Il cuore verde d’Italia batte per i giovani agricoltori

giovani agricoltori
In Umbria il ricambio generazionale è un impegno concreto. L’assessore Fernanda Cecchini: «Con il “pacchetto giovani” uniamo il premio ad investimenti importanti, così il contributo al primo insediamento non è simbolico». E a Todi il 5 aprile va in scena il nostro info-spettacolo "C'è terra per tutti" per mettere a confronto le esperienze delle start-up agricole umbre
giovani agricoltori
Fernanda Cecchini

L’assessore Fernanda Cecchini: «Con il “pacchetto giovani” uniamo il premio ad investimenti importanti, così il contributo al primo insediamento non è simbolico».

L’Umbria è tra le regioni italiane che più si è contraddistinta per l’impegno in favore degli imprenditori under 40. Ha infatti giocato un ruolo di primo piano nel favorire il ricambio generazionale nella gestione delle imprese agricole, spingendo maggiormente sulle misure che l’Europa ha messo a disposizione, prima su tutte la misura 6.1.1 del Psr 2014 - 2020 “Aiuti all’avviamento aziendale per i giovani agricoltori”.


Focus sulle idee dei giovani imprenditori umbri all'evento
"NIENTE PAURA C'È TERRA PER TUTTI, soprattutto dove #lagricolturaègiovane"
il prossimo 5 aprile presso il teatro dell'Istituto agrario Ciuffelli di Todi.
Un appuntamento Edagricole realizzato in collaborazione l'Istituto e la scuola enologica dell'Umbria, con il sostegno di Syngenta e della Regione Umbria. Per maggiori informazioni clicca qui. Per la locandina dell'evento qui

Per informazioni: eventi.edagricole@newbusinessmedia.it – tel. 051.6575834


Raddoppio delle risorse

La Regione ha attivato la Misura 6.1 in modalità ‘pacchetto giovani’ mettendo cioè a disposizione dei nuovi agricoltori anche risorse della Misura 4.1 e 6.4 con un raddoppio, di fatto, delle risorse per i giovani insediati. Nello specifico, ad oggi, a fronte di 14 milioni di euro concessi ai giovani per il primo insediamento sono stati concessi altri contributi pari a 28 milioni di euro per la M. 4.1 e 3 milioni di euro per la M. 6.4.

Sempre in chiave di supporto e sviluppo dell’imprenditoria giovanile, la Regione ha investito una importante dose di risorse, 73 milioni di euro, nella Misura 16 “Cooperazione”, al cui interno sono contenute azioni per la ricerca, innovazione, sviluppo dei mercati che hanno come target potenziale aziende giovani e dinamiche.

giovani agricoltori

Un diverso approccio con il mercato

Qual è il profilo dei giovani agricoltori? Quanto la misura 6.1 influisce nella realizzazione aziendale? Quali le criticità post-insediamento e le strategie per superarle? Abbiamo chiesto all’Assessore Agricoltura della Regione Umbria Fernanda Cecchini, di fare il punto su queste tematiche.

Partiamo dai giovani agricoltori. Secondo i dati elaborati dall’Osservatorio Edagricole-Nomisma, le aziende condotte da under 35 anni mostrano performance economiche doppie rispetto alla media, con valori della produzione vicini a 100mila euro per azienda contro i 45mila della media del settore. Dati significativi.

«Iniziamo col dire che quello che ci interessa è che i giovani, indipendentemente dal settore che intendono sviluppare, traggano un reddito dignitoso dal proprio lavoro. Le aziende condotte da giovani hanno delle caratteristiche ben precise: maggiore attenzione all’introduzione di nuove colture e di nuove tecniche, l’apertura a nuovi segmenti di mercato. La ricerca di un diverso rapporto con il mercato è sicuramente il tratto maggiormente distintivo. I giovani agricoltori, inoltre, mirano ad avere contatti diretti con il consumatore finale e ad ottenere una qualità sempre più alta delle produzioni. Queste peculiarità rappresentano alcuni dei fattori di sviluppo e di crescita per un’agricoltura, come quella umbra, che non può certo competere sul piano delle produzioni di massa e tanto meno specializzarsi in mono produzioni che la renderebbero più fragile ed esposta agli andamenti volubili del mercato».

Un vero capitale di avvio

L’Umbria è una delle regioni italiane che ha investito di più sui primi insediamenti una scelta che serve a sostenere concretamente le giovani aziende. Quali strategie la Regione ha adottato per valorizzare al meglio il premio erogato?

«Un premio di primo insediamento che deve realmente rappresentare il capitale di avvio di una nuova impresa non può essere una cifra simbolica, ma deve avere un impatto effettivo sull’azienda. Purtroppo a volte si assiste alla proliferazione di domande finalizzate a inseguire il contributo, per questo l’Umbria ha deciso di condizionare l’erogazione del premio al suo completo utilizzo per spese legate al rafforzamento e miglioramento dell’azienda da documentare con le relative fatture.

L’importo di 50mila euro, comunque al di sotto del limite massimo stabilito dalla Ue, non vuol essere un’elargizione simbolica, vuole incidere veramente, per questo è stato accompagnato dal “pacchetto giovani”, che unisce il premio ad investimenti importanti. Il nostro obiettivo è compiere una selezione che discrimini tra chi ha reali intenzioni e chi cerca solamente un facile ritorno economico».

Maglie strette per la selezione

In generale come valuta il successo della misura?

«Il dato relativo alle domande di sostegno pervenute, che è molto superiore alle risorse stanziate in prima battuta, dimostra la voglia dei giovani agricoltori umbri di investire il proprio futuro in questo difficile settore economico. Per abbassare l’età media degli addetti in agricoltura è necessario un ricambio generazionale che non è fisiologico, l’attuazione della misura insediamento giovani è un elemento che deve puntare alla permanenza dei giovani nelle aziende permettendo di mantenere insediamenti produttivi, in particolare nelle aree svantaggiate di alta collina più sensibili allo spopolamento e al degrado ambientale.

Siamo confidenti nel fatto che avendo previsto maglie strette per la selezione delle aziende ammesse a finanziamento, i giovani che ricevono il sostegno sono realmente giovani che continueranno a vivere in azienda e a lavorare per l’agricoltura Umbra».

Startup che non cessano

Tenendo conto anche dei dati relativi ai precedenti periodi di programmazione quali sono i problemi più rilevanti dopo l’insediamento?

«Dai dati in nostro possesso, in particolare dalle cancellazioni al regime agricolo dell’Inps, non risultano alte percentuali di cessazione di aziende dopo il periodo vincolativo. In alcune circostanze si assiste al cambio di gestione, perché i giovani trovano un altro lavoro, ma le chiusure di aziende dopo aver percepito il premio insediamento sono casi molto limitati.

Le adesioni nelle precedenti programmazioni sono passate dalle 1.500 del Psr 2000/2006 alle 450 del 2007/2013, con un calo dovuto al fatto che nel Psr 2007/2013 è stato introdotto l’obbligo della dimostrazione dell’utilizzo del premio percepito in investimenti utili all’azienda.

In questa programmazione sono pervenute al 15/12/2017 circa 800 domande. Con una previsione di 450 aziende che saranno finanziate, quindi in linea con il dato storico».

L’assist dell’innovazione

Quanto è importante la formazione post insediamento?

«La formazione è un altro dei punti salienti del Psr. C’è una misura specifica che oltre a finanziare i corsi specifici per i giovani che devono acquisire le adeguate conoscenze e competenze richieste dal bando, finanzia diverse attività formative per i giovani e per gli agricoltori in generale sulle diverse tematiche di interesse in agricoltura.

Ma un punto veramente qualificante è il trasferimento tecnologico.

Sarà interessante capire come i Gruppi Operativi del Partenariato Europeo per l’Innovazione PEI, in Umbria ne abbiamo finanziati una ventina, sapranno trasformare i risultati della ricerca in business e trasferirli alle aziende sul territorio.

Abbiamo anche finanziato oltre 80 progetti di innovazione promossi da aziende che potremmo definire ‘pioniere’, che stanno sperimentando nuovi metodi, prodotti, tecnologie.

Contiamo in un contagio positivo delle idee di questi “innovatori”, soprattutto giovani, su tutto il sistema produttivo agricolo e agroalimentare per assicurare un futuro ancora più brillante all’agricoltura Umbra».


Investimenti nella banda larga

L’Umbria ha un indice di invecchiamento superiore alla media nazionale, quali altri iniziative mirano a contrastare questa tendenza?

«La sola Misura 6.1 - dice Cecchini - non è sufficiente a garantire un autentico e duraturo ricambio generazionale. Senza una prospettiva di reddito e servizi adeguati a un moderno standard di vita i giovani non scelgono l’agricoltura. Oltre al “pacchetto giovani”, abbiamo scelto di investire in maniera massiccia in Ricerca e Sviluppo, ma abbiamo anche deciso di dotare le aree rurali di servizi al passo con il terzo millennio.

Oggi, ad esempio, avere internet non basta più, occorre garantire connessioni a banda larga se vogliamo che i giovani restino a vivere in campagna, per questo la Regione ha investito 36 milioni di euro in questa infrastruttura.

Non dobbiamo pensare ai giovani agricoltori con gli occhi del primo ‘900, oggi chi è giovane e vuole fare l’agricoltore ha le stesse ambizioni e aspettative di chi opera in altri settori, non basta un premio, seppure consistente a stimolare, occorre un eco-sistema imprenditoriale che consenta ai giovani di realizzare i propri sogni e aspettative.

Con il Psr vogliamo fare questo, costruire un sistema delle imprese e dell’imprenditoria, una qualità della vita nelle aree rurali che attragga e trattenga i giovani».


Premialità e asset della Regione

All’attuazione del Psr l’Umbria ha investito molto nella Ricerca e Sviluppo di innovazioni e sulla sostenibilità con misure agro-ambientali e biologico. È tra le poche regioni che ha attivato la Misura 14 per il benessere animale. Sempre nell’ambito della M16, ha introdotto una Sottomisura per finanziare le filiere corte, la 16.4, con tre nuovi bandi rivolti a chi intende investire in un’ottica di filiera, con rapporti stabili tra agricoltori e trasformatori.

A tal riguardo, la Regione è partita con due filiere storicamente importanti, quella dei cereali e del latte, e con una filiera, quella della frutta in guscio, che promette grandi prospettive di sviluppo. In attivo l’elaborazione di un piano olivicolo che avrà un supporto all’interno della strategia di Sviluppo Rurale.


Il bando

giovani agricoltoriIl bando “Aiuti all’avviamento di impresa per giovani agricoltori” (Psr per l’Umbria 2014/2020), con possibilità di attivazione del Piano Integrato Aziendale (PIA) in modalità “pacchetto giovani”, pubblicato a marzo 2016 e scaduto a dicembre 2017, è rivolto ai giovani agricoltori di età compresa tra 18 e 40 anni. Attualmente è in corso un altro bando con scadenza maggio 2019 che mette a disposizione ulteriori € 7.765.300 con i quali la Regione conta di finanziare 155 giovani insediati.

Nell’ambito degli aiuti previsti dal presente avviso, gli aiuti, pari a € 50mila sono erogati attraverso un sostegno forfettario all’avviamento previsto dalla sottomisura per ogni giovane insediato, fino a un massimo, nell’ambito di società, di due insediamenti per ciascuna impresa.

L’aiuto all’insediamento è reso in due rate: la prima, pari al 50% dell’importo, la seconda è a saldo a piano correttamente realizzato.


Articolo pubblicato nella rubrica " Osservatorio giovani agricoltori" di Terra e Vita

Abbonati e clicca qui per accedere all'edicola digitale

Il cuore verde d’Italia batte per i giovani agricoltori - Ultima modifica: 2019-03-20T13:43:59+01:00 da K4