La filiera del “Latte buono e onesto”

latte
Copagri partecipa all'European Milk Board nato in Austria. Il progetto presentato ad Expo

"Non si acquista solo un prodotto. Si condivide un progetto di sostegno al territorio e all’economia locale". Questo il senso della filiera “Il Latte buono e onesto” dei Paesi membri dell’European Milk Board, cui l’Italia partecipa con Copagri.

«Il progetto – spiega Roberto Cavaliere, responsabile Copagri settore latte e presidente di Copagri Lombardia – è partito in Austria nel 2008 per fornire al consumatore la garanzia di un prodotto di alta qualità, realizzato sul territorio e in grado di remunerare in maniera dignitosa chi lo realizza. Senza speculazioni». In 7 anni si sono unite altre cinque nazioni: Belgio, Germania, Lussemburgo, Francia e per ultima, lo scorso anno, l’Italia.

Quattro i pilastri della filiera: qualità e sicurezza; garanzia di territorialità; benessere animale; prezzo competitivo grazie al salto del passaggio dell’industria. «Il consumatore ha la certezza assoluta di comprare un latte 100% italiano o meglio 100% proveniente dal proprio Paese di origine. E non si tratta solo di slogan, come purtroppo spesso avviene». L’associazione ha infatti promosso un progetto di ricerca con l’Università di Milano sui marcatori delle proteine del latte per dimostrare scientificamente la provenienza del prodotto: «Stiamo lavorando per ottenere una certificazione di territorialità».

Accanto alla garanzia del made in Italy si inserisce il concetto di sostenibilità: « per entrare a far parte della filiera i requisiti sono molto stringenti sia dal punto di vista della qualità, sia dal punto di vista del benessere animale. La logica da cui muoviamo non è meramente commerciale, non vogliamo stressare l’animale a produrre di più».

Ma cosa è successo in questo primo anno di sperimentazione? «Lo scorso anno abbiamo coinvolto una sessantina di aziende in Lombardia, ma l’ambizione è realizzare una filiera nazionale». In media sono stati prodotti 100.000 l/mese di latte, commercializzati attraverso diversi canali: «il primo la rete degli agriturismi di Copagri. In estate abbiamo inoltre effettuato due test con le catene Lidl e Penny Market al nord e centro Italia. I risultati sono stati molto incoraggianti, tant’è che siamo in trattative con altre catene di distribuzione». Altra ipotesi al vaglio è quella di sfruttare la rete dei milk point di latte crudo.

Ma quanto costa il latte? «Il prezzo è assolutamente conveniente: 90 centesimi-1 €/litro per latte a lunga conservazione intero e parzialmente scremato. Con questa cifra, e saltando il passaggio dell’industria, riusciamo a remunerare l’allevatore il 15% in più». Per il 2015 vogliamo raddoppiare il numero di aziende coinvolte e il prodotto commercializzato, diversificando l’offerta con yogurt e formaggi “buoni e onesti”. Il progetto è all’Expo, presso il Padiglione “Love It” di Copagri.

La filiera del “Latte buono e onesto” - Ultima modifica: 2015-07-07T09:07:27+02:00 da Sandra Osti

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