Un manuale contro lo spreco di alimenti

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Il ministero della Salute ha emanato le “corrette pratiche” igieniche. I prodotti possono essere recuperati e destinati ad organizzazioni caritative anche dopo la scadenza

Proprio mentre alla Camera si sta votando la nuova legge sugli sprechi alimentari che finalmente metterà ordine in una materia così delicata, il ministero della Salute è intervenuto in maniera autorevole e documentata per fornire alcune indicazioni sul recupero, raccolta e distribuzione ai fini di solidarietà sociale del cibo.

Obiettivo del Manuale del ministero della Salute è quello di predisporre delle corrette “prassi igieniche” che consentano il recupero, la raccolta, la conservazione e la distribuzione di derrate alimentari da parte delle varie tipologie di Organizzazioni caritative che effettuano tali attività ai fini di solidarietà sociale, sostenendo il bisogno alimentare delle persone indigenti, garantendo allo stesso tempo la sicurezza degli alimenti.

L’individuazione di corrette prassi igieniche, com’è riportato nel manuale, contribuisce a massimizzare la raccolta e il recupero di eccedenze alimentari, derivante da tutta la filiera agroalimentare, contro lo spreco, quali ad es.: eccedenze di produzione, prodotti con difetti di etichettatura che quindi ne precludono la vendita ma non la sicurezza, non commerciabilità dell’alimento dovuta all’avvicinarsi della data di scadenza, prodotti derivanti dal non consumo in fase di somministrazione nella ristorazione collettiva – catering ecc.

 

La sicurezza è garantita

Considerato il particolare ambito di applicazione, il “sistema di recupero e distribuzione degli alimenti ai fini di solidarietà sociale” si avvarrà di una semplificazione delle ordinarie prassi igieniche compatibili con accettabili livelli di sicurezza alimentare. Il manuale precisa che, per “attività” s’intende l’insieme delle operazioni relative al recupero, raccolta e distribuzione di derrate alimentari dalla filiera, ai fini di solidarietà sociale. Il manuale è rivolto alle organizzazioni che svolgono l’”attività” in modo sistematico, si avvalgono di un alto livello di organizzazione e hanno un impatto sociale rilevante rispetto ai quantitativi gestiti e i relativi beneficiari.

 

Escluse le “attività domestiche”

Restano quindi escluse dal campo di applicazione del manuale quelle organizzazioni la cui attività si può ricondurre a un’”attività domestica” come è il caso di organizzazioni che offrono sostegno alimentare periodico agli indigenti sotto forma di “pacchi viveri”, o “case famiglia” cioè strutture che garantiscono, in molti casi gratuitamente, un’accoglienza di tipo familiare e le “unità di strada” gestite da forza volontaria che operano con postazioni mobili, spesso in contesti metropolitani.

Il manuale oltre a fornire le indicazioni di carattere igienico da rispettare sia nella raccolta che nella conservazione dei prodotti e di tempi entro i quali occorre procedere alla successiva distribuzione, riporta alcune valutazioni relative al termine di conservazione. Viene reso ufficiale che è possibile utilizzare e consumare i prodotti che hanno superato il termine minimo di conservazione (Tmc) purché siano rispettate alcune considerazioni e che il superamento del termine sia contenuto entro un periodo che viene riportato in una tabella (vedi a fianco). Il manuale suggerisce solo di porre attenzione alla temperatura di conservazione (se indicata e/o prevista), e/o alle indicazioni di conservazione in etichetta e ad accertare l’integrità delle confezioni e soprattutto accertare che non siano presenti rigonfiamenti delle confezioni, indice di avvenute alterazioni.

 

 

Leggi l'articolo completo su Terra e Vita 11/2016 L’Edicola di Terra e Vita

Un manuale contro lo spreco di alimenti - Ultima modifica: 2016-03-15T16:30:35+01:00 da Sandra Osti

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