Pac e Psr, la prima volta in frutticoltura

Edagricole e Credem assieme per spiegare la Pac ai frutticoltori della Romagna

La nuova Pac 2015-2020 sostiene attraverso i Pagamenti Diretti tutte le superfici sulle quali è svolta almeno un’attività agricola. Gli ettari ammissibili sono: seminativi, comprese le serre; colture permanenti legnose (vigneti, oliveti, frutteti, agrumeti, frutta a guscio), compresi vivai e bosco ceduo a rapida rotazione, prati e pascoli permanenti. Questa importante novità consentirà anche ai frutticoltori, finora esclusi dai pagamenti diretti, di percepire un sostegno che consiste in un titolo per ogni ettaro di superficie eleggibile. Come spiegato da Angelo Frascarelli, del Dipartimento di Scienze agrarie alimentari e ambientali dell’Università degli Studi di Perugia, al seminario organizzato da Edagricole in collaborazione con Credem.

Chi avrà accesso ai titoli - L’accesso al diritto, e quindi al riconoscimento dei titoli, non è automatico. Nel caso, infatti, di un puro frutticoltore, che non ha mai posseduto titoli Pac, l’agricoltore dovrà dimostrare, entro il 15 giugno 2015, di aver svolto l’attività di frutticoltore su almeno 5.000 m² di superficie prima del 15 maggio 2013. Gli sarà così assegnato un titolo per ogni ettaro di superficie ammissibile, inizialmente con un valore basso che, per il fenomeno della convergenza dovuto al “modello Irlandese”, si avvicinerà sempre di più, entro il 2020, al valore medio dei titoli fissato a 320 €. Se invece l’azienda è di nuova costituzione, l’agricoltore potrà richiedere l’accesso alla “Riserva Nazionale”, con titoli da 320 € nel caso si tratti di giovane agricoltore e 295 € per chi ha più di 40 anni.

Nuove risorse - Le nuove risorse per i frutticoltori non sono limitate solo agli aiuti derivanti dai Pagamenti diretti, infatti, il nuovo Programma di Sviluppo Rurale, spiega Teresa Schipani, della Regione Emilia-Romagna, conterrà misure specifiche per il settore, che verranno presentate e attivate entro l’autunno prossimo. Le parole chiave di questo nuovo Psr, tra i primi approvati in Italia, insieme a quello toscano, veneto e di Bolzano Alto Adige, sono: competitività, ambiente, clima, sostenibilità, conoscenza e cooperazione. Le prime “Misure” che verranno attivate saranno dedicate a sostenere: gli investimenti mirati al risparmio idrico; all’acquisto di strumenti di Precision Farming, che possano ottimizzare l’impiego di sostanze chimiche; la nascita di gruppi operativi; i progetti di filiera; le certificazioni di qualità. Come precisa Schipani, i criteri per l’accesso ai fondi non possono prescindere dalla competitività e dalla produttività, quindi, un requisito fondamentale per beneficiare di tali risorse risiede nella solidità dell’azienda e del progetto presentato rispetto a tali canoni.

Lo sviluppo delle aziende agricole passa anche dal sostegno del sistema creditizio. «Credem banca è disposta a credere nei nuovi progetti dedicati ai frutticoltori romagnoli», come dichiara Morena Santi, responsabile sviluppo di banca Credem che, da sempre attiva nel mondo agricolo, segue le imprese dall’interno, portando i servizi della banca direttamente in azienda per vivere con loro lo sviluppo dei progetti.

Pac e Psr, la prima volta in frutticoltura - Ultima modifica: 2015-05-26T17:54:47+02:00 da Sandra Osti

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