Sei filoni per il dopo-Expo

Expo
Milano candidata al G7 della Ricerca e della Scienza del 2017

Milano candidata al G7 della Ricerca e della Scienza del prossimo anno. È l’auspicio lanciato dal ministro per le Politiche agricole, Maurizio Martina, all’incontro “Expo un anno dopo”, occasione per tracciare un bilancio dell’esposizione universale, ma soprattutto per valutarne l’impatto sull’agroeconomia italiana.

«L’eredità di Expo non matura in poche ore, ma abbiamo impostato un lavoro importante». Un lavoro che, secondo il ministro, parte dall’approvazione delle leggi sulla biodiversità, sull’agricoltura sociale e sullo spreco (in dirittura d’arrivo quella sul consumo di suolo) e arriva fino alla costruzione dell’Human Technopole, il centro di ricerca sulle scienze della vita, che dovrebbe sorgere nell’ex area espositiva. C’è poi l’eredità culturale, fatta di Carte (quella di Milano, ma anche l’Urban Food Policy Pact), progetti educativi per le scuole, fondazioni (come il Milan Center for Food Low and Policy).

E poi c’è l’impresa, come si riscontra nel fermento di tante nuove realtà imprenditoriali sorte negli ultimi anni, che si sono date appuntamento a Milano per Seeds&Chips (11-14 maggio), vetrina dedicata alla tecnologia applicata all’agroalimentare.

 

Precision farming e vertical food

Sei i principali filoni rappresentati da oltre 200 start up: precision farming, risparmio idrico, e-commerce e spreco, urban e vertical food, tracciabilità, nuovi cibi. Sul primo fronte, accanto alle proposte di droni low cost e di facile utilizzo, citiamo Sky Arrow, velivolo biposto della Magnaghi Aeronautica, in trattative con il Cnr per due progetti di monitoraggio in Puglia, uno sul grano e l’altro sull’olivo. Per quanto riguarda l’acqua segnaliamo due esperienze dell’Agenzia delle Nazioni Unite per lo Sviluppo dei Paesi in Via di Sviluppo sulla sanificazione dell’acqua e del packaging e sul drenaggio dell’acqua per ridurre energia e inquinamento. L’e-commerce nel food assorbe il 20% degli investimenti mondiali nel settore: oltre a rappresentare una opportunità di business, può fungere da strumento anti-spreco: qui si inserisce la proposta di “Last Minute Sotto Casa”, start up torinese che permette ai piccoli alimentari di mettere in saldo i prodotti in eccesso e ai consumatori di conoscere gli sconti dei negozianti più vicini con avvisi sul cellulare. Sul fronte vertical-urban farming interessante la proposta di “WallFarm” giovane start up di ingegneri che ha già firmato un accordo con Barilla per un progetto sperimentale di coltivazione di grano in idroponica.

 

 

Leggi l'articolo completo su Terra e Vita 21/2016 L’Edicola di Terra e Vita

Sei filoni per il dopo-Expo - Ultima modifica: 2016-05-30T10:57:50+02:00 da Sandra Osti

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