Semplificazione e made in Italy, nel Def l’agricoltura è tutta qui

Il presidente del consiglio Giuseppe Conte con il ministro dell'interno e vicepremier Matteo Salvini ed il ministro del lavoro e vicepremier Luigi Di Maio
Più filiera, più bio, un po' più di innovazione e ricerca. Ma l'obiettivo principale è la semplificazione delle procedure, anche nella Pac (sperando di non perdere finanziamenti)

Il paragrafo del Documento di economia e finanza 2018 riguardante le Politiche agricole enuncia, in due paginette scarse, gli obiettivi che il Governo ha fissato per il settore agricolo.

Sono di carattere politico e non forniscono indicazioni alcuna su investimenti immediati e loro quantificazione.

«Obiettivo chiave – viene detto da subito- è costituito dalla semplificazione delle procedure, che dovrà estendersi a tutti i settori produttivi». Le prospettive di investimento sono affidate al fatto che nel comparto agricolo questa esigenza di semplificazione è particolarmente avvertita e costituisce uno dei presupposti per liberare risorse da destinare a progetti di eccellenza e di qualità.

Palazzo Chigi

Semplificazione e tutela del made in Italy

Il primo passo verso la riduzione degli oneri burocratici dovrà investire, secondo il Def, il rapporto tra Governo e Regioni per cui verrà istituito un “patto per la semplificazione”, da sancire in sede di conferenza Stato-Regioni con l’indicazione dei risultati attesi e dei tempi. Questo obiettivo si affiancherà ad una nuova riorganizzazione del Ministero per le politiche agricole e il turismo, al fine di realizzare una struttura che favorisca una interlocuzione semplice e diretta con gli operatori, le associazioni e con tutte le istituzioni del sistema.

La semplificazione dovrà contribuire, poi a rafforzare ulteriormente la tutela del Made in Italy agroalimentare, la cui valorizzazione costituisce un'altra esigenza primaria, al fine di contrastare la contraffazione e rendere la produzione più sostenibile. A tale fine il Def ipotizza che il supporto alla ricerca e alla formazione e il ricorso a strumentazioni sempre più sofisticate può costituire un importante ausilio alla verifica delle materie prime e della loro provenienza.

Inoltre, per promuovere e valorizzare il Made in Italy, saranno enfatizzati i punti di forza dell'agroalimentare italiano che sono la ricchezza di biodiversità, la tradizione enogastronomica, il patrimonio paesaggistico e culturale, la capacità di innovare e di produrre cibi e vini unici al mondo.

In questo contesto viene previsto uno sforzo particolare che sarà rivolto alla protezione delle indicazioni geografiche nel mondo e sul web, al contrasto all’italian sounding e ad incoraggiare l’adozione di un sistema di etichettatura corretto e trasparente che garantisca una migliore tutela dei consumatori. A queste misure saranno affiancate azioni di marketing territoriale e si renderanno operativi i ‘distretti del cibo’, con la creazione di un apposito Registro nazionale

Formazione e ricerca

Per supportare la formazione professionale è prevista la promozione di protocolli di cooperazione tra gli enti di ricerca, il mondo produttivo e gli istituti di formazione. Uno degli obiettivi, infatti, è quello di incidere sui processi formativi anche attraverso una riflessione sui percorsi di studio, in modo da creare un legame più stretto tra i programmi di ricerca e l’evoluzione concreta e reale del mondo agricolo.

Più bio

Sarà anche rafforzato il Piano Strategico Nazionale sul Biologico, dando avvio alle mense biologiche certificate nelle scuole, e attuando le nuove regole europee. Particolare attenzione dovrà essere prestata ai processi e alle attività di internazionalizzazione, finalizzati alla valorizzazione delle produzioni italiane nei mercati mondiali.

 

La Pac e il negoziato europeo

Nei prossimi mesi il Governo prevede che sarà anche impegnato nell’affrontare il complesso e articolato negoziato per la riforma della Politica Agricola Comune (PAC). In questo processo sono trattati temi importanti, come la tutela del reddito degli agricoltori, che in Italia dipende per il 28 per cento dal sostegno della stessa PAC. In questo senso il Governo, afferma nel Def, è consapevole delle conseguenze negative che potrebbero derivare da una riduzione degli incentivi, con una possibile fuoriuscita di aziende dal circuito produttivo, effetti negativi sull'ambiente e sul tessuto sociale, soprattutto nelle aree più fragili. In tale negoziato si ribadirà come il maggiore rigore del modello agricolo e alimentare europeo non debba rappresentare un elemento penalizzante per le imprese nel confronto internazionale, e si sosterrà la necessità di un Piano strategico europeo semplice ed adattabile alle diverse realtà, che tenga particolarmente conto della necessità di promuovere e sviluppare la competitività delle imprese.

Il capitolo agricoltura del Def si conclude con le dichiarazioni di intenti per il settore della pesca e le filiere agricole.

In particolare la pesca marittima è ritenuta un’attività di grande importanza per il Paese, ma principalmente soggetta alla normativa europea, per cui il Governo ritiene fondamentale sostenere e rafforzare gli strumenti a disposizione dell'Italia per promuovere l’interesse nazionale, anche attraverso un migliore utilizzo delle risorse finanziarie del Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca (FEAMP).

A livello nazionale l’attenzione alle filiere agricole è giudicata essenziale e a tal fine le azioni che si intende mettere in campo sono molteplici e vanno dal supporto all’aggregazione dei produttori agricoli – attraverso il riconoscimento delle Organizzazioni interprofessionali e le organizzazioni di produttori – alla garanzia di un percorso trasparente di formazione dei prezzi e di tracciabilità dei prodotti. Per questo motivi saranno creati strumenti per accorciare la filiera, far rispettare le norme contro le pratiche commerciali sleali e ridurre i tempi dei pagamenti. A supporto delle filiere verrà affrontato anche il tema delle carenze infrastrutturali e della logistica.

Particolare attenzione sarà inoltre rivolta all’agricoltura di precisione e alla sua utilizzabilità da parte delle aziende agricole, così da poter avviare un processo di modernizzazione delle stesse.

Semplificazione e made in Italy, nel Def l’agricoltura è tutta qui - Ultima modifica: 2018-10-08T06:26:56+02:00 da Lorenzo Tosi

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