Xylella: la protesta dei vivaisti che temono di chiudere

Non possono movimentare le piante specificate né all’interno della zona delimitata né all’esterno di essa e chiedono conto alla Regione. L’assessore Di Gioia promette rapide risposte

I vivaisti orticoli, frutticoli e ornamentali pugliesi operanti nella zona delimitata in relazione al batterio Xylella fastidiosa subsp. pauca ceppo ST53, cioè nella zona infetta, nella zona di contenimento e nella zona cuscinetto, non possono movimentare le piante specificate (le specie vegetali destinate alla piantagione, a eccezione delle sementi, notoriamente sensibili agli isolati europei e non europei di X. fastidiosa, come ad esempio le ornamentali Polygala, Westringia, ecc., le orticole cima di rapa e pomodoro, ecc. le frutticole ciliegio, olivo, mandorlo) da essi prodotte e rischiano, a più o meno breve scadenza, di chiudere. Circa 1.000 fra vivaisti e dipendenti si sono riuniti presso i Vivai Agricoltura Giovane Cooperativa di Monopoli (Ba) per denunciare la grave situazione in cui versano. Poi i vivaisti si sono recati all’assessorato all’Agricoltura per consegnare simbolicamente le chiavi delle loro aziende nelle mani dell’assessore di Gioia.

Le chiavi dei vivai pugliesi consegnate all'Assessore Leonardo di Gioia, un gesto simbolico per testimoniare l'impatto dell'emergenza Xylella

I vivaisti hanno simbolicamente consegnato le chiavi delle loro aziende nelle mani dell’assessore di Gioia

Passaporto verde, le difficoltà della Regione 

«La Decisione di esecuzione (UE) 2015/789 della Commissione del 18 maggio 2015 relativa alle misure per impedire l’introduzione e la diffusione nell’Ue della X. fastidiosa, all’art. 9, e il decreto Martina del 13 febbraio 2018, all’art. 12, consentono, in deroga, la movimentazione delle piante specificate all’interno della zona delimitata e anche al di fuori di essa, purché le piante siano dotate di un passaporto verde sostitutivo e i vivai rispettino precise regole miranti a escludere ogni possibilità di infezione da parte del batterio – dichiara Leonardo Capitanio, titolare dei Vivai Capitanio di Monopoli e presidente dell’Associazione nazionale vivaisti esportatori –. Ma la Regione Puglia pare non sia in grado al momento di rilasciare il passaporto verde sostitutivo, perché non avrebbe la possibilità di monitorare la situazione in campo, ed è molto incerta, cavillosa e burocratica sulle richieste dei vivaisti di come operare per andare in deroga».

Leonardo Capitanio

Inoltre, aggiunge Capitanio, «alla richiesta del Comitato fitosanitario nazionale della documentazione necessaria per dare il via libera all’attività della Regione Puglia di controllo e autorizzazione, l’Osservatorio fitosanitario regionale ha risposto con molto ritardo, tanto che il comitato ancora non ha potuto esprimersi in merito».

Capitanio: le ragioni del ritardo

Per Capitanio le ragioni di tali difficoltà e ritardi «possono forse addebitarsi sia a un sottodimensionamento dell’organico dell’Osservatorio, che non sarebbe in grado di sopportare un grave carico di lavoro, sia a un eccesso di prudenza della dirigenza dell’Osservatorio, che, per certi versi anche comprensibilmente, va con i piedi di piombo per non commettere errori. Ma così si rischia l’immobilismo a danno dell’attività di noi vivaisti e dei nostri dipendenti».

Anche l’assessorato all’Agricoltura della Regione Puglia, secondo Capitanio, «potrebbe essere più attivo in una situazione in cui il Comitato fitosanitario nazionale non autorizza la movimentazione dei materiali vegetali all’interno delle aree infette da Xylella e l’Osservatorio fitosanitario regionale non vuole prendersi la responsabilità di decisioni contrarie. Se entro sabato non avremo risposte certe lunedì prossimo saremo a migliaia davanti all’assessorato all’Agricoltura».

La replica dell’assessore di Gioia

Leonardo Di Gioia ( al centro)

«Sono vicino ai vivaisti – ha dichiarato l’assessore all’Agricoltura Leonardo di Gioia – e per loro ho proposto un articolo nella legge di stabilità regionale per garantire la prosecuzione delle attività di commercializzazione delle piante e rendere concreta l’opportunità della movimentazione del materiale vegetale nelle aree infette. Ma non ho alcun potere di imporre atti amministrativi ai dirigenti che, in buona fede, si rifiutano di autorizzare procedure che ritengono non chiare. Ai teorici dell’abuso d’ufficio per “finalità nobili”, i quali teorizzano l’esigenza di una politica che si impone in maniera muscolare al fine di far prevaler il proprio punto di vista, rispondo che mio compito è quello di costruire strade possibili e non d’imporre soluzioni forzate alla tecnostruttura. Intanto stiamo lavorando a una soluzione quanto più condivisa possibile. Abbiamo raccolto le giuste istanze dei vivaisti ed è nostro obiettivo tutelarli dalla burocrazia, troppo spesso paralizzante, mettendoli nelle condizioni di lavorare e mantenere vivo un settore strategico per la nostra regione. Appare difficile il rapporto con il Comitato fitosanitario nazionale che non si è espresso in modo chiaro sulle procedure da attuarsi. Tuttavia nei giorni prossimi lavorerò per un ulteriore incontro che mi auguro sia risolutivo».


Un esposto-denuncia di Italia Olivicola e Unapol

Intanto, mentre sembra alle ultime fasi la lunga gestazione del provvedimento a più riprese promesso dal ministro Centinaio, Italia Olivicola e Unapol col presidente Tommaso Loiodice hanno depositato presso la Procura di Roma l’esposto-denuncia «contro quei pochi ma rumorosi parlamentari del Movimento 5 Stelle che continuano a organizzare manifestazioni ed eventi, anche nelle sedi più importanti della Repubblica, per negare l’emergenza Xylella».

Xylella: la protesta dei vivaisti che temono di chiudere - Ultima modifica: 2019-02-13T13:08:54+01:00 da Giuseppe Francesco Sportelli

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