BIOVALE – BIOraffineria, Valore aggiunto dei sottoprodotti enologici per valorizzare gli scarti della filiera

    biovale 2019

    29 Gennaio 2019 - 30 Gennaio 2019 3:00 pm - 9:00 pm

    BIOVALE – BIOraffineria, Valore aggiunto dei sottoprodotti enologici per valorizzare gli scarti della filiera

    La filiera vitivinicola, che produce sottoprodotti e scarti come i raspi, le vinacce, le fecce e le acque di lavaggio della cantina, può essere ripensata in una nuova ottica di economia circolare, con l’introduzione del concetto di bioraffineria per ottenere energia o nuove molecole bioattive per l’industria farmaceutica o cosmetica e per la produzione di biopolimeri.

    “L’innovazione tecnologica e la ricerca scientifica rappresentano l’unica strategia percorribile per il passaggio dal modello lineare attuale a quello più sostenibile di economia circolare, che consenta un uso efficiente delle risorse del pianeta” sottolinea Barbara Mecheri dell’Università di Roma Tor Vergata.

    BIOVALE-BIOraffineria: VALore aggiunto dei sottoprodotti Enologici, al quale partecipano l’Università degli studi di Roma Tor Vergata, l’Università di Udine e l’Università di Bologna, è un progetto finanziato dalla Fondazione AGER-Agricoltura e Ricerca – e
ha l’obiettivo di diffondere e promuovere il modello della bioraffineria nel settore enologico italiano e di valutare le possibilità di trasferimento tecnologico delle innovazioni sviluppate nella prima edizione del progetto Ager (Wine Waste Integrated Biorefinery – Valorizzazione di sottoprodotti e scarti dell’industria enologica per l’applicazione di tecnologie innovative per l’estrazione di prodotti naturali ad alto valore aggiunto).

    Oggetto degli incontri del 29 gennaio a Soave (Verona) presso la Cantina di Soave (Rocca Sveva Via Covergnino, 7) e del 30 gennaio a Poggibonsi (Siena) presso Isvea s.r.l. (via Basilicata 1/3, Località Fosci) saranno la presentazione del progetto BIOVALE e le possibilità di sfruttamento a fini energetici delle biomasse provenienti dalle fecce e dalle acque di lavaggio dei locali e degli impianti enologici offerte dalla tecnologia innovativa dei sistemi bioelettrochimici (BES). A presentare la nuova tecnologia, le sue potenzialità e i risultati ottenuti saranno Barbara Mecheri e Alessandra D’Epifanio, del gruppo MaDE@UTV (Materials and Devices for Energy at University of Rome Tor Vergata http://made.uniroma2.it/) del Dipartimento di Scienze e Tecnologie Chimiche dell’Università degli Studi di Roma “Tor Vergata”.

    Le celle elettrochimiche MFC/MEC, trasformano l’energia chimica, immagazzinata nella sostanza organica contenuta negli scarti o nei reflui, in energia elettrica (celle MFC: Microbial Fuel Cells) o in prodotti ad elevato valore aggiunto come l’idrogeno (celle MEC: Microbial Electrosynthesis cells) utilizzando il metabolismo dei microorganismi presenti negli scarti stessi.

    La loro applicazione in cantina consentirebbe di raggiungere il duplice obiettivo di ottenere energia elettrica pulita e di abbattere al contempo la carica inquinante delle biomasse.

    “I risultati ottenuti dal nostro gruppo di ricerca hanno dimostrato che le celle MFC/MEC possono contribuire a ridurre i costi di trattamento dei rifiuti e a innovare i processi per la conversione energetica e lo sfruttamento di nuove fonti rinnovabili per la cantina.” spiega Alessandra D’Epifanio “I sistemi bioelettrochimici (BES) peraltro sono potenzialmente applicabili anche sulle acque di vegetazione ottenute nel processo di frangitura delle olive”.

    Nel processo di innovazione la ricerca rappresenta il primo fondamentale passaggio e deve essere seguita, per essere messa a disposizione dei produttori, dall’incontro con l’industria e con tutti gli attori della filiera. Per questo motivo le ricercatrici di Roma, in collaborazione con l’Associazione Donne della Vite, sensibile alla necessità di far dialogare, nel trasferimento tecnologico, il mondo della scienza e quello dell’industria e della produzione enologica, hanno scelto per gli incontri una modalità proattiva, che favorisca il dialogo e lo scambio tra le relatrici e i partecipanti.

    Dopo l’illustrazione del progetto e dei risultati della ricerca gli intervenuti saranno invitati a interagire con i ricercatori per raccogliere potenzialità, criticità e fabbisogni relativi alla gestione e la valorizzazione delle fecce e dei reflui di cantina e all’introduzione delle innovazioni presentate.

    Il Progetto AGER BIOVALE (n. 2017-2206) è stato finanziato da Ager (Agricoltura e Ricerca)

    Il programma degli incontri

    29 gennaio 2019 ore 15.00 – Cantina di Soave in Rocca SvevaVia Covergnino, 7, Soave (Verona)

    30 gennaio 2019 ore 15.00 – Isvea s.r.l. – via Basilicata 1/3, Località Fosci, Poggibonsi (Siena)

    Per confermare la presenza specificando a quale incontro si intende partecipare inviare una mail di iscrizione a info@donnedellavite.com

    Brochure dell’evento

    Ager, BioVale, economia circolare, enologia, Ricerca

    Cantina di Soave in Rocca Sveva (29 gennaio) – Isvea Srl (30 gennaio)

    Soave - Poggibonsi, Veneto, - Italia

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