Farchioni, la nuova malteria chiude il ciclo della filiera più corta d’Europa

birra e birrifici artigianali
Intervista a Marco Farchioni nel giorno del battesimo del nuovo birrificio tecnologico di Mastri Birrai Umbri. Con la rarità di una malteria “aperta” in grado di dare nuove chance per l’economia agricola locale

From field to glass. La famiglia Farchioni chiude il cerchio tra il campo di orzo e il boccale di birra (rigorosamente artigianale). Inaugura infatti oggi 15 giugno a Gualdo Cattaneo (Pg) il nuovo impianto del birrificio artigianale voluto fortemente da Marco Farchioni, erede di Pompeo e di una tradizione agricola che dura da 10 generazioni. I ”Mastri Birrai Umbri”, attività nata nel 2011 dalla passione di Marco e sviluppata  insieme ai fratelli Giampaolo e Cecilia, aprono le porte per mostrare al pubblico il nuovo impianto di produzione, uno dei più grandi per la birra artigianale in Italia e, finalmente, la malteria, la più grande in Europa al servizio di un microbirrificio.

Raddoppio produttivo

Non più tanto “micro” in realtà, visto il raddoppio del potenziale produttivo. Il nuovo impianto è infatti in grado di lavorare 70 ettolitri (il precedente, inaugurato nel 2011 alla nascita di Mastri Birrai Umbri, era da 35) per una produzione di birra che oggi si attesta intorno ai 25mila ettolitri l’anno ma che ha un potenziale di ben 60mila ettolitri.

Di 960 tonnellate annue è invece il potenziale della malteria, una rarità (in Italia sono attivi solo tre impianti, gli altri due in mano a colossi come Heineken e Peroni), che trasforma orzo e frumento, con la possibilità di avviare sinergie e produrre malto conto terzi anche per altri birrifici artigianali, innescando lo sviluppo di un vero distretto agroalimentare specializzato.

La domanda in repentina crescita di birre artigianali italiane, non solo nel nostro Paese ma anche nei mercati internazionali, è infatti in grado di premiare l’investimento della famiglia Farchioni e lo sforzo di chi ne voglia seguire l’esempio.

Una beer factory a ciclo completo

Marco Farchioni

«Nel progetto, in realtà – obietta Marco Farchioni – c’è molto di più. A Gualdo Cattaneo si sta infatti finalmente concretizzando un’idea a lungo inseguita, ovvero la creazione di una vera beer factory in cui, in un’unica regione, la stessa famiglia coltiva in prima persona l’orzo, ne cura la trasformazione in malto e produce la propria birra artigianalmente. Per ritrovare qualcosa di simile occorre andare indietro nei secoli, all’epoca dei primi birrifici famigliari in nord Europa. Un progetto che, con con la condivisione della malteria, è in realtà aperto e con una forte connotazione agricola, in grado di dare nuove chance al settore primario umbro».

Passione teutonica e fantasia mediterranea

La passione di Marco per la birra nasce dai lunghi periodi passati in Germania per studio «Ci ho vissuto a partire dai 15 anni – spiega-. In Germania la passione per la “birretta” è pari a quella che noi abbiamo per il caffè o per il vino. Quando mio padre, nel 2007 mi ha proposto la sfida di valorizzare l’orzo prodotto in azienda ho pensato subito al sviluppare il prodotto migliore per la fermentazione». Perché la birra dei Mastri Birrai Umbri è un progetto che nasce dalla terra. Sono oltre mille gli ettari coltivati con cura e attenzione dalla famiglia Farchioni per fare crescere le migliori materie prime. Oltre a farro, orzo e grano, anche cicerchie e lenticchie arrivano dai campi coltivati in Umbria e sono tutti ingredienti, miscelati in modo sapiente e originale, che danno a queste birre artigianali, non filtrate e non pastorizzate, sapori unici.

 

L’eterodossia del non filtrato e non pastorizzato

«Rispetto all’”ortodossia” tedesca – commenta Marco – noi italiani abbiamo portato al mondo della birra il contributo della nostra fantasia e originalità». Quindi attenzione al gusto e alla profondità di gamma, ma anche alla qualità e all’eleganza. «La scelta di puntare su prodotti non filtrati e non pastorizzati è apparsa finora un’eresia per i concorrenti d’Oltralpe, ma è ormai l’impronta che sta caratterizzando il made in Italy anche in questo settore ». Birre che nascono dalle terre umbre e dalla sapienza di anni di storia Farchioni. Il luppolo, ingrediente prezioso e poco coltivato in Italia, ora può arrivare dal luppoleto sperimentale innestato l’anno scorso alle spalle del birrificio.

Birre da orzo, grano ma anche farro, lenticchia e cicerchia:la gamma di mastri birrai

Malteria “aperta” e ad alta tecnologia

E la malteria ora chiude il cerchio di una delle filiere corte più compatte d’Europa, collega la fase agricola a quella della trasformazione per assicurare un prodotto interamente made in Italy. Quasi due terzi del malto lavorato oggi dai birrifici artigianali italiani viene infatti dall’estero. «In tutto il mondo – spiega Marco – ci sono più di 100mila birrifici ma meno di 400 malterie, per lo più di proprietà delle multinazionali del settore».

Una rarefazione che finora ha anche ostacolato l’attività di sviluppo e ricerca per migliorare la produzione di malto. A Farchioni però serviva un progetto che si conciliasse con l’esperienza dei Molini (Farchioni produce farine per professionisti pasticceri, panettieri e pizzaioli) basata su impianti ad alto tasso di innovazione e tecnologia.

«Abbiamo cercato in tutto il mondo il modello più adatto ad una realtà come la nostra. Abbiamo individuato in Germania un progetto che puntava allo sviluppo di una malteria di nuova concezione, adatta ai microbirrifici, e abbiamo convinto gli sviluppatori a completare in Italia la messa a punto del progetto».

Sensori, Plc, attuatori elettrici

Il nuovo impianto consente il controllo e la variazione di tempi e temperature della fase di maltazione

Il risultato è una malteria dotata di sensori, attuatori elettrici e Plc in grado di controllare e variare in tempo reale tempi e temperature di esercizio per ricavare una varietà di produzioni. «Una scelta estrema: rispetto alle malterie tradizionali è come passare da un’utilitaria ad una vettura da formula uno: assicura prestazioni straordinarie, ma occorre imparare a “guidarla”, altrimenti non si riesce nemmeno a partire». Il birrificio ha inoltre una sala cottura di tradizione bavarese e anche in questo vantano macchinari ad alta tecnologia per assicurare dei prodotti buoni e costanti nel tempo.

Tutto per realizzare anche in questo comparto quel connubio di tradizione e innovazione che fa grande il nome del made in Italy nel mondo.

Le coltivazioni di orzo di Farchioni in Umbria (foto: Federica Piersimoni)

Porte aperte al birrificio agricolo
durante l’Umbria Beer Fest

Mastri Birrai Umbri apre le porte del birrificio agricolo. Il 15-16-7 giugno si potrà vedere da vicino questa grande realtà artigianale durante il weekend dell’Umbria Beer Fest.  Tre giorni di attività per celebrare l’autentica birra artigianale italiana in cui sono stati organizzati dei percorsi sensoriali per esplorare con i cinque sensi l’universo del gusto, visite guidate nel nuovo birrificio e nella malteria.
Si potrà assistere alla raccolta dell’orzo, partecipare a tavole rotonde dedicate al mondo della birra come anche a degustazioni delle birre artigianali Mastri Birrai Umbri.

Per Info: www.mastribirraiumbri.com/it  www.umbriabeerfest.it/wp-content/uploads/2018/05/Programma-Umbria-Beer-Fest.pdf

Il gruppo Farchioni

Non solo olio extravergine estratto a freddo, ma anche vino, farine e birra. Marco, Giampaolo e Cecilia Farchioni sono gli eredi di una tradizione famigliare che, dal 1780, è sinonimo di agricoltura e di trasformazione delle materie prime in alimenti di qualità

Farchioni, la nuova malteria chiude il ciclo della filiera più corta d’Europa - Ultima modifica: 2018-06-15T12:53:33+02:00 da Lorenzo Tosi

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