Verso il via Fico: «vetrina per l’agricoltura di qualità»

Tiziana Primori
L’ad Tiziana Primori spiega cosa sta nascendo alle porte di Bologna

La Disneyland del cibo o una cattedrale nel deserto? Il più grande parco tematico al mondo dedicato all’agroalimentare o un clamoroso buco nell’acqua? Da quando è stato presentato per la prima volta circa quattro anni fa, il progetto di Fico Eataly World ha provocato reazioni contrastanti: è stato osannato e criticato, definito da alcuni come una grande opportunità per dare visibilità alla biodiversità, unica al mondo, del territorio italiano e da altri come un contenitore troppo grande destinato a rimanere mezzo vuoto. Il rinvio di un paio d’anni della sua apertura, ha alimentato le perplessità.

Ora i lavori procedono spediti e il taglio del nastro è previsto per il prossimo 4 ottobre.

Per questo abbiamo chiesto all’amministratore delegato di Fico Tiziana Primori se questa novità potrà in qualche modo essere utile all’agricoltura italiana, soprattutto per evidenziarne i pregi a livello produttivo e di sostenibilità ambientale.

«Non posso che rispondere in maniera affermativa. L’agricoltura è la prima cosa che i visitatori vedranno entrando a Fico, sarà il primo stadio del percorso creato per mostrare loro le varie filiere. Alle attività agricole saranno dedicati circa un ettaro e mezzo di campi, stalle e fattorie, dove verranno coltivate tutte le principali colture, dai cereali agli alberi da frutto, fino ad arrivare ad agrumi e olivo, e allevate razze tipicamente italiane nei segmenti bovini da carne e da latte, suini, ovini e caprini. Inoltre, insieme al museo della civiltà contadina e a New Holland, stiamo studiando la possibilità di creare uno spazio per mettere in mostra gli attrezzi da lavoro».

Le organizzazioni agricole saranno coinvolte in qualche modo?

«Stiamo dialogando con le principali organizzazioni professionali, Cia, Confagricoltura e Coldiretti per coinvolgerle nel progetto, poiché crediamo che l’integrazione e la cooperazione siano molto importanti. A oggi, però, non c’è ancora nulla di definito».

I produttori saranno presenti all’interno del parco?

«Sì, con le 40 fabbriche gestite dalle aziende più rappresentative del Paese dove saranno realizzati dal vivo i più importanti prodotti agroalimentari italiani. Questi laboratori saranno il cuore di Fico. Serviranno per creare un legame ancora più forte tra chi produce e chi consuma e contribuire ad aumentare la fiducia in un comparto di assoluta eccellenza come quello dell’agroalimentare».

L’agricoltura italiana, oltre che per le produzioni di qualità si fa apprezzare anche per l’alto livello di innovazione e sostenibilità ambientale raggiunti. Fico sarà in grado di accendere i riflettori anche su questo aspetto?

 

Leggi l'articolo completo su Terra e Vita 2/2017 L’Edicola di Terra e Vita

 

Verso il via Fico: «vetrina per l’agricoltura di qualità» - Ultima modifica: 2017-01-11T15:47:55+01:00 da Sandra Osti

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