AgriOpenData, l’Internet of Things al servizio dell’agricoltura

AgriOpenData, piattaforma innovativa sviluppata dalla start up padovana Ez Lab

La piattaforma messa a punto dalla start up Ez Lab – nella top 30 dei progetti selezionati dal bando europeo Finodex - è destinata a introdurre importanti vantaggi in termini di snellimento delle procedure burocratiche e miglioramento della sostenibilità ambientale con la riduzione dell’uso dei trattamenti e dei costi energetici

Le rigide norme dei disciplinari di produzione - con il “fardello burocratico” ad esse connesso - e i pesanti costi energetici: due crucci con cui si trovano a fare i conti le imprese agricole e che ora incontrano una risposta nuova grazie AgriOpenData, piattaforma innovativa sviluppata dalla start up padovana Ez Lab, “ospitata” dall’incubatore dell’Università di Padova Start Cube.

Un progetto che ha già tagliato nelle scorse settimane un importante traguardo: è infatti tra i 30 progetti, selezionati fra oltre 600, che hanno superato la terza selezione del bando europeo per l’accesso ai fondi Finodex, acceleratore d’imprese transnazionale lanciato dall’UE e da un consorzio che vede insieme alcuni big player del settore informatico.

La piattaforma messa a punto da Ez Lab in collaborazione con il C.U.R.A., il Consorzio Universitario di Ricerca Applicata dell’ateneo patavino, si propone come strumento di supporto alle decisioni pensato per le aziende agricole (Decision Support System), con importanti ricadute sul fronte della sostenibilità agricola ed economica. Il sistema di software offre un cruscotto da cui è possibile accedere facilmente a un prezioso patrimonio di informazioni che vengono poi automaticamente visualizzate in report, indicatori, statistiche utili attraverso la rappresentazione semantica.

Il primo step è la mappatura puntuale e georeferenziata dei terreni agricoli: i dati inseriti dall’azienda, relativi ad esempio al tipo e alla quantità di fitofarmaci utilizzati, o ancora alle tecniche di coltivazione e alle quantità raccolte vengono rielaborati in tempo reale. Le aziende agricole possono così assolvere in modo semplice all’obbligo di legge di compilare il registro dei trattamenti, il “cosiddetto” Diario di campagna. Non solo: nel caso di prodotti Dop, Igp, Doc, che prevedono il rispetto di un rigido disciplinare pena l’uscita dal mercato e il rischio di sanzioni penali, AgriOpenData è strumento che consente di tenere monitorata in tempo reale l’aderenza alle norme di legge.

Il progetto si apre anche all’Internet of Things, una delle frontiere più promettenti dell’ITC: il software è infatti in grado di dialogare con droni abilitati a ispezionare dall’alto i raccolti e captare altre preziose informazioni con sonde disposte sul terreno o attraverso i sensori di cui sono dotati i trattori di ultima generazione. I vantaggi, dal punto di vista del risparmio energetico e del contenimento dei costi, sono molteplici: «Pensiamo ad esempio - spiega Massimo Morbiato, founder di Ez Lab - alla possibilità di regolare in tempo reale la quantità d’acqua degli impianti di irrigazione in base alle informazioni fornite dai droni per ogni singola particella di terreno, o ancora alla possibilità di calcolare l’energia impiegata nelle coltivazioni attraverso i sensori che tracciano i percorsi dei trattori».

L’obiettivo è anche quello di ridurre drasticamente l’uso dei fitofarmaci: il controllo puntuale della situazione del terreno, incrociato con i dati relativi alle previsioni meteo e con le linee tecniche di difesa integrata elaborate dal Ministero, consente di intervenire in modo “chirurgico”, con i quantitativi effettivamente necessari, solo nel momento giusto evitando così di dover ricorrere a interventi più massici in un secondo momento.

Interessanti anche le prospettive che si aprono per le imprese dedicate alla produzione biologica. Le aziende che vogliono dimostrare e garantire la loro assoluta trasparenza e la qualità dei loro prodotti possono decidere di rendere accessibili i dati anche al consumatore finale, che acquistando al supermercato una zucchina o una melanzana potrà così sapere in tempo reale (anche attraverso una app) la storia di quel prodotto: un valore aggiunto non da poco in un momento in cui - a ragione - i consumatori si dimostrano sempre più attenti e sensibili alle informazioni che riguardano la tracciabilità dei prodotti.

Per le aziende agricole il costo di accesso alla piattaforma, che sarà sul mercato a partire dal prossimo settembre, sarà molto contenuto. Proprio per testare il nuovo strumento prima della release ufficiale, Ez Lab ha stipulato di recente una convenzione con il Collegio dei Periti Agrari di Padova: i periti possono utilizzare gratuitamente la piattaforma, offrendo indicazioni utili per la sua implementazione.

AgriOpenData rappresenterà uno strumento preziosissimo per gli agronomi: potranno infatti attingere in modo semplice a un grande patrimonio di informazioni che consentirà, ad esempio, di incrociare i dati relativi alla quantità e alla qualità della produzione con i dati che riguardano altri fattori come il meteo o le tecniche di coltivazione.

 

AgriOpenData, l’Internet of Things al servizio dell’agricoltura - Ultima modifica: 2016-04-05T15:13:17+02:00 da Sandra Osti

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