Carenza di erbicidi, si salvano le “industriali”

erbicidi
Diserbo di fagiolo, fagiolino e spinacio: situazione ancora sotto controllo

La gestione degli inerbimenti di fagiolo, fagiolino e spinacio, colture destinate per lo più all’industria di trasformazione, risente per fortuna ancora in maniera meno preoccupante della carenza di erbicidi rispetto al panorama della maggior parte altre colture “minori”.

Esiste però una differenza sostanziale per quanto concerne le situazioni di coltivazione, in quanto la specie chenopodiacea viene generalmente coltivata in aziende estremamente specializzate, su terreni non eccessivamente inerbiti ed in rotazione con altre colture di alto pregio, in cui il controllo delle infestanti è molto attento, evitando in tal modo di vedere un pericoloso incremento dei livelli delle infestazioni. Differente è invece la situazione delle due leguminose, soprattutto per il fagiolino, coltivate in ambienti meno specializzati e soggetti alle normali problematiche di infestazione riscontrabili nella maggior parte delle normali rotazioni aziendali.

 

Spinacio, fondamentale la gestione preventiva

Per quanto riguarda lo spinacio, in relazione alla carenza di risolutivi principi attivi autorizzarti e selettivi dopo l’emergenza della coltura, se si eccettuano i graminicidi specifici ad azione fogliare, diventa fondamentale una razionale gestione di tutti gli inerbimenti con trattamenti preventivi da effettuarsi subito dopo la semina o, molto meno frequentemente, anche prima della stessa. Il ciclo della coltura è breve ed esiste una prima differenziazione della composizione floristica in relazione all’epoca di coltivazione, che può iniziare già nel periodo primaverile, per concludersi con le semine della fine del periodo estivo. Nel primo caso ci si troverà a far fronte ad un maggior numero di specie infestanti, comprese le temibili poligonacee (Fallopia convolvulus, Polygonum aviculare, Polygonum persicaria e lapathifolium) ed a tutte le altre malerbe a nascita primaverile. Nelle semine di fine estate, oltre alle rinascite delle colture in precessione, cereali in particolare, si dovrà porre una particolare attenzione alle specie tipiche di questo periodo, quali Portulaca oleracea e alla coda delle nascite di Amaranthus, Solanum e Chenopodium. Ricordando che lo spinacio viene spesso coltivato in ambienti con bassi livelli di infestazione, dopo una prima preparazione del letto di semina, con le ultime lavorazioni di affinamento dei terreni o con applicazione di formulati ad base di glifosate, risulta indispensabile procedere a trattamenti preventivi utilizzando metamitron (Goltix 50 WG) e metamitron + cloridazon (Volcan Combi SC), frequentemente addizionati di lenacil (Venzar). Con funzione graminicida e per una collaterale efficacia nei confronti di amarantacee, nelle semine effettuate da febbraio alla fine di agosto è possibile addizionate anche dosi ridotte di s-metolaclor (Dual Gold). In caso di parziale attività delle applicazioni preventive, essendo impossibilitati ad una eliminazione meccanica delle infestanti causa il ridotto spazio interfilare, si dovrà procedere a precoci trattamenti di post-emergenza utilizzando dosi medio-ridotte di fenmedifam (Betanal SE, Contatto 320, ecc.) spesso addizionate di lenacil (Venzar) per il controllo delle infestanti dicotiledoni, mentre relativamente sufficiente è la disponibilità di erbicidi specifici per il controllo delle specie graminacee , ponendo in ogni modo una particolare attenzione al rispetto del periodo di carenza per non incorrere il rischio di trovarsi al momento della raccolta con indesiderabili problemi di residui sulla parte edule.

 

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Carenza di erbicidi, si salvano le “industriali” - Ultima modifica: 2015-12-30T08:00:16+01:00 da Sandra Osti

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