I primi due anni del ministro Martina

Martina
Maurizio Martina
Semplificazione, giovani, innovazione e sostegno al reddito. Queste le parole chiave di due anni di Governo Renzi nelle politiche agricole e agroalimentari. Un primo bilancio dell’attività del Mipaaf

Semplificazione, giovani, innovazione e sostegno al reddito. Queste le parole chiave di due anni di Governo Renzi nelle politiche agricole e agroalimentari.

Lo sostiene il ministero delle Politiche agricole che, in un comunicato ad hoc, sottolinea gli interventi più importanti dei primi 24 mesi dell’azione di governo: eliminazione di Imu e Irap sui terreni per le aziende agricole, misure di Campolibero per favorire il ricambio generazionale, sostegno al Made in Italy agroalimentare, credito d’imposta per reti d’impresa e commercio elettronico, Ai quali si aggiungono le battaglie contro caporalato e Italian sounding. E il record dell’export agroalimentare 2015 con quasi 37 miliardi di euro.

«Abbiamo lavorato con passione e determinazione – ha dichiarato il ministro Maurizio Martina – per far crescere il settore, raggiungendo risultati ambiziosi e ponendoci per il futuro obiettivi altrettanto ambiziosi. Abbiamo dispiegato un set di interventi fondamentali, con lo scopo di creare una strategia d’insieme da qui ai prossimi anni, rimettendo al centro dell’agenda politica un comparto dinamico e sempre più importante anche come sbocco occupazionale per i giovani. C’è ancora molto da fare, ma per farlo dobbiamo continuare a essere squadra e fare rete».

Meno tasse e più sostegno al reddito

Due obiettivi strategici delle politiche messe in campo in questi due anni si concretizzano in particolare con la Legge di Stabilità 2016, con cui si liberano risorse per il settore pari a 800 milioni di euro. Meno tasse – con la cancellazione di Irap e Imu sui terreni per le aziende agricole è stata abbassata la pressione tributaria del 25%, un risparmio complessivo di 600 milioni – e più sostegno al reddito. Sempre nella Stabilità, l’innalzamento della compensazione Iva sul latte e sulla carne a vantaggio della zootecnia, oltre ai 21 milioni di euro per le biotecnologie sostenibili, dopo anni di blocco, investiti sulla ricerca agricola. Da ricordare poi, il piano da 45 milioni per il rinnovo del parco macchine agricole; l’estensione del credito d’imposta per gli investimenti produttivi anche all’agricoltura e alla pesca nelle aree del Mezzogiorno; l’estensione degli sgravi contributivi per le assunzioni a tempo indeterminato anche per il settore primario e 140 milioni di euro in 2 anni per le assicurazioni contro le calamità. Per il settore lattiero caseario, oltre alla compensazione Iva e ai 25 milioni di euro di aiuti Ue, viene introdotto l’obbligo dei contratti scritti con durata minima di un anno. Anche per il Piano olivicolo nazionale, lo scopo principale è quello di sostenere il reddito dei produttori, aumentando la produzione interna e proseguendo con il miglioramento qualitativo.

Da #Campolibero a Terrevive

Per i giovani arrivano gli incentivi all’assunzione di under 40 previsti con #Campolibero, 5.500 ettari di terreni agricoli pubblici messi in vendita o locazione grazie al decreto ‘Terrevive’, con diritto di prelazione per i giovani imprenditori agricoli. Stanziati inoltre 20 milioni di euro per finanziare start up agroalimentari italiane che sappiano innovare e proporre soluzioni per il modello agricolo italiano. Sul fronte semplificazione, un traguardo fondamentale è stato raggiunto con l’istituzione del Registro unico dei controlli (Ruci), che consente di evitare duplicazioni di controlli sulle stesse aziende, rendendo più efficiente il lavoro degli organi deputati alle verifiche. Via la burocrazia inutile anche con Agricoltura 2.0, piano di interventi per semplificare la gestione della Pac, a partire dalla domanda precompilata.

Filiera pulita e zero sprechi

Il 2015 è stato un anno decisivo anche nella lotta al caporalato e al lavoro nero con il disegno di legge presentato dal governo per combattere un fenomeno che coinvolge 400mila lavoratori agricoli. Un impegno forte anche contro gli sprechi alimentari: nella Manovra è stata inserita una norma di semplificazione, attesa da anni, che ha reso per le imprese più conveniente donare che mandare in discarica grazie al taglio della burocrazia per le donazioni fino a 15mila euro. In Italia oggi, con la collaborazione degli enti caritativi, si riescono a ‘salvare’ 550mila tonnellate di eccedenze alimentari. Obiettivo? 1 milione di t nel 2016.

Made in Italy agroalimentare

Nel 2015 si è arrivati a quasi 37 miliardi di euro di export agroalimentare, un risultato straordinario raggiunto grazie al lavoro unitario messo in campo anche dal Governo per la promozione del Made in Italy, con misure che vanno dallo stanziamento di 70 milioni per l’internazionalizzazione alla creazione del segno unico distintivo The Extraordinary Italian Taste, al piano di promozione per i prodotti Dop e Igp. L’Italia si conferma leader sul fronte sicurezza con oltre 240mila controlli negli ultimi due anni, ma anche sulla nuova frontiera della contraffazione, il web. Siamo il primo Paese al mondo ad aver avviato collaborazioni con due dei maggiori player mondiali dell’e-commerce come eBay e Alibaba.

 

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I primi due anni del ministro Martina - Ultima modifica: 2016-02-25T09:30:26+01:00 da Sandra Osti

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