Propoli, antibiotico naturale senza resistenze

Con l’apicoltura biodinamica questo prodotto può esprimere al massimo le sue caratteristiche. La propoli certificata Demeter non contiene alcuna contaminazione ed è sostanzialmente pura

Quando all’interno dell’alveare si verificano scalfiture e crepe, queste vengono rivestite e otturate dalle api con propoli. L’allevatore di api parla perciò di propoli ma anche di resina. La parola propoli deriva dal greco Pro=davanti, in difesa Polis=città. Per ogni agente eziologico e per tenere lontane le malattie dall’alveare le colonie d’api si difendono con sottili strati di propoli.

Sono le api operaie a raccogliere la resina necessaria dalle ascelle di gemme e di giovani butti di piante, ma anche dalle tenere cortecce di alberi come pioppi, ginepri e betulle. Per la pianta le gemme rappresentano il futuro, e quindi qualcosa da proteggere ben bene. La resina delle gemme contiene una ragguardevole quantità di sostanze balsamiche con effetto antivirale, fungicida e battericida, efficaci anche nei confronti dell’organismo umano.

Un vero e proprio toccasana della medicina popolare di molti Paesi. È un antibiotico naturale, verso il quale non si sono formate resistenze nel corso di milioni di anni.

Le api "farmaciste"

In particolar modo al pomeriggio, quando le resine vegetali sono più calde e soffici, solo alcune api operaie dell’alveare (poche in realtà: le cosiddette “api farmaciste”, morfologicamente distinte dall’autore dell’articolo ndr.) si dedicano al reperimento delle lacche e balsami. Esse rodono la resina con le loro minuscole mandibole, e la distaccano dai rametti dei salici, pioppi, abeti. Facendo ciò insalivano le resine con il proprio secreto delle ghiandole mandibolari.

Sotto questo aspetto, la propoli è esattamente come il miele: un prodotto unico delle api. Non riproducibile né sinteticamente né fabbricabile in laboratorio.

La propoli in Europa viene raccolta soprattutto dopo il solstizio di estate, quando le colonie di api godendo di luce si preparano al futuro invernamento, turando il loro nido contro i freddi e le correnti d’aria. Lo strato di propoli procura alla colonia solerte una protezione semi ermetica.

Qualità e raccolta

Riguardo alla qualità della propoli, a voler considerare le possibili modalità di raccolta per l’uso umano e veterinario, gli apicoltori biodinamici del mondo hanno avviato, dal 2012, due progetti di studio: il primo riguarda il volume di raccolta secondo le tecniche e il secondo la composizione in principi attivi al variare del metodo di apicoltura.

Gli apicoltori che allevano secondo il metodo di apicoltura sancito dagli standard internazionali Demeter dell’Italia del nord e della Germania meridionale hanno avviato un progetto triennale. L’ intero progetto è stato coordinato dal punto di vista scientifico dell'Istituto agrario per l’arte delle api presso l’Università tedesca di Hohenheim.

La ricerca ha messo in evidenza che:

  • non tutti gli areali di raccolto su cui insistono gli alveari erano ugualmente indicati per una buona raccolta di resine per propoli;
  • la media annua di raccolto si aggira sui 400 g ad alveare, di cui circa la metà può venire asportata per scopi umani senza danno alla colonia;
  • la farmacodinamica della propoli ottenuta varia secondo la stagione.

Sono poi stati radunati gli alveari oggetto di studio in differenti    apiari suddivisi a seconda del diverso sistema di allevamento e raccolta: convenzionale, organico-tradizionale, biodinamico Demeter. In questi nuovi apiari “le api farmaciste” potevano mostrare la loro forza nella raccolta di propoli e collezionarne di   purissima in quantità corrispondente alla forza dell’alveare. Ciò ha consentito l’elaborazione dei dati ed è risultato che la quantità di volume di propoli ottenuta dipende dalla razza allevata (carnica, ligustica, germanica o ape nera). Salta pure all’ occhio l’elevata composizione in principi attivi misurati con tecnica di gascromatografia.

Niente griglie o reti

L’apicoltura Demeter non fa uso di griglie, né di reti piglia propoli in plastica, né di artifici illuminanti (spessori, zolfanelli) o di angherie alle api (copertura con sacchi di patate, yuta anziché chiusura con il tettino delle arnie o la paglia o la lastra nei bugni villici). Invece nell’ottenimento professionale della apicoltura forzata convenzionale, e pure biologica a volte, vengono frapposte negli alveari griglie, le cui maglie o reti verranno tappate dalle api di casa con propoli. È importante notare che alcuni materiali comunemente adoperati, ma vietati in apicoltura biodinamica, sono sintetici, e per nulla indicati per fornire lotti sicuri di propoli all’ industria farmaceutica, erboristica e dei collanti. Infatti alcuni materiali mostravano rilascio di nanoparticelle e di sostanze chimiche volatili.

La propolizzazione

Gli alveari si possono anche selezionare per il carattere genetico “tendenza alla propolizzazione” come evidenziato in una ricerca svolta nel triennio 2017/2019. La razza europea più generosa nel raccogliere resine preziose e distribuirle all’ interno dell’arnia abitata è la “caucasica”. Con lo studio e l’annotazione delle gocce sovrabbondanti di propoli che fuoriescono dall’alveare all’esterno, sui campioni analizzati risulta statisticamente significativo che l’altissima qualità in Biodinamica è dimostrata dalla maggior  titolazione in Galangina rispetto ai metodi di allevamento alternativi.

Del resto la propoli di qualità Demeter, oltre ad essere integra, ovvero scevra da residui di qualsivoglia contaminazione, è pura. Un prezioso aiuto all’irrobustimento delle difese immunitarie aspecifiche dei nostri organismi.

Le basi dell’allevamento Demeter

Ricapitolando, le caratteristiche dell'allevamento Demeter per la raccolta di resine per propoli sono:

  • non si fa uso do griglie di plastica, di metallo,
  • non si esclude la regina,
  • non si impiegano sacchi di patate, ecc.,
  • è vietata la forzatura della ovodeposizione dell’ape regina,
  • non si sostituisce l’ape regina,
  • totale assenza di pesticidi, antiparassitari, organoclorurati, insetticidi neonicotinoidi, sulfamidici, antibiotici sintetici, ormoni

Solo in questo modo possono essere massimizzati i principi attivi, con benefici naturali e si assiste all’ottimizzazione del tenore in flavoni, bioflavonoidi, polifenoli e sesquiterpeni. Il tutto a vantaggio della nostra salute.

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L'autore, Enrico Zagnoli, è tecnologo alimentare e veterinario. Autore di libri e pubblicazioni, Zagnoli svolge attività di libero professionista come consulente e docente ed è consigliere dell'Associazione per l'Agricoltura biodinamica e di Demeter Italia

 

Propoli, antibiotico naturale senza resistenze - Ultima modifica: 2022-02-16T17:36:13+01:00 da Alessandro Maresca

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