L’autolavaggio per le irroratrici

Il nuovo impianto per la gestione collettiva del lavaggio delle attrezzature agricole nella Piana Rotaliana
Inaugurata a Mezzacorona (Tn) la prima struttura di gestione collettiva del lavaggio delle attrezzature agricole che consente di ridurne l’impatto ambientale con il recupero del 95% delle acque e di abbassare la tensione sociale generata dalla pratica della difesa fitosanitaria delle colture. Le caratteristiche innovative dell’impianto

Inaugurato a Mezzocorona (Tn) il primo di una serie di moderni impianti per la miscelazione e il lavaggio dei mezzi agricoli sulla base di un progetto in via di realizzazione da parte del Consorzio Trentino di Bonifica.

Si tratta del primo di una serie di allestimenti che fanno parte di un articolato progetto di sostenibilità che mira a diffondere una gestione collettiva di questa delicata pratica di lavaggio lungo tutta l’asta del fiume Adige (ne avevamo già parlato qui).

Giulia Zanotelli e Luigi Stefani

Alla breve cerimonia di apertura era presente anche l’assessore all’Agricoltura Giulia Zanotelli che ha testimoniato l’impegno della Provincia autonoma a raggiungere alti standard di sostenibilità assieme alle aziende agricole e a iniziative come quella del Consorzio trentino di Bonifica.

Il cui presidente Luigi Stefani ha testimoniato, fra l’altro: «Siamo davanti alla realizzazione di un prototipo destinato a migliorare la qualità di tutta l’agricoltura trentina. I dati di utilizzo di questa struttura consentiranno di calibrare tutti i nuovi impianti analoghi previsti in tutta la valle dell’Adige».

Un badge per fruire della struttura

La struttura consiste in due stazioni di lavaggio coperte e dotate di lance ad alta pressione, spazzole collegate a un braccio rotante per la pulizia dei mezzi e un locale tecnico.

Gli agricoltori associati al Consorzio Trentino di Bonifica potranno così accedere all’impianto 24 ore al giorno tramite un badge per il lavaggio dei mezzi utilizzati negli interventi fitosanitari usufruendo del servizio di pulizia a circuito chiuso all’interno del quale le acque vengono confinate, trattate e riutilizzate.

Depurazione e riutilizzo

L’elemento innovativo della struttura consiste proprio nella depurazione e nel successivo recupero e riutilizzo del 95% dell’acqua di lavaggio, mentre una frazione minima, corrispondente al 5%, viene stoccata in apposite vasche interrate dalle quali verrà successivamente prelevata ed inviata in centri di smaltimento dedicati.

Ciascuna piazzola sarà inoltre dotata di un punto di carico acqua orientabile e flessibile per la preparazione e miscelazione dei prodotti fitosanitari con la possibilità, in caso di sversamenti, di convogliarli al depuratore in assoluta sicurezza.

Il positivo impatto sociale

La cerimonia di inaugurazione

Per quanto riguarda le ricadute e le esternalità positive garantire dal nuovo impianto va sottolineata la messa in sicurezza dei procedimenti di lavaggio dei mezzi e della preparazione degli interventi fitosanitari, con importanti ricadute positive per quanto riguarda il rapporto fra il settore agricolo e la cittadinanza e un minore impatto sul l’ambiente. Inoltre va ricordato il risparmio idrico assicurato dall’impianto con il recupero e la depurazione del 95% dell’acqua utilizzata. Il servizio viene assicurato ai consorziati del CTB operanti in un raggio di circa 4 chilometri e copre circa 1000 ettari di territorio con un afflusso medio nei periodi di intervento di 80-100 mezzi al giorno.

I costi

La realizzazione del lavaggio per mezzi agricoli ha comportato una spesa complessiva di 555.900 euro coperti in parte (200.000 euro) da Fondi del PSR gestiti attraverso il GAL Il rimanente è stato interamente coperto del Consorzio Trentino di Bonifica con fondi propri.

All’inaugurazione Stefani si è soffermato in particolare sul valore strategico del sistema di lavaggio per assicurare una gestione sostenibile delle attività di difesa in agricoltura.

L’impegno della Provincia autonoma

L’Assessore provinciale all’agricoltura Giulia Zanotelli ha confermato l’interesse della pubblica amministrazione per altri impianti di questo tipo che rappresentano un’anticipazione delle misure e delle linee di indirizzo europee in tema di qualità dell’ambiente. A tale proposito Zanotelli ha confermato l’avvio di altri progetti sperimentali in accordo con le rappresentanze del mondo agricolo.

La progettazione dell’impianto è stata realizzata dall’Ingegner Gabriele Mou dello studio Mou e Ambrosi di Pergine Valsugana che ha seguito anche la direzione lavori e il coordinamento della sicurezza, mentre la ditta Angeli Idraulica di Novella ha realizzato le opere edili e le parti relative all’impiantistica.

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L’autolavaggio per le irroratrici - Ultima modifica: 2022-11-16T08:29:08+01:00 da Lorenzo Tosi

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