Assemblea Coldiretti, firmata la proroga sull’etichettatura d’origine

All'Assemblea moderata dal segretario generale Gesmundo il presidente Prandini ha contestato il Nutriscore e chiesto l'estensione del bonus del 110% ai fabbricati rurali

Da sinistra Enzo Gesmundo ed Ettore Prandini, rispettivamente segretario generale e presidente di Coldiretti all'assemblea nazionale dell'organizzazione agricola
No ad accordi commerciali che sono sfavorevoli all'Italia e alla qualità dei prodotti nazionali, ma occorre contrastare anche la diffusione della cultura del cibo standardizzato e i messaggi di una comunicazione fuorviante.

Il ministero dello Sviluppo economico ha messo l’ultima firma (definitiva) sul decreto che proroga al 31 dicembre 2021 l'etichettatura sull'origine per latte, formaggi, passate, pasta e riso. Lo ha annunciato il ministro delle Politiche agricole, Stefano Patuanelli, intervenendo ieri all'assemblea nazionale di Coldiretti  che è proseguita oggi con l'intervento degli esponenti politici dei maggiori partiti.

Tutti i partecipanti alla kermesse hanno ricevuto un “manifesto” di Coldiretti. Così ha definito il segretario generale dell'organizzazione agricola, Enzo Gesmundo, moderatore nella seconda giornata dell'evento, il documento che raccoglie le istanze del mondo agricolo su temi di interesse in relazione ai quali l'organizzazione agricola ha invitato la politica ad esprimersi.

L’etichettatura sull’origine per avere più trasparenza

Gesmundo ha ricordato il peso dell’agroalimentare che vale 570 miliardi di euro di ricchezza per il Paese  e garantisce ben 4 milioni di posti di lavoro. Ad affiancarlo sul palco, in questa seconda giornata dell’assemblea coldirettiana, il presidente nazionale, Ettore Prandini, che ha ricordato l’importanza del provvedimento sull’etichettatura: «Rappresenta – ha precisato – un passo determinante per impedire che vengano spacciati come made in Italy prodotti di bassa qualità importati che non rispettano i rigidi standard  nazionali».

Il presidente di Coldiretti, Ettore Prandini

Prandini ha ricordato ieri come la firma dei decreti garantisca la trasparenza sulla reale origine di  prodotti base della dieta degli italiani che rappresentano circa tre quarti della spesa alimentare, mentre resta ancora anonima l'origine dei legumi in scatola, della frutta nella marmellata o nei succhi, del grano impiegato nel pane, biscotti o grissini senza dimenticare la carne o il pesce venduti nei ristoranti. Nessuno spazio, invece, per il Nutriscore, l’etichetta a semaforo facoltativa sul fronte pacco che è fuorviante e finisce per confondere il consumatore.

Giuseppe Conte, segretario dei Cinque stelle

Su questo tema si è focalizzato anche Giuseppe Conte, capo dei Cinque stelle: l’esigenza di trasparenza per i prodotti  significa anche qualità e attenzione nei confronti del consumatore. Conte ha ricordato anche il ruolo fondamentale svolto all'agricoltura e dall'agroalimentare in genere durante la prima emergenza della pandemia da Covid-19.

«L'italia, come leader europeo nella qualità, fa da apripista nelle politiche alimentari dell'Ue - ha aggiunto Prandini – poiché in un momento difficile per l'economia dobbiamo portare sul mercato il valore aggiunto della tracciabilità con l'obbligo di indicare in etichetta l'origine di tutti gli alimenti, venendo incontro alle richieste dei consumatori italiani ed europei». Il presidente di Coldiretti ha anche chiesto di applicare il protocollo d'intesa per il prezzo del latte «documento effettivo per la redistribuzione del valore».

No ad accordi di scambio sfavorevoli e alla cultura del cibo standardizzato

A proposito degli accordi commerciali stipulati dall'Ue Prandini ha ribadito come occorra distinguere,  tra quelli favorevoli e quelli che penalizzano  l'agroalimentare italiana: «Non sosteniamo, ad esempio iL'accordo Ue-Mercosur che mette in secondo piano la qualità dei prodotti o il Ceta, l'accordo tra l'Ue il Canada, che non avvantaggia i prodotti lattiero caseari».

Stefano Fassina di Leu

Sul Ceta è intervenuto anche Stefano Fassina, deputato Leu (Liberi e uguali): «Abbiamo combattuto battaglie controcorrente. come quella contro il Ceta che ha effetti devastanti sui prodotti italiani, soprattutto del settore lattiero-caseario».

Attenzione, inoltre, come ha aggiunto Prandini, anche al controllo della comunicazione attraverso lo strumento dei social da parte delle big farm che vogliono diffondere solo la cultura del cibo standardizzato.

Europa protagonista con un ruolo forte dell'Italia leader nella qualità

«Vorremmo un’Europa - ha ribadito Prandini - non succube degli Usa, né dalla Cina, vogliamo una nostra piattaforma indipendente, ma protagonista di scelte autonome anche in termini di sostenibilità. Vorremmo anche un ruolo per l’Italia all’interno dell’Europa, che grazie alla qualità e all’appeal dei nostri prodotti peraltro già ci viene riconosciuto. Siamo il Paese con la più alta biodiversità in tema di cibo e di paesaggi».

Estendere il bonus del 110% ai fabbricati rurali

Prandini ha chiesto a Simona Bonafe’, segretario regionale del Pd in Toscana, la possibilità di estendere ai fabbricati rurali il bonus fiscale del 110% con l'obiettivo di rinnovare soprattutto le strutture delle aziende agrituristiche, che rappresentano una fonte di reddito integrativo oltre a ricoprire un ruolo strategico dell'immagine di un territorio anche a fini turistici.

Da destra Simona Bonafè segretario del Pd in Toscana, Prandini e Gesmundo

«Non possiamo avere filiere forti se non sono filiere eque» ha fatto sapere Bonafè ricordando le storiche battaglie di Coldiretti come la lotta al caporalato e alle agromafie e la necessità di  una giusta remunerazone del prodotto oggetto della legge sulle pratiche sleali appena approvata. «Resta fondamentale, oggi - ha concluso Bonafè - anche la sfida della sostenibilità ambientale del Green Deal, spesso considerato erroneamente un costo invece che un’opportunità per il settore agricolo».

No al sottocosto in Gdo

Infine, contrariamente a quanto possa sembrare, il presidente di Coldiretti ha ribadito come il prodotto venduto sottocosto nella Gdo sia il risultato di una  «politica di comunicazione fortemente ingannevole che non si traduce in un risparmio economico, ma danneggia gli agricoltori e in realtà anche il consumatore».

Patuanelli, dalla legge sulle pratiche sleali alla applicazione non facile della nuova Pac

Il ministro Patuanelli ha sottolineato anche come, nella prima giornata dell'assemblea, il 15 dicembre, sia entrata in vigore la legge contro le pratiche sleali, una data che sarà ricordata  dagli agricoltori.

Patuanelli si è soffermato anche sulla nuova Pac sottolineando come le misure del regime destinato a entrare in vigore nel 2023 non saranno semplici né snelle da applicare nonostante l’introduzione, sostenuta dall’Italia, di alcuni elementi innovativi, come una politica più solida di gestione del rischio. Sempre il ministro ha concluso, a proposito della nuova Pac, la necessità di una ricerca di equilibrio anche con il mondo ambientalista.

Riguardo al piano nazionale di ripresa e resilienza Patuanelli  ha invitato a investire nel modo più rapido i 7,9 miliardi a disposizione dell'agricoltura «perché in parte dovrebbero servire a compensare quanto tagliato in termini di aiuti Pac».

Prevenire piuttosto che limitare i danni

Per Matteo Salvini, alla guida della Lega, non si dovrebbero rincorrere ii problemi per mettere delle toppe solo per limitarle i danni: «l’agricoltura può tornare a essere protagonista solo giocando d’anticipo. Ad esempio gli attacchi alla zootecnia potrebbero essere prevenuti da iniziative di categoria per promuovere ad esempio un'etichettatura di filiera sul benessere animale visto in maniera illuminata e non integralista».

Il capo della Lega, Matteo Salvini

Salvini ha chiesto anche il coinvolgimento delle Regioni sui temi di competenza per vocazione territoriale e ha citato come caso modello quello dell'agricoltura lombarda con l'assessore regionale Fabio Rolfi.

 

 

 

Assemblea Coldiretti, firmata la proroga sull’etichettatura d’origine - Ultima modifica: 2021-12-16T16:57:44+01:00 da Francesca Baccino

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