Bruxelles aderisce all’atto di Ginevra Più protezione per le indicazioni geografiche

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Commissario europeo all’Agricoltura e allo Sviluppo Rurale Phil Hogan.
Il Commissario Hogan: «Più chance per una tutela multilaterale delle nostre denominazioni in tutti i Paesi dell’estremo Oriente, Sud America e Africa che aderiscono». Nel frattempo l'Italia aggiorna l'elenco dei Pat, prodotti agroalimentari tradizionali

Si rafforza la protezione dei prodotti a denominazione d’origine geografica che potranno essere tutelati in moltissimi paesi del mondo. Questa maggiore tutela è la conseguenza dell’adesione dell’Ue all’atto di Ginevra che modernizza ancor più l’Accordo di Lisbona che risale al 1958.

Il Parlamento europeo, il Consiglio e la Commissione hanno, infatti, raggiunto un accordo politico sulle norme che stabiliscono in che modo l'UE opererà come membro dell'Atto di Ginevra.

L’atto di Ginevra

Per il Commissario agricoltura Phil Hogan, «Con questo accordo politico, le indicazioni geografiche dell'UE possono migliorare la protezione a livello multilaterale e integrare la protezione garantita attraverso accordi bilaterali che già tutelano le indicazioni geografiche dell'UE in tutto il mondo».

L'atto di Ginevra nel maggio 2015, ha ampliato il suo campo d'applicazione a tutte le indicazioni geografiche (IG) e ha consentito l'adesione di organizzazioni internazionali come l'UE.
Tale atto modernizza l'accordo di Lisbona del 1958 per la protezione delle denominazioni d'origine e la loro registrazione internazionale e consente alle organizzazioni internazionali, come l'Unione europea, di aderire. L'accordo di Lisbona, che attualmente comprende 28 membri, tra cui sette Stati membri dell'UE, offre un modo per garantire la protezione delle denominazioni di origine attraverso un'unica registrazione. Essere membro dell'Atto di Ginevra consentirà alle indicazioni geografiche dell'UE di ottenere una protezione di alto livello in futuro con altre parti dell'Atto di Ginevra.

I Paesi che aderiscono

Attualmente sono membri dell’Atto di Ginevra: Algeria, Bosnia ed Erzegovina, Bulgaria, Burkina Faso, Congo, Costa Rica, Cuba, Repubblica ceca, Repubblica popolare democratica di Corea, Francia, Gabon, Georgia, Ungheria, Repubblica islamica dell'Iran, Israele, Italia, Messico, Montenegro, Nicaragua , Perù, Portogallo, Repubblica di Moldova, Serbia, Slovacchia, ex Repubblica jugoslava di Macedonia, Togo, Tunisia.

Il progetto di regolamento concordato sarà ora approvato ufficialmente dal Parlamento europeo e dal Consiglio. Una volta che ciò accadrà, l'UE sarebbe pronta ad aderire formalmente all'atto di Ginevra attraverso una decisione separata.


La nuova edizione dell’elenco dei prodotti agroalimentari tradizionali

E’ arrivato alla diciannovesima edizione l’Elenco dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali con la pubblicazione del relativo decreto ministeriale nella Gazzetta Ufficiale italiana del 12 marzo 2019, n. 60.

La prima individuazione e classificazione dei Pat avvenne nel 2000 e da allora l’elenco si è annualmente aggiornato e revisionato comprendendo ormai oltre cinquemila prodotti delle varie regioni italiane.

Si tratta di prodotti alimentari legati alla storia di un territorio, di una località anche piccola alla tradizione contadina, agli usi alimentari locali le cui ricette sono tramandate, quasi sempre solo oralmente.

La caratteristica dei Pat, infatti è solo quella di essere presenti e legati ad un determinato territorio e di essere prodotti senza alcun riferimento a nessun disciplinare od organismo di controllo specifico.

In particolare, si definiscono "prodotti agroalimentari tradizionali" quei prodotti le cui fasi di lavorazione, conservazione e stagionatura risultano consolidate nel tempo. Più dettagliatamente, devono risultare praticate sul territorio di riferimento in maniera omogenea secondo regole tradizionali e protratte nel tempo, per un periodo non inferiore ai 25 anni. Sono esclusi dai Pat, ovviamente, i prodotti agroalimentari registrati come Dop e Igp.

L'elenco quest'anno si arricchisce di 99 nuovi prodotti tradizionali, per un totale di 5155.

La regione che presenta l'elenco più numeroso è la Campania, con 531 PAT, seguita dalla Toscana e dal Lazio rispettivamente con 461 e 428 prodotti agroalimentari tradizionali.

La maggior parte dei Pat rientra nelle categorie "Paste fresche e prodotti della panetteria, della biscotteria, della pasticceria e della confetteria" (1561 prodotti), "Prodotti Vegetali allo stato naturale o trasformati" (1457 prodotti) e "Carni e frattaglie - fresche e loro preparazione" (799 prodotti).

Bruxelles aderisce all’atto di Ginevra Più protezione per le indicazioni geografiche - Ultima modifica: 2019-03-18T21:52:54+01:00 da Lorenzo Tosi

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