Agriturismi e imprese agricole, c’è il credito d’imposta sugli affitti

Gli imprenditori agricoli potranno beneficiare di un credito d’imposta di un importo che può arrivare fino al 60% del canone mensile di locazione, leasing o concessione per gli immobili dove svolgono la loro attività. Un provvedimento utile soprattutto agli agriturismi, che in questi mesi hanno sofferto più di altri settori gli effetti negativi della pandemia da coronavirus.

Come fare per ottenere l'agevolazione

Con la risoluzione 32/E, l’Agenzia delle entrate ha istituito il codice tributo “6920” che consente alle imprese la compensazione. Per inoltrare la domanda gli agricoltori dovranno utilizzare il modello F24, attraverso il sito dell’Agenzia. Il credito è pari al 60% del canone di locazione degli immobili ad uso non abitativo e al 30% del canone per i contratti d'affitto d’azienda. L’importo di riferimento è quello versato nel periodo d’imposta 2020 per i mesi di marzo, aprile e maggio. Per ottenere l'aiuto è necessario che il canone sia stato pagato. In caso contrario, il credito d’imposta resterà sospeso fino al versamento.

Le spese condominiali - se comprese all’interno del canone - concorrono a determinare l’importo su cui calcolare il credito. Potranno beneficiare del credito d’imposta le aziende agricole con ricavi non superiori a 5 milioni di euro. Gli agriturismi potranno ottenere il credito a prescindere dal volume dei ricavi. Questo, nel periodo d’imposta precedente a quello in corso alla data di approvazione del decreto Rilancio.

Credito d'imposta per chi ha perso metà del fatturato

Il credito d’imposta aiuterà chi ha subìto una riduzione del fatturato di almeno il 50% in ciascuno dei mesi di marzo, aprile e maggio (rispetto allo stesso mese del periodo d’imposta precedente). Il credito d’imposta si usa in compensazione, nella dichiarazione dei redditi; in alternativa può essere ceduto in favore di chi affitta, di istituti di credito, di altri intermediari.