Dall’agricoltura sociale, coesione e sviluppo economico

Servizio civile
La Rete rurale nazionale ha presentato il rapporto sull'agricoltura sociale in Italia. Forte la propensione alle coltivazioni biologiche o biodinamiche. L’indagine è stata realizzata da CreaPB e Inapp

 

Negli ultimi cinque anni in Italia si è registrato un incremento significativo delle esperienze di agricoltura sociale che sempre meglio riescono a coniugare gli elementi che la caratterizzano da sempre quali, inclusione, legalità, attenzione all'ambiente, a una forma innovativa di sviluppo sostenibile. Ma quanto è diffusa e a chi si rivolge l’agricoltura sociale in Italia? Quali le principali produzioni e il fatturato medio delle aziende che praticano agricoltura sociale?

Il Rapporto, presentato oggi al Mipaaf, prova a rispondere a queste, e ad altre, domande attraverso una prima fotografia, una mappatura parziale (non un'indagine statistica perché manca un elenco ufficiale di aziende che praticano agricoltura sociale in Italia) svolta nel 2016 su 1.200 realtà censite.

L'agricoltura sociale è diffusa su tutto il nostro territorio ma con intensità differenti. E' una realtà complessa, diversificata per territorio, forma giuridica e finalità. La realtà agricola sociale si caratterizza per una Sau media aziendale di circa 25 ettari. Per quanto riguarda la forma giuridica, si registra la prevalenza numerica della cooperativa sociale che rappresenta il 46% sul totale, seguita dall'azienda individuale (19%).

Tra le forme di cooperazione sociale, quelle di tipo B sono le più numerose. Relativamente alla tipologia di attività produttiva dell'agricoltura sociale per classe di fatturato, l'analisi evidenzia una prevalenza delle coltivazioni annuali, tra le quali spiccano quelle orticole, ad alta intensità di lavoro, che incidono per il 63%.

Forte la propensione alle coltivazioni biologiche o biodinamiche, tecniche colturali adottate dal 68% delle aziende. Tra i canali di vendita per i prodotti di agricoltura sociale, il più utilizzato è quello della vendita diretta (60%), seguito dai gruppi di acquisto (35%). L'elaborazoine dei dati evidenzia, inoltre, che l'attività sociale maggiormente praticata è quella relativa all'inserimento socio lavorativo (71%).

ll 54% del totale delle aziende svolge attività rivolte a persone con disabilità. L'analisi economica dimostra che le realtà censite sono aziende di piccole-medie dimensioni, infatti se si esclude la classe di fatturato annuo inferiore ai 4mila euro, che raccoglie il 14% delle aziende, la classe di fatturato con la maggior  numerosità è quella tra 8mila-25mila euro (13,4% delle aziende).

La distribuzione delle fonti di finanziamento per l'agricoltura sociale è per il 60% da fondi pubblici. Per quanto riguarda gli investiementi, poco più della metà delle aziende (55%) dichiara di aver fatto investimenti economici in proprio o facendo ricorso a finanziamenti privati negli ultimi 5 anni nell'ambito dell'agricoltura sociale.

 

 

 

Dall’agricoltura sociale, coesione e sviluppo economico - Ultima modifica: 2018-03-21T14:25:29+01:00 da Alessandro Maresca

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento
Per favore inserisci il tuo nome