Gestione del rischio, il ruolo dell’innovazione digitale

gestione del rischio
Dalle polizze parametriche ai fondi del Pnrr per la digitalizzazione. Il potenziale per far fare un salto di qualità alla gestione del rischio non manca

L'innovazione digitale al servizio della gestione del rischio. Questo il tema della prima tavola rotonda della seconda giornata del VI Forum sulla gestione del rischio in agricoltura. organizzato da Asnacodi Italia.

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Chiara Frigerio, professoressa e Segretario generale di CeTIF dell'Università Cattolica di Milano ha parlato delle prime esperienze con le polizze Index based che sono totalmente digitalizzate, quindi consentono una valutazione precisa dei danni grazie a foto satellitari e algoritmi.

Korney Bizhdov, presidente dell'associazione nazionale degli assicuratori in Agricoltura Naai (Federazione Russa) ha spiegato che anche in Russia il clima sta cambiando, ma il 70% degli agricoltori utilizza strumenti digitali. «Grazie al monitoraggio satellitare cerchiamo di aiutare le aziende a fare scelte corrette per la gestione del rischio – ha spiegato –. Il ministero dell'Agricoltura della Federazione russa ha elaborato vari programmi con un sostegno economico dello Stato».

 

Agricoltura digitale e gestione del rischio

Nel Pnrr ci sono 500 milioni per l'agricoltura 4.0 e di certo una maggior diffusione della precision farming può aiutare anche la gestione del rischio.

«Ibf Servizi prova a mettere in fila i dati per cominciare un percorso con gli agricoltori che parte dal disegno dei confini aziendali. Può sembrare un'operazione banale ma non lo è – ha detto il ceo di Ibf Servizi Francesco Pugliese –. Poi passiamo all'analisi del terreno e alla raccolta di informazioni sulle coltivazioni». Tutto finalizzato all'ottimizzazione dei mezzi tecnici. Il più delle volte quando facciamo dei piani di concimazione e riduciamo le dosi. Questo di certo contribuisce ad avere un minore impatto sull'ambiente ma anche a ridurre il rischio perché se concimo solo quando serve, dove serve e quanto serve, ad esempio riduco il rischio di allettamento del grano».

Un altro elemento che si valuta con l'analisi del terreno e dei dati meteo storici è l'idoneità di una zona a una certa coltura. Anche questo contribuisce a ridurre i rischi.

 

«In Italia spendiamo meno della media europea in tecnologie digitali, circa il 4,5% del Pil contro il 6,5% e i risultati negativi si vedono – ha lamentato il senior advisor del Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali Elio Catania –. Ma c'è anche una buona notizia, che il Paese si è messo in movimento grazie al provvedimento Industria 4.0. Questo ha cambiato il paradigma perché lo Stato ha messo in mano agli imprenditori la responsabilità degli investimenti in tecnologie».

Inoltre, nel Pnrr ci sono 8,5 miliardi per progetti di ricerca e sviluppo in partenariato tra aziende pubbliche e private a cui può accedere anche il mondo agricolo.

 

Gestione del rischio, il ruolo dell’innovazione digitale - Ultima modifica: 2021-11-26T12:44:10+01:00 da Simone Martarello

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