Gestione del rischio, più dati per aumentare la resilienza al climate change

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Per mitigare gli effetti di grandinate, alluvioni e siccità è importante avere accesso ai dati climatici ma anche saperli interpretare per tradurli in azioni concrete

Sono quasi quintuplicati gli eventi estremi in appena un mese da nord a sud della Penisola con una drammatica catena di nubifragi, tornado, grandinate e bufere di vento che fanno salire a oltre due miliardi il bilancio dei danni all’agricoltura nel 2021 a causa della violenza del clima.

L'analisi è di Coldiretti su dati Eswd relativi al mese di novembre rispetto allo stesso periodo dello scorso anno in riferimento all’ondata di maltempo che sta investendo l’Italia con l’allerta della Protezione civile su Lazio, Campania e Sicilia, temporali anche su Toscana, Sicilia, Calabria e Puglia e l’arrivo del gelo e della neve. E proprio di cambiamenti climatici e utilizzo dei dati meteo per realizzare strumenti di gestione del rischio in grado di limitarne gli effetti si è parlato a Roma durante la prima tavola rotonda del VI Forum sulla gestione del rischio in agricoltura, organizzato da Asnacodi Italia.

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L'agricoltura è amica dell'ambiente

«Uno dei principali problemi che si trova ad affrontare oggi l'agricoltura è la difficoltà di accumulo delle risorse idriche – ha detto il professore dell'Università di Trento e presidente Aisam Dino Zardi – il tempo per invertire la rotta dei cambiamenti climatici non è molto, anche perché se cominciamo ad agire oggi vedremo i risultati tra dieci o vent'anni». Zardi ha poi sottolineato come il lavoro di molti Paesi virtuosi viene del tutto annullato da pochi grandi Stati che inquinano molto.

 

«Cibo e acqua sono essenziali per la nostra vita, tuttavia il riscaldamento globale sta aumentando e non diminuendo – ha spiegato il professore del Dipartimento Economia Metu di Ankara Osman Gulseven collegato via Skype – ma esistono tecniche per limitare gli effetti dei cambiamenti climatici e l'agricoltura può giocare un ruolo molo importante in questo processo. Ad esempio con un'adeguata gestione delle risorse idriche e riducendo l'uso dei fertilizzanti».

La vera sfida è portare i dati in campo

«La ricerca deve fare la sua parte – ha ribadito Zardi – perché per vincere le sfide climatiche servono sicuramente degli strumenti tecnologici avanzati». E di certo uno strumento che può aiutare è l'agenzia Italia Meteo che dovrebbe partire a breve. Un auspicio espresso anche dal Capo Dipartimento Ministero Politiche agricole, alimentari e forestali Giuseppe Blasi «Uno dei freni più grandi alla possibilità di fare un vero salto tecnologico è la mancanza dei dati – ha spiegato Blasi – oppure i dati ci sono ma non si riesce a condividerli o lo si fa solo in parte. Per fare davvero agricoltura e zootecnia di precisione servono i dati». E poi serve un'integrazione tra le banche dati per riuscire ad avere informazioni valide da restituire al mondo produttivo in termini di supporto alle decisioni.

E a proposito di dati, in collegamento da remoto, il direttore del Servizio Climate Change Copernicus - ECMWF Carlo Buontempo ha illustrato le potenzialità del sistema Copernicus, il programma di osservazione della Terra dell'Unione europea, dedicato a monitorare il nostro pianeta e il suo ambiente. Offre servizi di informazione basati sull'osservazione satellitare della Terra e dati in situ (non spaziali), a beneficio di tutti e gratuitamente.

La conferma di banche e assicurazioni

I dati sono importanti anche per le compagnie di assicurazione e riassicurazione. «Nel 2020 i danni provocati nel mondo da eventi climatici estremi ammontano a 210 miliardi di dollari – ha detto il Deputy Ceo di Munich Re Paolo Ghirri – di questi 80 miliardi sono stati a carico delle compagnie assicurative, il resto a carico dei contribuenti. C'è un trend in crescita di questi fenomeni e di certo avere a disposizione dati meteorologici per pianificare meglio i piani di assicurazione sarebbe molto utile».

Stesso discorso per il mondo bancario che deve concedere prestiti al settore primario. «Da tempo cerchiamo di sensibilizzare le nostre aziende verso gli strumenti di gestione del rischio – ha affermato Alessandro Tosi di AgriBusiness Italia Unicredit – quando valutiamo la bancabilità di un'azienda teniamo conto anche di questo e abbiamo un programma che premia le aziende più sostenibili».

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Gestione del rischio, più dati per aumentare la resilienza al climate change - Ultima modifica: 2021-11-25T17:03:21+01:00 da Simone Martarello

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