Agabiti (Asnacodi): «Con gli ISTs proteggiamo i ricavi degli agricoltori»

gestione del rischio
Albano Agabiti
Melicoltura, zootecnia da latte e ortofrutta i primi tre settori per i quali sono stati attivati i fondi settoriali per stabilizzare il reddito (ISTs). Il presidente di Asnacodi Albano Agabiti fa il punto sulla campagna assicurativa 2020 e annuncia alcune novità

Il Paese è in piena emergenza sanitaria per via dell'epidemia da coronavirus, ma il settore agricolo e i servizi connessi sono rimasti attivi seppur con non poche difficoltà. Non solo quelle dovute al blocco generato dalla diffusione del Covid-19, ma anche quelle di natura climatica. E per proteggere le colture dalle avversità climatiche un ruolo centrale lo giocano i Condifesa. Ne abbiamo parlato con il presidente di Asnacodi Albano Agabiti.

Tra i servizi legati alla filiera agricola anche quelli forniti dai consorzi di difesa. Presidente com'è la situazione?

I Condifesa del sistema Asnacodi presenti in tutto il Paese, seppur con modalità organizzative diverse sono rimasti sempre attivi per garantire alle imprese agricole l’assistenza necessaria per mettere in copertura le produzioni agricole. Anche il nostro mondo con grande senso di responsabilità ha adottato dei cambiamenti e grazie alla tecnologia, siamo riusciti a strutturare a tempo di record nuovi metodi di lavoro. E-mail, telefono, conferenze e seminari su piattaforme digitali ci stanno consentendo di garantire la giusta assistenza e informazione ai soci.

Il 2020 è un anno che passera alla storia per il Covid-19. Oltre all’emergenza sanitaria, quali sono le emergenze per le produzioni agricole?

Nel mese di marzo, il settore è stato funestato da importanti avversità atmosferiche. Ben note a tutti sono le gelate verificatesi in diverse aree del Paese, le scorse settimane che hanno compromesso la produzione frutticola (drupacee, actinidia…) e orticola. Alla quale si è aggiunta la prolungata mancanza di precipitazioni registrata in diverse aree del Paese, solo in parte mitigata dalle piogge di questi ultimi giorni.

Ci può fornire qualche dato sull’impatto di queste avversità?

Abbiamo una prima stima che seppur sommaria si concretizza in svariati milioni di euro. Problema che sarà attutito con i risarcimenti delle compagnie di assicurazione per le imprese che si erano già dotate di copertura assicurativa. Questi eventi estremi, la presenza sempre più diffusa di insetti alieni, l’instabilità dei mercati, mette sempre al centro della gestione delle imprese agricole il sistema di gestione dei rischi che deve essere efficiente. Oggi ha differenza di qualche anno fa sono diversi gli strumenti agevolati a disposizione, oltre al polizza “classica”, ci sono le polizze index-based, i fondi mutualistici, e i fondi settoriali per stabilizzare il reddito (ISTs).

Con la campagna 2020, si avvia l’utilizzazione dei fondi agevolati, ci può dire qualcosa di più?

Partiranno due nuovi strumenti, i Fondi di mutualità e gli ISTs. Da un lato il Fondo di mutualità che copre i danni da fitopatie o infestazioni parassitarie dall’altro gli ISTs. Rispetto a quest’ultimi al momento la Commissione istituita presso il Mipaaf ha approvato i primi due soggetti gestori che hanno attivato a loro volta tre ISTs. Un fondo per la tutela del reddito delle aziende melicole, uno per le aziende zootecniche da latte e uno per il settore ortofrutticolo compresi i piccoli frutti. Questi primi ISTs “pionieri” sono coordinati da Asnacodi, e avranno una funzione di apripista all’interno del nostro sistema di Condifesa su tutto il territorio nazionale, coprendo le diverse esigenze dei comparti produttivi. Gli ISTs permettono alle imprese di tutelare i ricavi del settore dagli andamenti negativi del mercato e non dipendenti dalla gestione imprenditoriale. I fondi cosi come le polizze sono agevolate e godono di un’importante contribuzione pubblica fino al 70% del costo di adesione. 

Qual è la situazione della campagna assicurativa 2020?

Possiamo dire che, vista la situazione, i numeri sono incoraggianti. La tendenza che stiamo registrando dai nostri Condifesa è positiva. Attualmente il valore assicurato delle produzioni ha già superato di gran lunga i 3,8 miliardi di euro. Se il trend sarà confermato potremmo superare il record di valori assicurati avuto nella campagna 2019 che si è attestato intorno agli 8 miliardi. Numeri che evidenziano come gli agricoltori siano sempre più orientati ad assicurare le proprie coltivazioni. Ma ancora tanto resta da fare in tal senso, soprattutto nel centro sud. 

In questi giorni, i tecnici dovrebbero fare i primi sopralluoghi per capire l’impatto del gelo sulle colture. In un comunicato il Comitato interprofessionale periti estimatori danni da avversità atmosferiche, ha sollevato diverse criticità.

La scorsa settimana si è tenuto presso il Mipaaf una conference call nella quale il Comitato interprofessionale ha esposto una serie di criticità, dai problemi di mobilità, al reperimento di strutture ricettive, alla necessità di condividere dei protocolli di sicurezza da applicare in fase di perizia. Noi siamo consapevoli della strategicità del lavoro svolto dai periti, figure centrali nel sistema di gestione del rischio. La perizia di fatto è il momento centrale nel quel l’impresa si vede riconosciuto l’eventuale danno. Abbiamo manifestato la piena disponibilità a condividere un protocollo su come svolgere le perizie in sicurezza sia per i tecnici che per gli agricoltori. Ora è necessario che gli altri attori Mipaaf e compagnie diano delle risposte ai problemi sollevati. Non è pensabile affrontare una campagna senza risposte ai problemi posti, il che metterebbe in difficoltà l’intero sistema.

Guardiamo al futuro, quali innovazioni attendo il sistema?

Come tutto il comparto agricolo, anche la gestione del rischio nei prossimi anni traguarderà un’importante evoluzione alla cui base ci sarà l’innovazione tecnologica. Mi riferisco all’utilizzazione di sensoristica a terra e satellitare, intelligenza artificiale, big data, sistemi di supporto alle decisioni. Tecnologie che saranno parte integrante di un nuovo approccio.  Su questo, come sistema Asnacodi ci proponiamo di essere protagonisti. Ma il tutto dovrà, necessariamente essere sviluppato in concertazione con le organizzazioni professionali, le organizzazioni produttive, il mondo della ricerca e gli enti istituzionali tenendo in debita considerazione la programmazione comunitaria, e l’istituzione dalla “cabina di regia” che la ministra Bellanova ha annunciato per questo settore.

Agabiti (Asnacodi): «Con gli ISTs proteggiamo i ricavi degli agricoltori» - Ultima modifica: 2020-04-21T10:58:23+02:00 da Simone Martarello

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento
Per favore inserisci il tuo nome