Il mito della qualità agroalimentare francese è in crisi

L’export agroalimentare è in calo e per la prima volta la bilancia commerciale dei cugini transalpini è negativa. La ricetta che si basa sul mito della “gourmandise” è incrinata dalla crescita della qualità dei paesi concorrenti, tra cui l’Italia, ma anche dalla perdita di potere d’acquisto che si registra anche nel nostro Paese

La Francia ha perso il primato che deteneva dalla fine della seconda guerra mondiale di maggiore esportatore, all’interno dell’Unione europea, di prodotti agroalimentari. La Germania, ormai leader indiscussa per l’export complessivo (76 miliardi di euro contro i 60 dei transalpini), è ora prima anche all’interno dei confini del vecchio continente (l’Italia, in crescita, continua comunque a rimanere quinta dietro anche a Olanda e Spagna).

Il segnale di allarme è arrivato dall’Istituto Nazionale per Ricerca Agricola francese, che ha segnalato per la prima volta un saldo negativo della bilancia agroalimentare riferita all’anno 2018.

Per la prima volta dal dopoguerra, infatti, il saldo del commercio agroalimentare in Francia con il resto dell'Unione europea è diventato negativo. La Francia ha esportato nel 2018 € 38,1 miliardi di prodotti agroalimentari in Europa di cui € 21,7 miliardi al di fuori dell'UE. Si tratta di dati stabili con un aumento del 2% dal 2011 a fronte delle importazioni dai vicini europei che hanno registrato un aumento del 24% arrivando nel 2018 a 38,4 miliardi di euro.

Le cause della perdita della leadership

La Francia è sempre stata una potenza agroalimentare nel mondo imponendo i suoi prodotti su tutti i mercati a motivo della loro alta qualità e dei prezzi competitivi. Secondo gli esperti e i politici francesi, lo scenario europeo e mondiale del mercato agroalimentare è mutato per una serie di fattori che potrebbero portare sempre più in negativo il bilancio del commercio agroalimentare francese.

Gli analisti francesi hanno individuato tre cause per il crollo dell’export agroalimentare francese:

  • i paesi clienti hanno aumentato la loro produzione agroalimentare con corrispondente riduzione dei consumi interni a seguito della popolazione;
  • i clienti abituali francesi hanno trovato fornitori con prezzi più vantaggiosi di quelli degli analoghi prodotti francesi;
  • i prodotti non francesi hanno raggiunto un buon livello qualitativo paragonabile a quelli francesi e in ogni caso, i consumatori sono indirizzati nelle loro scelte soprattutto dal prezzo.
I PRINCIPALI PARTNERS DELLA FRANCIA
PAESE EXPORT (mld € IMPORT (mld €)
BELGIO 6,38 6,61
GERMANIA 6,36 5,98
REGNO UNITO 5,44 2,65
ITALIA 5,30 4,33
SPAGNA 4,97 7,03
PAESI  BASSI 3,63 6,44

Gli esempi

Sempre secondo gli economisti francesi, le produzioni agroalimentari d’oltralpe hanno costi elevati ed inoltre vengono privilegiati i prodotti da trasformare in altri Paesi piuttosto che quelli con elevato valore aggiunto ottenuto in Francia

E’ il caso emblematico è quello della carne che vede un’elevata esportazione di capi vivi, quasi 900mila capi all’anno, da 15 anni rimasto costante, per un valore di 1,3 miliardi di euro, che però vengono ingrassati, macellati e trasformati in Italia dagli operatori locali che ottengono notevoli margini.

Nel 2018, ad eccezione delle bevande (con e senza alcool), la maggior parte dei prodotti principali ha visto il deterioramento del loro equilibrio: cereali, latticini, bestiame vivo, zucchero ... E la Francia ne raggiunge la metà (47%) solo in cinque paesi, il che la pone in una situazione molto fragile. In ordine: Belgio, Germania, Regno Unito, Italia e Spagna. "Il Belgio compra da Parigi molti cereali, ma li restituisce in buona parte dopo averli trasformati" .

La Germania, che ha aumentato la produzione di latte e formaggio, ha ridotto le sue importazioni dalla Francia.  Il mercato del Regno Unito è destinato a perdere interesse dopo la Brexit. Il Regno Unito, che è molto a corto di prodotti agroalimentari, comprerà ancora beni europei, ma probabilmente meno, a causa delle tasse che verranno imposte. In Italia, il potere d'acquisto è diminuito, è il lapidario commento degli analisti francesi. Per quanto riguarda la Spagna, ha raddoppiato la Francia nelle produzioni suinicole e ha esportato frutta e verdura in Francia.

 

 

Il mito della qualità agroalimentare francese è in crisi - Ultima modifica: 2019-07-09T10:17:13+02:00 da Lorenzo Tosi

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