L’agricoltura altoatesina tra bilanci e progetti

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I 160 quadri e dirigenti dell'Unione Agricoltori e coltivatori diretti dell’Alto Adige si sono riuniti per discutere le questioni più importanti per il settore

Com’è noto il gruppo di madrelingua tedesca è molto forte in Alto Adige, particolarmente nel mondo agricolo. Risultato è quello che a fine 2021 il Sudtirtoler Bauernbund (Unione Agricoltori e coltivatori diretti dell’Alto Adige) aveva quasi 18 aziende aderenti, alle quali vanno aggiunti i forti movimenti del giovani agricoltori, quello delle donne rurali e quello dei pensionati e anziani.

A presiedere l'organizzazione da 12 anni è Leo Tiefenthaler. La compattezza del mondo agricolo ha permesso di avere un forte gruppo di propri rappresentanti ad ogni livello: 5 consiglieri regionali di cui 2 assessori, un deputato e un senatore a Roma e un euro deputatom, Herbert Dorfmann, a Bruxelles.

Siamo nel momento di bilanci per il 2021 e di linee programmatiche per il 2022. Nei giorni scorsi si sono riuniti tutti i 160 quadri dirigenti a convegno e per il 26 febbraio è convocata l’assemblea generale dei soci.

«L’agricoltura in Alto Adige, orientata decisamente alla qualità e alla sostenibilità – ha affermato Tiefenthaler – gode nel complesso di buona salute, grazie anche al sistema cooperativo agricolo, ma anche al forte rapporto con il turismo che valorizza molto i prodotti autoctoni. Anche il biennio della pandemia grazie ad una ferrea organizzazione del settore è stato superato senza danni particolari. Certo, l’improvvisa impennata dei prezzi dell’energia preoccupa molto particolarmente i caseifici e i magazzini frutta cooperativi».

Questi e altri problemi sono stati posti sul tappeto in occasione del convegno dei quadri dirigenti in rappresentanza delle 160 sezioni distribuite in ogni paese della provincia, con l’attenta presenza dei politici locali, il presidente di problemi ne ha elencati molti.

Il peso della burocrazia

Cominciando dall’eccessiva burocrazia che anziché diminuire è in aumento creando problemi particolarmente alle piccole aziende. Ma anche l’Alto Adige si trova a fare i conti con i pesanti rincari dell’energia, dei mangimi, dei concimi, per le aziende per non contare quelli a cui sono sottoposte le tre cooperative agricole, la plastica ha avuto fortissimi aumenti come il cartone di oltre il 60% ecc. A sostegno del settore il presidente ha chiesto alla Provincia, aiuti veloci che devono però essere concessi senza tanta burocrazia. Un aspetto che ha sempre contraddistinto l’agricoltura dell’Alto Adige a fianco ad una forte cooperazione, è quello delle vendite dirette, oggi le aziende che vendono a km 0 sono poco più di 500 devono diventare in fretta almeno 700/800, ha affermato il presidente.

Come detto la collaborazione con il forte e trainante settore turistico con la gastronomia è già molto buona ma si può fare di più, ha detto Tiefenthaler rivolto agli albergatori e ristoratori, ma ha chiesto anche l’etichettatura per tutti gli alimenti dei menù che certifichino la provenienza dei prodotti usati in cucina.
Rivolgendosi ai politici ha sollecitato una modifica degli appalti pubblici per i rifornimenti di ospedali, case per anziani, scuole ecc., dove deve contare di più la provenienza a km 0 dei prodotti.

Un settore in salute è quello dell’agriturismo, che offre 225mila posti letto e che la Provincia vorrebbe bloccare per impedire un eccessivo peso turistico sul territorio. La S.T.B.B. è nettamente contraria.

Anche in Alto Adige si sente molto forte il pericolo dei grandi carnivori, ebbene, denuncia la potente organizzazione degli agricoltori, manca ancora un management che consenta di rimuovere gli animali con comportamento pericoloso.

No all'accusa dell'agricoltura nemica dell'ambiente

Un’ultima sottolineatura del presidente: «Respingiamo l’accusa che l’agricoltura sia il settore più inquinante, certo, tutte le attività producono CO2 ma l’agricoltura e le foreste hanno una forte capacità di assorbimento di questi gas tossici per l’ambiente».

Ma cosa hanno risposto deputati e assessori a queste precise istanze? Complessivamente le risposte sono state esaurienti, certo ad alcune precise domande sulla politica agricola europea ad esempio per il prossimo quinquennio le risposte sono state interlocutorie, ma nel complesso la politica altoatesina grazie anche alla forte presenza di donne ed uomini espressi direttamente dalla S.T.B.B. è molto attenta alle istanze del modo agricolo ed opera per la soluzione dei problemi posti.

L’agricoltura altoatesina tra bilanci e progetti - Ultima modifica: 2022-02-23T10:41:29+01:00 da Simone Martarello

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