Mangimi garantiti solo per un mese

La guerra in Ucraina ha innescato uno tsunami nel mercato cerealicolo Ue
Crisi ucraina, per scongiurare il rischio di dover abbattere parte del patrimonio zootecnico italiano Assalzoo chiede al premier Draghi di aprire mercato all’ import di ogm non autorizzati da Stati Uniti e Argentina

La filiera agro-alimentare-zootecnica è sull'orlo del collasso.

«Servono provvedimenti immediati e straordinari a sostegno delle aziende mangimistiche e di quelle zootecniche per scongiurare l'abbattimento degli animali allevati con la conseguente perdita di migliaia di posti di lavoro e per salvaguardare la sicurezza alimentare».

È l’allarme lanciato da Assalzoo (associazione nazionale dei produttori degli alimenti zootecnici) che chiede un incontro urgente al Governo per affrontare la questione rincari e approvvigionamento delle materie prime agricole, proponendo delle misure a favore di tutto il settore primario, come l'apertura alle importazioni di cereali e semi oleosi da Usa e Argentina, sull’esempio di quanto sta avvenendo in Spagna, e la defiscalizzazione della spesa per l'energia e i carburanti.

Costi più che raddoppiati

Queste e altre proposte sono contenute in una lettera ripresa da Agrapress che l'associazione ha inviato al Presidente del Consiglio dei Ministri Mario Draghi e al Ministro delle Politiche agricole alimentari forestali Stefano Patuanelli.cereali foraggeri

Assalzoo esprime forte preoccupazione per le condizioni in cui versa il comparto mangimistico e il settore allevatoriale a seguito del conflitto in Ucraina. «Gli aumenti record delle quotazioni di cereali e farine di semi oleosi hanno fatto sì che i costi di produzione dei mangimi siano più che raddoppiati».

I mangimisti riconoscono di non riuscire più a contenere questi maggiori costi. «Per evitare un blocco della produzione, è necessario che tutta la filiera, compreso il consumatore finale, assorba gli aumenti».

Fine del mercato unico

«Altro grave problema è la carenza degli approvvigionamenti. Il mercato europeo è in forte fibrillazione: oltre al blocco di Russia e Ucraina, anche Bulgaria, Serbia e Moldavia stanno valutando la chiusura delle esportazioni, mentre l'Ungheria non stipula nuovi contratti di fornitura».

Molti commercianti avrebbero cominciato a razionare le consegne e Assalzoo ha rilevato una copertura delle forniture per non più di 20-30 giorni.

«Dopo questo termine, non ci sarà più la possibilità di programmare la produzione di mangimi. La richiesta al Governo è che sia garantito a livello europeo il rispetto della libera circolazione delle merci.

L’ogm non fa più paura

Inoltre, è opportuno superare, in regime di emergenza, sia la questione dell'eventuale presenza di ogm non autorizzati dall'Ue che il limite massimo di residui per l'importazione di cereali e semi oleosi provenienti dai produttori internazionali». «Infine, servono misure eccezionali per contenere i costi di produzione ed evitare forti aumenti di prezzo al consumo per carni, latte e uova: la defiscalizzazione dell'energia elettrica, del gas e del gasolio, l'inserimento delle aziende mangimistiche e agricole tra le imprese energivore, un credito di imposta per compensare gli extra-costi dovuti alla particolare congiuntura».

Solo così secondo Assalzoo si potrà evitare un esito drammatico della crisi in atto e tutelare un comparto da oltre 80 miliardi di euro di valore, fiore all'occhiello del made in Italy.

Mangimi garantiti solo per un mese - Ultima modifica: 2022-03-16T09:26:39+01:00 da Lorenzo Tosi

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