Olio di palma, l’Efsa raddoppia il limite massimo tollerabile

olio di palma
Con le nuove metodologie sono stati calcolati meglio i livelli ai quali potrebbero verificarsi effetti nocivi su reni e fertilità maschile per cui la soglia aggiornata di tollerabilità è protettiva per entrambi i tipi di effetti.

L’olio di palma è più tollerabile e il limite massimo di tollerabilità giornaliera viene raddoppiato rispetto a quello che era stato stabilito lo scorso mese di febbraio del 2017.

Questa inversione di rotta è avvenuta ad opera dell’Efsa, l’Agenzia agroalimentare comunitaria con sede a Parma, che ha più che raddoppiato la precedente soglia giornaliera di tolleranza fissata a febbraio 2017. Il nuovo limite è stato fissato a 2 microgrammi/giorno per kilogrammo di peso corporeo mentre il precedente limite era a 0,8 microgrammi/giorno per kilogrammo di peso corporeo.

Gli esperti dell'EFSA hanno applicato un approccio scientifico aggiornato per valutare di nuovo i possibili effetti nocivi a lungo termine del contaminante da processi alimentari 3-MCPD su reni e fertilità maschile.

La sostanza chimica 3-monocloropropandiolo (3-MCPD) e i suoi derivati chiamati esteri del 3-MCPD sono contaminanti da processi alimentari presenti in alcuni alimenti e oli vegetali trasformati, principalmente nell’olio di palma. Il 3-MCPD e i suoi esteri si formano non intenzionalmente in tali alimenti, in particolare durante i processi di raffinazione degli oli di palma.

Secondo l’Efsa i livelli di consumo di 3-MCPD tramite gli alimenti sono considerati privi di rischi per la maggior parte dei consumatori, ma esiste un potenziale problema di salute per i forti consumatori delle fasce di età più giovane. Nella peggiore delle ipotesi, i neonati nutriti esclusivamente con latte artificiale, potrebbero lievemente superare il livello di sicurezza.

Gli esperti dell’Efsa hanno tenuto d’occhio anche le valutazioni dell’Organizzazione mondiale della Sanità che già da alcuni mesi aveva portato il limite massimo di tollerabilità giornaliera a 2 microgrammi per kilogrammo di peso corporeo, limite che rappresenta, comunque, la metà di quello fissato dagli esperti delle Nazioni Uniti che hanno fissato il limite massimo a ben 4 microgrammi al giorno per kilogrammo di peso corporeo.

Secondo l’Efsa con le nuove metodologie sono stati calcolati meglio i livelli ai quali potrebbero verificarsi effetti nocivi su reni e fertilità maschile per cui la soglia aggiornata di tollerabilità è protettiva per entrambi i tipi di effetti.

Olio di palma, l’Efsa raddoppia il limite massimo tollerabile - Ultima modifica: 2018-01-18T10:13:16+01:00 da Dulcinea Bignami

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