Patate in crisi, in Emilia-Romagna si muove la Regione

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Manodopera stagionale al lavoro sulle patate del Fucino
Siccità ed elateridi hanno compromesso la campagna 2022. I produttori annunciano un aumento dei prezzi di vendita anche per far fronte al rincaro dei costi di produzione. Si rischia una riduzione delle superfici dedicate

Situazione climatica difficile, alti costi per la conservazione e soprattutto attacchi degli elateridi (insetti della famiglia dei coleotteri). L’attuale stagione di raccolta delle patate è seriamente minacciata. In particolare, i gravi danni provocati dagli elateridi stanno diventando per l’intero distretto pataticolo un fattore determinante per l’economicità della coltura e il mantenimento e la tenuta della coltivazione.

Tant'è che il Centro di Documentazione per la Patata (CE.PA) ha annunciato l’aumento dei prezzi di listino a seguito della diminuzione degli stock superiore al 20% e all’aumento dei costi di produzione. Le necessità delle forti anticipazioni economiche per la coltivazione stanno orientando le scelte degli agricoltori verso una riduzione delle superfici e in molti casi anche verso l’abbandono della coltivazione.

Queste problematiche sono state affrontate nel corso di un incontro in Regione Emilia-Romagna con l’assessore all’Agricoltura Alessio Mammi e i rappresentanti della filiera produttiva Agripat, Patfrut, Consorzio patata Dop e delle associazioni Coldiretti e Alleanza delle cooperative. Tra i temi sul tavolo, le conseguenze delle patologie che stanno provocando percentuali di scarto altissime, con l’aumento dei costi energetici per la conservazione di prodotto che dovrà essere in seguito eliminato.

Indennizzi e ricerca

La Regione ha ribadito le misure introdotte, tra cui la richiesta al Governo di indennizzi per gli agricoltori colpiti, attraverso una deroga al Decreto legislativo per danni da calamità naturali, l’attivazione del fondo di solidarietà nazionale recentemente rifinanziato con importanti risorse e azioni di ricerca e sperimentazione per rendere disponibili, in attesa di soluzioni innovative, fitofarmaci adeguati a contrastare l’insetto. In particolare, andranno approfonditi i costi aggiuntivi e i vantaggi per l’agroecosistema (risparmio idrico, riduzione dei quantitativi a ettaro di fertilizzanti e fitofarmaci) delle “applicazioni in manichetta” di mix di prodotti bio e per la lotta integrata.

Un aiuto al settore arriva dal Psp, che mette a disposizione per le Op sei milioni di euro annui per programmi operativi specifici, che vanno dai monitoraggi dell’infestazione sul territorio - sul modello di quelli per la cimice asiatica - a programmi di ricerca sui fitofarmaci e sostegni finanziari ai produttori.

 I problemi sul tavolo

Il contrasto agli elateridi sarà inserito, assieme alla flavescenza dorata che colpisce la viticoltura, tra le priorità della legge regionale sul sostegno delle attività di ricerca in approvazione a ottobre, che prevede fondi pari a 1,5 milioni di euro nel 2023 e 500mila euro nel 2024.

La situazione dei produttori è critica anche nel post raccolta: a seguito della revoca di formulati antigermoglianti (clorprofam) e dei costi energetici sempre maggiori per la frigoconservazione. I produttori attendono da tempo la conclusione dell’iter per l’autorizzazione di un corroborante a base di olio di girasole che potrebbe permettere di gestire adeguatamente questa fase così importante della catena produttiva. Proprio su quest’ultimo punto la Regione fa sapere con una nota di essersi ripetutamente fatta portavoce presso il Mipaaf.

Patate in crisi, in Emilia-Romagna si muove la Regione - Ultima modifica: 2022-09-22T16:02:35+02:00 da Redazione Terra e Vita

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