Più import di grano tenero e mais, calano invece gli arrivi di grano duro

Scarico di grano in un porto
I dati Anacer sull’import-export dei primi otto mesi 2018 registrano il forte incremento degli arrivi dei cereali foraggeri, mentre il duro cala del 20%. In forte riduzione anche il riso (-31%). L’export italiano, però, registra forti sofferenze, fino a portare la bilancia commerciale a un profondo rosso di 1359 milioni di euro (+11%).

Le importazioni in italia nel settore dei cereali, semi oleosi e farine proteiche nei primi 8 mesi dell'anno 2018 sono aumentate di 516mila tonnellate nelle quantità (+3,9%) e di 80,8 milioni di euro nei valori (+2,3%), rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. granoLo rende noto Anacer (Associazione nazionale cerealisti) specificando che, nel comparto dei cereali in granella, risultano in aumento gli arrivi di grano tenero (+459mila t, per un totale che supera 3.1 milioni di t), granturco (+114.000 t, oltre 3,3 milioni di t in totale) e avena (+6.400 t). Si riducono invece le importazioni di grano duro (-210mila t, poco sopra 1,1 milioni il totale) e di orzo (-100mila t). Riguardo al riso (considerato nel complesso tra riso lavorato, semigreggio e rotture) le importazioni in italia risultano in diminuzione di 51mila t (-31%). Nel settore dei semi oleosi e proteici le importazioni in italia sono aumentate del 7% per i semi oleosi e del 2% per le farine proteiche.

Il made in Italy che non tira

Anche le esportazioni dall'italia dei prodotti del settore cerealicolo nel periodo in esame sono diminuite: di 380mila tonnellate nelle quantità (-11,5%) e di 48,9 milioni di euro nei valori (-2,1%) rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente.

Diminuiscono soprattutto le esportazioni dei cereali in granella (-375mila tonnellate, di cui -289mila t di grano duro) e dei prodotti trasformati (-56mila t); l'export di riso (considerato nel complesso tra risone, riso lavorato, semilavorato e rotture di riso) registra una lieve flessione rispetto all'anno precedente (-1%). riguardo agli altri prodotti in esame incrementano le vendite all'estero la farina di grano tenero (+14,5%), la semola di grano duro (+9,3%), i mangimi a base di cereali (+11,3%) e la pasta (+1,2%).

Bilancia commerciale in profondo rosso

«I movimenti valutari – precisa Anacer - relativi all'import/export del settore cerealicolo hanno comportato nei primi otto mesi del 2018 un esborso di valuta pari a 3.589,4 milioni di euro (3.508,6 nel 2017) ed introiti per 2.230,2 milioni di euro (2.279,1 nel 2017).Pertanto il saldo valutario netto è pari a -1.359,2 milioni di euro, contro -1.229,5 milioni di euro nel 2017».

La Cina spinge verso l’alto le previsioni sui raccolti

contratti di filieraUno sbilancio che potrebbe ulteriormente peggiorare nel prossimo futuro. Le ultime previsioni di semina hanno infatti registrato una forte contrazione soprattutto degli investimenti di grano tenero al Nord. Per quanto riguarda le produzioni mondiali invece l’Igc (International Grain Council) ha alzato le stime sul raccolto mondiale di cereali per la campagna 2018/19. La previsione, rilasciata nell’outlook di ottobre corregge al rialzo di 9 milioni il dato pubblicato a settembre, indicando un quantitativo di 2 miliardi e 81 milioni di tonnellate, (-1,1% su base annua). Un riaggiustamento su cui incide il decisivo miglioramento delle stime sui raccolti di frumento in Cina, oltre a un bilancio più favorevole sia nell’Ue che in Russia e Algeria.

 

Più import di grano tenero e mais, calano invece gli arrivi di grano duro - Ultima modifica: 2018-11-19T23:31:46+01:00 da Lorenzo Tosi

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