Rivoluzione alla Fondazione Edmund Mach

L'assessore Giulia Zanotelli nel campus della Fondazione Mach durante il primo rilascio di Trissolcus japonicus per la lotta bio alla cimice asiatica
Un nuovo presidente, Mirco Maria Franco Cattani, e nuove regole di governance con il ridimensionamento del Cda e l’esclusione dei rappresentanti del mondo cooperativo. La rivoluzione attuata dall’assessore Giulia Zanotelli sull’ente di ricerca, formazione e trasferimento tecnologico di San Michele all’Adige (Tn) fa discutere

Mirco Maria Franco Cattani è il nuovo presidente della Fondazione Edmund Mach. Sostituisce il prof. Andrea Segrè che alla scadenza del mandato la Giunta Provinciale non ha inteso rinnovare.

Mirco Maria Franco Cattani, presidente della Fondazione Mach

E’ stato questo il primo passo verso una rivoluzione che la Giunta Provinciale a guida Leghista, e il suo assessore all’Agricoltura Giulia Zanotelli, intendono portare a breve alla governance della Fondazione.

Provincia in maggioranza

Un’autentica rivoluzione perché per la prima volta la Provincia prende il controllo della FEM, mettendo in minoranza negli organi sociali i rappresentanti del mondo agricolo ed escludendo completamente quelli della cooperazione agricola. La grossa novità è contenuta in un emendamento presentato dall’assessore Zanotelli al disegno di legge di riforma della ricerca, che porta la firma del collega Achille Spinelli.

Cda ridimensionato

Un’altra novità è quella che il CDA passa da dodici a sette membri dei quali uno è riservato alle minoranze del Consiglio Provinciale e tre sono nominati dalle organizzazioni professionali agricole. Questo, mentre nel CDA attuale ben due terzi sono nominati su indicazione della cooperazione agricola e delle organizzazioni più rappresentative dell’agricoltura.

Cooperative escluse

La Federazione delle cooperative ha già preso posizione contro questa esclusione pubblicamente, mentre la Coldiretti, per bocca del suo presidente Gianluca Barbacovi afferma che «era da gennaio che la cosa era sul tavolo, e questo è il massimo che abbiamo ottenuto nella lunga trattativa, ci siamo battuti per i quattro rappresentanti del mondo agricolo, ma non è passata. Confidiamo comunque di avere la maggioranza lo stesso perché i due nominati dalla Giunta Provinciale dovrebbero essere espressione del mondo agricolo, quindi dovremo arrivare a cinque su sette».

Un gruppo di ricercatori della Fondazione Mach

Le prime attività di Mirco Maria Franco Cattani
sul territorio

Nel primo periodo del suo insediamento il presidente Cattani ha partecipato a due momenti molto importanti per FEM, il primo assieme all’assessore all’Agricoltura Giulia Zanotelli che è conciso con il primo rilascio delle vespe samurai per la lotta biologica contro la cimice asiatica. Saranno 12 mila le vespine che in tre turni saranno distribuite in 40 siti, l’assessore ha sottolineato come sia questo l’inizio di un percorso importante, tanto atteso da parte del mondo agricolo, i cui esiti non saranno immediati ma si vedranno nel corso dei prossimi anni”.

Altro momento importante per il presidente Cattani, la presentazione delle nuove 4 varietà di viti tolleranti alla peronospora e all’oidio, selezionate dalla FEM. A tal proposito egli ha dichiarato: «questo risultato ottenuto dai nostri ricercatori è motivo di grande orgoglio per FEM, perché contribuisce a sviluppare la selezione di nuove varietà, secondo natura, che migliorano la salubrità degli alimenti e dell’ambiente, anche grazie alla prevenzione dell’utilizzo di fitosanitari. L’evoluzione di analoghi contributi scientifici potrà fornire ulteriore impulso al settore agricolo, migliorando ulteriormente la qualità degli alimenti, che sono sinonimo della tradizione agricola».

Dal canto suo il presidente di CIVIT, il Consorzio Innovazione Vite, che gestirà il brevetto, Enrico Giovannini, ha manifestato la propria soddisfazione dichiarando: «la soddisfazione è ancora maggiore, visto che questo risultato è stato ottenuto grazie all’impegno messo in campo da una squadra tutta trentina, e siamo ottimisti sul suo futuro perché queste varietà hanno delle ottime potenzialità che le permetteranno di essere accolte con favore da parte del settore viticolo ed enologico».

Rivoluzione alla Fondazione Edmund Mach - Ultima modifica: 2020-06-25T23:15:59+02:00 da Lorenzo Tosi

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