Telefonia mobile e internet, ancora molte zone scoperte

semine
Uncem rilancia la mappatura delle aree del paese dove i telefoni non prendono. A due anni dalle prime 1450 segnalazioni, sono richiesti nuovi investimenti con fondi europei e il Pnrr. Come partecipare all'aggiornamento della mappatura

Uncem - Unione nazionale dei Comuni, delle Comunità e degli Enti montani - rilancia la mappatura delle aree del Paese senza segnale telefonico per il proprio smartphone. Ci sono infatti ancora molte zone dove telefonare, mandare un messaggio, navigare su internet è impossibile. E questo, con gravi rischi anche per la sicurezza pubblica.

Marco Bussone (Uncem)

«Vogliamo continuare ad agire su una grande emergenza del Paese - spiega il Presidente Marco Bussone - che con la tv che non si vede e le zone montane senza banda ultralarga, è la prima emergenza da colmare. Un problema di tutta l'Italia, non solo delle aree interne e montane, la telefonia mobile e le troppe zone dell'Italia senza copertura.

Se l'Italia vuole essere tutta connessa, smart e intelligente, a prova di futuro, le infrastrutture di rete devono essere per tutti».

Dopo la prima mappatura, presentata a ottobre 2019 (clicca qui per vederla) quando arrivarono a Uncem 1450 segnalazioni da tutto il Paese) Uncem sta lavorando efficacemente - anche grazie ad Anfov e AssTel - con gli operatori di telefonia e proprietari delle reti, delle torri (Tim, Vodafone, WindTre, InWit) ma anche operatori internet senza fili (in primis Eolo e BBBell). A seguito della prima mappatura Uncem di due anni fa, sono stati risolti una serie di problemi segnalati a Uncem da Sindaci e Cittadini.

Pianificati nuovi investimenti

Le imprese hanno pianificato investimenti che si stanno concretizzando. Nella legge di bilancio 2020 sono stati previsti 1,5 milioni per nuovi tralicci, che ancora devono essere spesi. Ma il segnale è comunque positivo. Anche le Regioni hanno programmato investimenti e altri dovranno essere previsti nei Por Fesr e grazie al Pnrr. Dove non arrivano le imprese private, deve intervenire lo Stato con investimenti pubblici. nessuno però deve voltarsi dall'altra parte. Il digital divide parte dalle reti mobili ed è un problema serio. Eppure, Uncem ha recentemente scritto al Ministro Colao che gli oltre 8 miliardi per contrastare il digital divide con nuove reti, previsti dal PNRR, non possono andare solo alle aree urbane.

«Una cosa è certa - prosegue il Presidente Uncem - non possiamo intervenire, come Paese, solo lungo le linee dell'alta velocità AC/AV, dove il segnale manca. Serve un piano nazionale per coprire tutte le aree montane. Tutta l'Italia, anche quella più interna, remota, rurale, impervia».

Uncem lo vuole fare con Mise, Ministero della Digitalizzazione, Ministero delle Autonomie, Regioni, con tutte le Istituzioni nazionali dalla parte degli Enti locali. Con le imprese che aspettando di vedere i dati di questa mappatura.

Un nuovo elenco aggiornato

Grazie al contributo di chi vuole partecipare - compilando il  form a questo link– verrà realizzato un elenco aggiornato di quei pezzi di Paese, di quelle comunità che non riescono a telefonare, mandare messaggi e navigare, nelle zone alpine e appenniniche. Tutti possono contribuire alla mappatura. Evidenziando i problemi nel proprio Comune, con uno o più operatori della telefonia mobile, o in altri Comuni, dove ci si reca in vacanza, per un'escursione, per un viaggio, o semplicemente si passa in auto o a piedi. E il segnale va giù. Per rispondere, compilando il form, c'è tempo sino al 20 novembre 2021.

Telefonia mobile e internet, ancora molte zone scoperte - Ultima modifica: 2021-10-25T18:23:58+02:00 da Alessandro Maresca

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