Il Ministero delle Politiche agricole ha comunicato a Bruxelles l’intenzione di non effettuare modifiche sul valore dei titoli Pac

Titoli Pac invariati nel 2021.

Il Regolamento (UE) n. 2020/2220, il cosidetto regolamento transitorio, dispone per
gli Stati membri l’obbligo di assumere in sede nazionale talune decisioni per prorogare o
modificare le regole attuali della Pac.
Tali scelte devono essere adottate e notificate alla Commissione europea, entro il 19 febbraio 2021 (per l’anno di domanda 2021) ed entro il 1° agosto 2021 (per l’anno di domanda 2022).

A tal fine, il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali ha comunicato tali scelte a Bruxelles, valide per l’anno di domanda 2021.

Le scelte nazionali

Il Regolamento (UE) n. 2020/2220 prevede che le decisioni da adottare entro 19 febbraio
2021 sono le seguenti:
- l’applicazione delle riduzioni e del capping;
- la flessibilità tra primo e secondo pilastro;
- la prosecuzione della convergenza interna dei titoli Pac all’aiuto;
- la percentuale di taglio dei diritti all’aiuto per la costituzione della riserva nazionale;
- la percentuale del massimale annuale nazionale da destinare al pagamento per i giovani
agricoltori;
- la percentuale del massimale nazionale da destinare al sostegno accoppiato.
Il Ministero ha comunicato al Bruxelles di lasciare invariate - per il 2020 e il 2021 - tutte le
decisioni rispetto allo status quo.
Per il 2022, il Mipaaf deciderà entro il 1° agosto 2021.

Il meccanismo di conversione

La scelta più importante e più attesa dagli agricoltori riguarda il meccanismo di convergenza interna per convergere ulteriormente il valore dei titoli verso la media nazionale. La convergenza è una normativa, prevista dal Reg. 1307/2013, per avvicinare il valore dei titoli. In Italia la convergenza è stata attuata tramite il decreto ministeriale n. 6513 del 18 novembre 2014 che ha optato per il modello di convergenza cosiddetto “modello irlandese”, che prevede di avvicinare gradualmente i titoli storici al valore medio nazionale, secondo due progressioni, attuate dal 2015 al 2019:
- i titoli Pac di valore elevato sono diminuiti gradualmente per avvicinarsi al valore medio
nazionale;
- i titoli Pac di valore basso sono aumentati gradualmente per avvicinarsi al valore medio nazionale.
Il Reg. 1307/2013 e il decreto ministeriale n. 6513 del 18 novembre 2014 hanno previsto
che il processo di convergenza si fermi al 2019, invece il regolamento transitorio (Reg. 2020/2220) concede agli Stati membri la possibilità di proseguire il processo di convergenza dei titoli anche nel 2020, 2021 e 2022.
Le decisioni del 19 febbraio 2021, adottate dal ministero delle Politiche agricole alimentari e
forestali, stabiliscono che la convergenza non prosegue; pertanto i titoli Pac rimangono per il 2020 e il 2021 allo stesso valore del 2019.
Per il 2022, il Mipaaf deciderà entro il 1° agosto 2021.
La decisione è il frutto di una serie di combinazioni, tra cui ha inciso la recentissima nomina
del nuovo ministro Stefano Patuanelli, che non ha permesso un’adeguata valutazione e
condivisione delle scelte con i vari livelli istituzionali (Regioni) e con gli stakeholders (organizzazioni agricole).

Il valore dei titoli Pac in Italia

La media del valore dei titoli del pagamento di base in Italia è di 217,64 euro/ha, mentre la media di tutti i pagamenti è 381,18 euro/ha.
Ci sono agricoltori che hanno titoli di valore molto basso, pari a 120 euro/ha (il valore più basso esistente) e agricoltori che hanno titoli di valore altissimo, anche superiore a 40.000
euro/ha (vedi Terra&Vita n. 5/2021). Questa diversità trova le sue radici dal disaccoppiamento, attuato nel 2005, basato su criteri storici, prevalentemente dal periodo di riferimento 2000-2002.
Con le decisioni del 19 febbraio 2021, il valore dei titoli in Italia rimane, quindi, molto diverso da agricoltore ad agricoltore, anche per la Domanda Unica 2021.

Sul numero 7/2021 di Terra e Vita tutti i dettagli sulla Domanda Unica 2021

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Titoli Pac, nel 2021 niente convergenza e nessun cambiamento di valore - Ultima modifica: 2021-02-24T17:34:19+01:00 da Gianni Gnudi

1 commento

  1. Come al solito! le lobby dei più forti vincono sempre. Solo in Italia abbiamo privilegiati che prendono € 40.000 HA coltivando gli stessi prodotti di quelli che prendono € 120 Ha, e questo per anni. I primi girano con mega trattori galattici i secondi con il trattore del nonno e beffa delle beffe multati dall’ASL perchè non a norma.

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