Via libera al decreto Aiuti Ter per far fronte al caro energia

Ucraina
Mario Draghi
Crediti d’imposta per i costi energetici e del gas, garanzie per i prestiti bancari delle imprese, bonus da 150 euro per redditi inferiori a 20mila all’anno, stanziati oltre 190 milioni per l’agricoltura. Lo annuncia il premier Mario Draghi dopo la conclusione del Consiglio dei Ministri. I commenti delle associazioni di settore

Via libera al Decreto Aiuti ter per consentire a famiglie e imprese di fare fronte alla crisi causata dall’impennata dei costi energetici.

Lo ha annunciato il Presidente del Consiglio Mario Draghi al termine del Consiglio dei Ministri che ha approvato il provvedimento.

Le misure previste

Il decreto punta a:

- aiutare famiglie e imprese contro il carovita;

- accelerare nel raggiungimento degli obiettivi del Pnrr;

- stimolare la diversificazione energetica passando dalla dipendenza dal gas russo alla sostenibilità delle fonti rinnovabili.

Tra le misure previste: un bonus da 150 euro per i sotto occupati anche agricoli che ne guadagnano meno di 20mila all'anno; garanzie gratuite per i prestiti bancari per il pagamento delle bollette; l'estensione dei crediti d'imposta per le imprese, con innalzamento del tetto e ampliamento dei benefici alle piccole e piccolissime imprese.

Draghi ha confermato che ci sono «190 milioni di intervento specifico per il settore agricolo».

Credito d’imposta per i costi energetici

Al riguardo Coldiretti ha commentato: «È un primo passo l'estensione della riduzione dei costi del gasolio per le imprese della pesca e agricole anche a fabbricati e serre fino alla fine dell'anno come avevamo richiesto». Confagricoltura evidenzia l’allargamento anche alle imprese agromeccaniche. Cia – Agricoltori Italiani sottolinea positivamente la concessione del credito di imposta per i costi energetici e anche per il gas ai quali accedono anche le imprese agricole rispettivamente per il 30% e il 40% della spesa sostenuta.

«L’Ue batta un colpo»

«Si resta però sconcertati – stigmatizza Ettore Prandini, presidente Coldiretti - per dalla totale assenza di interventi a livello europeo per salvare il tessuto produttivo dell'Ue». «L'aumento dei costi colpisce infatti duramente l'intera filiera agroalimentare a partire dalle campagne - denuncia la coldiretti - dove più di 1 azienda agricola su 10 (13%) è in una situazione così critica da portare alla cessazione dell'attività ma ben oltre 1/3 del totale nazionale (34%) si trova comunque costretta in questo momento a lavorare in una condizione di reddito negativo per effetto dei rincari».

Il peso dei rincari

«Il decreto traccia un passaggio importante – commenta Cristiano Fini di Cia - che aiuta un settore penalizzato e che sta lavorando a bilancio zero se non negativo, stretto tra rincari delle materie prime, con punte di +170% dei concimi al +90% dei mangimi al +129% per il gasolio e lo sforzo di tenere bassi i prezzi al consumo per la spesa alimentare degli italiani».

Resta scoperto il secondo trimestre 2022

«Si tratta di un provvedimento importante – evidenzia Massimiliano Giansanti di Confagricoltura - sebbene non copra il secondo trimestre 2022, quando le lavorazioni nei campi erano a pieno regime».

Confagricoltura riporta infatti che il decreto aiuti ter interviene anche sui mesi di ottobre e novembre, potenziando il supporto alle imprese. «Il credito di imposta per i consumi elettrici viene portato al 30% ampliando la platea di beneficiari (impianti di potenza superiore a 4,5kw), e quello per i consumi di gas viene alzato al 40%. queste misure si aggiungono agli interventi già previsti dal decreto aiuti bis relativi all'azzeramento degli oneri di sistema per il quarto trimestre e al prolungamento del credito di imposta per il terzo trimestre sia sui consumi elettrici (impianti di potenza superiore a 16,5 kw e credito di imposta al 15%), sia sul gas naturale (credito di imposta al 25%)».

Soglia troppo bassa per il bonus

Stefano Mantegazza, segretario generale Uila- Uil si focalizza invece sull’una- tantum di 150 euro e chiede che sia «estesa fino alla soglia di 35.000 euro già' presa a riferimento per i precedenti bonus».

Ritardi che pesano

Secondo Franco Verrascina, presidente Copagri, Il Governo poteva fare molto di più. «Nonostante l'estensione del credito d'imposta alle piccole imprese – dice-, resta il rammarico per essere intervenuti troppo tardi e, soprattutto, per non aver previsto una moratoria al credito per le imprese, che avrebbe sostenuto la liquidità delle pmi agricole colpite dai rincari dei costi di produzione e delle tariffe energetiche».

Via libera al decreto Aiuti Ter per far fronte al caro energia - Ultima modifica: 2022-09-18T19:26:25+02:00 da Lorenzo Tosi

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