Governo Draghi, Stefano Patuanelli è il nuovo ministro dell’Agricoltura

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Ingegnere edile, 46 anni, già titolare dello Sviluppo economico nel governo Conte bis, dovrà gestire parecchi dossier delicati come il Pnrr e definire il ruolo del settore primario alla transizione ecologica

Stefano Patuanelli è il nuovo ministro dell'Agricoltura del governo Draghi. L'ex titolare dello Sviluppo economico nell'esecutivo Conte bis, esponente dei Cinque stelle, fedelissimo di Di Maio, rappresenta l'ala moderata dei pentastellati. Prende il posto di Teresa Bellanova (Italia Viva). Friulano, 46 anni, Patuanelli ha una laurea in ingegneria edile, è sposato e padre di tre figli. Grande appassionato di basket, dal 2011 al 2016 è stato consigliere comunale a Trieste. Alle elezioni politiche 2018 è eletto senatore del Movimento Cinque stelle nella circoscrizione Friuli-Venezia Giulia, per poi diventare capogruppo al Senato del movimento fondato da Beppe Grillo.

Se Patuanelli non interpreterà il passaggio dal Mise all'Agricoltura come una retrocessione, il lavoro non gli mancherà. Sulla sua scrivania in via XX Settembre troverà alcuni dossier scottanti come la proposta di modifica del riparto delle risorse Feasr avanzata da 15 Regioni del Centro-Nord decisamente osteggiata da quelle del Sud, Campania e Sicilia in testa. Diverse le leggi di settore in attesa di approvazione (come quella sul consumo di suolo) o che non possono essere pienamente applicate per mancanza dei decreti attuativi (Testo unico del vino e Testo unico in materia di foreste). E poi i tanti altri nodi da sciogliere per far decollare il settore primario italiano.

Rispetto ai governi passati, il settore agricolo dovrà guardare anche alle implicazioni del nuovo ministero della Transizione ecologica affidato al "tecnico" Roberto Cingolani. Milanese, 59 anni, laurea in fisica. Il nuovo dicastero assorbirà le competenze in materia energetica del ministero dell'Ambiente.

1. Confagricoltura: la persona giusta, con lui abbiamo già lavorato

«La persona giusta per le prossime sfide dell’agricoltura». Così il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti, ha commentato la nomina di Stefano Patuanelli a Ministro delle Politiche Agricole.

«Il neo ministro porta al dicastero dell’Agricoltura un’importante eredità, quella della guida del Ministero dello Sviluppo Economico – afferma Giansanti – con lui abbiamo lavorato a stretto contatto durante il precedente governo e fondamentale è stato il suo impegno per l’Agricoltura 4.0, fortemente voluta da Confagricoltura per la spinta propulsiva necessaria a dare nuova linfa al settore primario».

«Per le imprese agricole ci sono sfide importanti sul mercato interno, in Europa e nel mondo – continua Giansanti – che richiedono un accompagnamento politico in grado di valorizzare l’agricoltura italiana, ma al contempo di costruire quella del futuro, con il supporto della ricerca, dell’innovazione e con la giusta attenzione alla sostenibilità. Insieme dobbiamo programmare il piano di sviluppo del settore, che ha bisogno di slancio e programmazione, soprattutto in questo periodo di difficoltà economica aggravata dalla pandemia. L’agricoltura è anche fattore chiave della transizione ecologica su cui si fonderà il Pnrr».

Con il neo ministro delle Politiche Agricole, Stefano Patuanelli, Confagricoltura ha creato un dialogo proattivo per la crescita e lo sviluppo del Paese, per il quale è fondamentale l’apporto del settore agroalimentare, prima voce del PIL nazionale. L’auspicio di Palazzo della Valle è quindi di continuare in questa direzione. «Al Governo Draghi – conclude Giansanti – vanno i migliori auguri di buon lavoro».

2. Copagri: contribuirà ad accelerare l'innovazione in agricoltura

«Formuliamo i migliori auguri di buon lavoro al nuovo responsabile del dicastero dell’Agricoltura Stefano Patuanelli, nella certezza che grazie al grande lavoro portato avanti al Ministero dello Sviluppo Economico saprà contribuire a dare una sensibile accelerata alla necessità di promuovere l’innovazione nel comparto primario. Siamo pronti sin da ora a confrontarci e a collaborare con lui sulle tante sfide che attendono il settore agricolo». Così il presidente della Copagri Franco Verrascina dopo la nomina del nuovo ministro.

«Ricordiamo con piacere che Patuanelli ha avuto il grande merito di portare a casa il Piano nazionale Transizione 4.0 2020-22 – ha aggiunto Verrascina – estendendo la platea dei beneficiari del super e iperammortamento alle imprese che godono di un regime fiscale forfettario e dando così concreto impulso allo sviluppo dell’agricoltura e alla promozione della sostenibilità ambientale, della sicurezza sul lavoro e di quella alimentare, favorendo al contempo lo sviluppo economico del Paese».

«Il nostro augurio di buon lavoro va ovviamente esteso a tutta la squadra di governo – ha concluso il presidente di Copagri – con particolare riferimento al ministro della Transizione ecologica Roberto Cingolani, al quale ricordiamo che l’agricoltura è il motore propulsivo del tanto decantato cambio di passo green e a cui diamo la medesima e immediata disponibilità per un confronto».

3. Coldiretti: buon lavoro a Patuanelli e Draghi

«I migliori auguri di buon lavoro al neoministro delle Politiche Agricole Stefano Patuanelli che ha già dimostrato capacità ed impegno nelle battaglia a difesa del vero Made in Italy agroalimentare». Così il presidente della Coldiretti Ettore Prandini nel «ringraziare Teresa Bellanova per l'importante lavoro fatto insieme. Siamo fiduciosi che l'intero nuovo esecutivo guidato dal premier Mario Draghi – ha sottolineato Prandini – saprà valorizzare l'agroalimentare nazionale che è diventato nell'emergenza Covid la prima ricchezza del Paese con un valore che supera i 538 miliardi e garantisce dai campi agli scaffali 3,6 milioni di posti di lavoro ma è anche leader in Europa grazie ad una agricoltura da primato per qualità, sicurezza e sostenibilità ambientale».

«Digitalizzazione delle campagne, foreste urbane per mitigare l'inquinamento e smog in città, invasi nelle aree interne per risparmiare l'acqua, chimica verde e bioenergie per contrastare i cambiamenti climatici ed interventi specifici nei settori deficitari ed in difficoltà dai cereali all'allevamento fino all'olio di oliva sono alcuni dei progetti strategici cantierabili elaborati dalla Coldiretti per il Recovery Plan – ha concluso Prandini – occorre ripartire investendo sui punti di forza del Paese e l'agroalimentare è stato l'unico settore cresciuto all'estero nel 2020 facendo registrare il record storico per il Made in Italy sulle tavole di tutto il mondo, nonostante le difficoltà della pandemia Covid».

4. Cia a Patuanelli: insieme per riprogettare futuro

«Auguri di buon lavoro al ministro delle Politiche agricole Stefano Patuanelli e a tutta la squadra del Governo presieduto da Mario Draghi, con l'obiettivo strategico di riprogettare il futuro dell'Italia insieme a tutte le forze sociali». Questo il messaggio di Cia-Agricoltori Italiani nel giorno del giuramento del nuovo esecutivo. Secondo Cia «con il passaggio dallo Sviluppo economico al dicastero agricolo, il ministro Patuanelli potrà mettere, con grande efficacia, la sua esperienza al servizio del comparto, grazie all'impegno profuso nel credito d'imposta Transizione 4.0 in agricoltura, inserito nell'ambito del Piano Industria 4.0».

La Cia sottolinea, inoltre, come sia importante il protagonismo attivo del mondo agricolo nella fase di riscrittura del Recovery plan. «Chiediamo al ministro – ha affermato il presidente di Cia Dino Scanavino – un rafforzamento dell'apparato produttivo del Paese, che ricrei un ciclo economico virtuoso. Con particolare attenzione alle aree rurali interne, dove 11 milioni di cittadini italiani soffrono la scarsa dotazione di servizi sociali e reti infrastrutturali, fondamentali per il trasporto delle merci di qualità del nostro Made in Italy agroalimentare. La costruzione di qualsiasi riprogettazione futura non potrà, infatti, prescindere da politiche che promuovano l'implementazione dei servizi fondamentali alla crescita economica in questi territori».

«Occorrerà quindi un Recovery plan – ha concluso Scanavino – che, invece di sussidi a pioggia, preveda robusti investimenti, sia nella digitalizzazione che nei servizi infrastrutturali. Abbiamo davanti il futuro dell'Italia e occorre programmare nuove strategie per mettere in atto la transizione Green, che ci viene richiesta dall'Europa».

5. Alleanza delle cooperative: darà dinamismo al settore agroalimentare

«A nome di tutta la cooperazione agroalimentare formuliamo le nostre congratulazioni e i migliori auguri di buon lavoro al nuovo ministro delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali Stefano Patuanelli. Siamo pronti ad offrire al neo ministro tutta la nostra collaborazione per contribuire allo sviluppo e alla crescita dell'agroalimentare italiano, che passi per l'innovazione, la sostenibilità e il rafforzamento del made in Italy sui mercati internazionali. Abbiamo già avuto modo di conoscere ed apprezzare il ministro Patuanelli quando era al dicastero dello Sviluppo Economico e siamo sicuri che saprà portare la sua esperienza e la sua conoscenza delle principali esigenze delle imprese per dare maggior dinamismo al settore agroalimentare, lavorando sulla semplificazione burocratica, sugli strumenti di capitalizzazione e di accesso al credito e sulle forme di aggregazione e concentrazione dell'offerta». Così il presidente di Alleanza Cooperative Agroalimentari Giorgio Mercuri ha commentato la nomina del ministro dell'Agricoltura.

«Estendiamo il nostro augurio di buon lavoro anche all'intera compagine governativa – ha proseguito Mercuri – a partire dal presidente del Consiglio Mario Draghi e a tutti gli altri ministri, in particolare quelli dello Sviluppo Economico, degli Esteri, della Transizione ecologica e digitale, che potranno a nostro avviso svolgere un ruolo fondamentale nel dare la giusta rilevanza all'agroalimentare all'interno del processo di ammodernamento e di crescita del Paese, in un'ottica di sviluppo sostenibile, che sarà al centro del Recovery Plan».

6. Agronomi: pronti a collaborare con il nuovo esecutivo

Il Consiglio dell'Ordine Nazionale dei Dottori Agronomi e dei Dottori Forestali (Conaf) porge i migliori auguri di un proficuo lavoro al nuovo Governo e al presidente del Consiglio Mario Draghi, ai nuovi ministri e ai sottosegretari. A essi spetterà il fondamentale compito di guidare l’Italia verso le sfide del futuro, durante mesi complicati dall’emergenza pandemica, cogliendo le opportunità di fare investimenti di lungo periodo grazie ai fondi europei.

Consci della complessità e dell’importanza di queste sfide, il Conaf offre la propria collaborazione al Governo Draghi, e in particolare ai ministeri le cui competenze ricadono sulle attività dottori agronomi e forestali: Mise, Affari Esteri, Giustizia, Mipaaf, Transizione ecologica, Infrastrutture, Università e ricerca, Beni e attività culturali, Innovazione e transizione digitale, Salute, Pubblica Amministrazione, Sud.

«Il ruolo del comparto agricolo è decisivo nel pensare al futuro e alle sfide che ci attendono – ha dichiarato la presidente del Conaf Sabrina Diamanti – partendo dalla sostenibilità delle produzioni per arrivare alla lotta ai cambiamenti climatici, passando per la tutela e la valorizzazione del paesaggio, della biodiversità, delle colture locali. Ed è anche un comparto capace di portare innovazione tecnologica e sicurezza, per esempio nelle tecniche di risparmio idrico o nella cura del territorio dal dissesto. Nonostante l’emergenza che stiamo tutt’ora vivendo, che auspichiamo presto si concluda, pensiamo che l’Italia sia pronta ad affrontare queste sfide e offriamo al Presidente del Consiglio e alla squadra di Governo le competenze tecnico-scientifiche e l’aiuto dei dottori agronomi e dei dottori forestali».

7. Filiera Italia: Patuanelli-Giorgetti ottimo tandem

Anche Filiera Italia esprime sostegno e augura buon lavoro alla nuova squadra di Governo e al presidente Draghi che avranno il difficile compito di continuare a gestire uno dei periodi più complessi della nostra storia guidando il Paese fuori dall'emergenza. «Ottimo tandem quello formato da Stefano Patuanelli e  Giancarlo Giorgetti – ha detto il consigliere delegato della fondazione che fa capo a Coldiretti Luigi Scordamaglia – Agricoltura e Sviluppo economico sono infatti due ministeri centrali per le sfide che attendono il settore  agroalimentare italiano».

«Il ministro Patuanelli è già stato artefice con Filiera Italia delle norme sulla trasparenza, le indicazioni di origine dei prodotti alimentari, su agricoltura 4.0 e molte altre – ha aggiunto Scordamaglia – mentre il ministro Giorgetti da sempre è sostenitore del ruolo fondamentale delle imprese nella crescita del Paese. In bocca al lupo quindi ai due ministri il cui supporto sarà importante anche per il ministero guidato da Roberto Cingolani e dedicato alla Transizione ecologica – ha concluso il consigliere delegato – tema di cui la filiera agroalimentare è modello indiscusso in Italia e all'estero, facendosi portatrice della sostenibilità competitiva».

8. Agromeccanici: bene, Patuanelli ha a cuore l'innovazione

«Auguri di buon lavoro al neo ministro per le Politiche Agricole Alimentari e Forestali, Stefano Patuanelli. In una fase dove l’agricoltura italiana è chiamata a consolidare un percorso di sostenibilità, crescita e competitività, Cai è pronta a offrire le proprie competenze al ministro Patuanelli e al Governo Draghi – ha fatto sapere il presidente della confederazione agromeccanici e agricoltori italiani Gianni Dalla Bernardina – in altri ruoli Patuanelli ha mostrato una profonda attenzione ai temi dell’innovazione, elemento fondamentale anche nel settore primario».

«Siamo certi di instaurare un rapporto leale e mirato a intraprendere un percorso di transizione digitale, ecologica, ambientale, necessario per migliorare la redditività di un’agricoltura ad alto valore aggiunto – ha continuato il presidente di Cai – il settore agromeccanico ha mostrato negli anni un marcato impegno a innovare secondo il disegno della sostenibilità, siamo disponibili a collaborare per la crescita di tutto il settore agricolo e alimentare».

9. Governo Draghi, ecco il resto della squadra

Nella squadra Draghi entrano quattro ministri pentastellati e sono tutte riconferme (anche se in alcuni casi in ruoli diversi) del Conte 2: Oltre a Patuanelli che migra dal Mise all'Agricoltura, Federico D'Incà torna ai Rapporti con il Parlamento e Luigi Di Maio viene confermato alla Farnesina. Fabiana Dadone passa dalla pubblica amministrazione alle Politiche giovanili. Tre i ministri del Pd. Due conferme con Lorenzo Guerini alla Difesa e Dario Franceschini alla Cultura (ma perde il Turismo). New entry Andrea Orlando, vicesegretario del Pd, come ministro del Lavoro. Tre anche i ministri in quota Lega: Giancarlo Giorgetti allo Sviluppo  Economico, Erika Stefani al ministero per le politiche della disabilità e Massimo Garavaglia al Turismo.

Anche per Forza Italia la delegazione è composta da tre ministri. Renato Brunetta alla Pubblica Amministrazione. Mara Carfagna al Sud e Maria Stella Gelmini agli Affari regionali. Leu vede confermato Roberto Speranza alla Salute. Per Italia Viva torna al governo Elena Bonetti nello stesso ruolo del Conte 2 ovvero Famiglia e Pari opportunità.

C'è poi la componente tecnica. Come prevedibile, il dicastero dell'Economia, che ha la regia del Recovery plan, viene affidato a Daniele Franco, fino a ieri direttore generale di Bankitalia e uomo di fiducia di Draghi. All'Interno viene confermata Luciana Lamorgese, alla Giustizia Marta Cartabia, ai Trasporti Enrico Giovannini. Mantiene lo spacchettamento del Miur, voluto da Giuseppe Conte, affidando l'Istruzione a Patrizio Bianchi e l'Università a Cristina  Messa. Alla Transizione ecologica, il ministero chiesto a gran voce da Grillo, Roberto Cingolani. Mentre Vittorio Colao, altro nome che ha fatto parte della task force dell'esecutivo precedente, ritorna da titolare dell'Innovazione tecnologica.

Governo Draghi, Stefano Patuanelli è il nuovo ministro dell’Agricoltura - Ultima modifica: 2021-02-12T19:57:01+01:00 da Simone Martarello

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