Mattarella: «L’agricoltura è l’argine dei cambiamenti climatici»

Il presidente Sergio Mattarella a Cesena con il patron di Macfrut Renzo Piraccini, il sindaco di Cesena Enzo Lattuca, l'assessore regionale all'agricoltura Alessio Mammi
A Cesena, all’anteprima di Macfrut, il prestigioso omaggio del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Bonaccini e Molari evidenziano il ruolo della cultura non solo scientifica ma anche umanistica. Lattuca, sindaco di Cesena, chiede l’impegno del settore contro il caporalato. A Rimini l’inaugurazione del ministro Lollobrigida e la presentazione della candidatura di Roma per l’expo 2030

«L'agricoltura si colloca alla frontiera di quelle che sono le sfide più importanti che dobbiamo affrontare: i mutamenti climatici, la sicurezza alimentare, le difficoltà nell'approvvigionamento idrico, le tante sfaccettature del tema della sostenibilità».

È il monito del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, sotto il cielo plumbeo di una Cesena allagata dalla forte perturbazione che ha colpito l’Emilia-Romagna dopo la lunga siccità invernale. Una visita istituzionale che fa da anteprima alla 40° edizione della Fiera Macfrut.

Ortofrutta, un comparto di valore

Il capo dello Stato ha incontrato nella città romagnola, culla della manifestazione prima del trasferimento a Rimini, una nutrita rappresentanza di imprese della filiera ortofrutticola.

Un comparto che rappresenta un quarto della produzione agricola nazionale:

  • 1,2 milioni di ettari coltivati;
  • 300mila aziende;
  • 25 milioni di tonnellate prodotte nel 2022
  • per circa 15 miliardi di valore.

«Il legame – ha aggiunto il Capo dello Stato- tra agricoltura, economia, imprese e cultura è indissolubile. Sono aspetti non separabili, da tenere sempre insieme, come fa questa Regione e come fa l'Italia».

Un intervento di saluto tenuto presso il Teatro Bonci, dopo la visitata agli stand dei produttori in piazza della Libertà e prima di andare alla Biblioteca Malatestiana, a conclusione della mattinata cesenate.

Investire in conoscenza

«Noi ci sentiamo il cuore agroalimentare del Paese – commenta Stefano Bonaccini, presidente dell'Emilia-Romagna - ma gelate tardive, piogge abbondanti, grandinate, fitopatie e siccità stanno colpendo duro il settore primario e richiedono un lavoro di squadra».

«Gli impatti del climate change – stigmatizza Giovanni Molari, rettore dell’Università di Bologna-, non possono essere affrontati con logiche di emergenza, ma con un’efficace programmazione». «Per uno sviluppo equo e sostenibile della nostra agricoltura e per favorirne il ruolo non solo economico ma anche culturale, servono tecnici e scienziati, ma anche medici, sociologi, economisti e umanisti». «Perché quello che ci serve non è solo innovazione scientifico-tecnologica, ma anche sociale e culturale».

Al proposito Bonaccini ricorda che nei prossimi giorni sono programmati gli incontri con i ministri Bernini e Tajani per l'avvio della 11a Università delle Nazioni Unite nel mondo, assegnata a Bologna e che sarà collocata presso il Tecnopolo bolognese, al fianco del centro meteo europeo e del supercomputer Leonardo, per avere come obiettivo lo studio dei cambiamenti climatici, l'impatto sull'uomo, il ruolo dell'intelligenza artificiale.

Le polemiche sulla "sostituzione etnica"

«Questa è una terra di ospitalità – aggiunge con un pizzico di polemica Bonaccini -. Abbiamo ricevuto la quota dei cosiddetti stagionali ma abbiamo chiesto al governo, e di sicuro ci ascolterà, di triplicare questo numero». «Per settori come l’ortofrutta occorre che questo numero aumenti, altrimenti si aggiungono altre difficoltà».

«Il settore ortofrutticolo – conferma il sindaco di Cesena Enzo Lattuca - non può prescindere dalla manodopera, composta anche da lavoratori e lavoratrici stranieri, che non ci hanno sostituito, come hanno realizzato la sostituzione etnica, ma da anni contribuiscono alle nostre imprese e alla nostra economia».

«Anche a queste persone - aggiunge Lattuca - dobbiamo garantire che attraverso il lavoro sia garantita un'esistenza libera e dignitosa». L’obiettivo è secondo Lattuca quello di soddisfare i bisogni della generazione presente senza compromettere quelli delle generazioni future.

«Qui abbiamo imprese ortofrutticole leader a livello nazionale che continuano a investire, anche loro dovranno essere in grado di cogliere la sfida, da un lato la valorizzazione della qualità delle produzioni e dall'altro la sicurezza sul lavoro, cacciando quell'erba infestante che prende il nome di caporalato».

L'emozione di Renzo Piraccini, patron di Macfrut

Per il presidente di Macfrut Renzo Piraccini la visita di Mattarella rappresenta una grande emozione «un attestato di immenso prestigio per Macfrut e più in generale per il sistema ortofrutticolo italiano».

«Con la sua presenza il Capo dello Stato evidenzia la centralità di un settore eccellenza del made in Italy».

Il taglio del nastro

Per il taglio del nastro della kermesse di Rimini il presidente ha lasciato il testimone a Francesco Lollobrigida, Ministro dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste. Nel corso dell’evento di inaugurazione, turbato dalle difficoltà nei trasporti e dalla cancellazione di molti treni nella tratta Bologna-Rimini a causa degli allagamenti e della rottura degli argini di alcuni corsi d’acqua romagnoli, è stato svelato in anteprima nazionale il Padiglione Italia all’Expo di Doha e la candidatura di Expo 2030 Roma.

Mattarella: «L’agricoltura è l’argine dei cambiamenti climatici» - Ultima modifica: 2023-05-03T12:49:09+02:00 da Lorenzo Tosi

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