Nocciola Tonda Calabrese, dalla qualità valore aggiunto per il territorio

    Nocciola Tonda Calabrese
    Nocciola Tonda Calabrese: frutto in fase di maturazione (foto Antonio Clasadonte, Arsac Calabria)
    Nocciola Tonda Calabrese, dalla qualità valore aggiunto per il territorio Le opportunità e prospettive di sviluppo di questa varietà locale adatta per il consumo fresco sono state discusse in un incontro organizzato dall’Unione provinciale degli agricoltori di Cosenza

    La Nocciola Tonda Calabrese (conosciuta anche come Tonda Bianca) è un’eccellenza della ricca biodiversità agricola della Calabria. Già fonte di reddito per numerose aziende medio-piccole con impianti specializzati di pochi ettari a conduzione familiare, può diventare ancor più importante per l’economia agricola calabrese, a patto di ampliarne la superficie coltivata e aumentare il numero di impianti intensivi. Obiettivo raggiungibile anche facendo ricorso agli aiuti previsti dalla Regione Calabria per nuovi impianti di frutta a guscio attraverso il Psr 2014-2020 - Misura 4 - Investimenti in immobilizzazioni materiali - Interventi 4.1.1 - 4.1.3. Della necessità di promuovere e intensivare la coltivazione della Nocciola Tonda Calabrese con il sostegno del Psr si è fatta interprete l’Unione provinciale degli agricoltori (Upa-Confagricoltura) di Cosenza organizzando, in collaborazione con il Consorzio per la valorizzazione e tutela della Nocciola di Calabria e l’Azienda regionale per lo sviluppo dell’agricoltura calabrese (Arsac), un workshop per discutere sulle sfide e prospettive di sviluppo per la Nocciola di Calabria. Ma con chiarezza di intenti sottolineata in apertura da Paola Granata, presidente di Upa Cosenza: «La nostra produzione di nocciole è incompatibile con una logica globalizzata. Essa deve incastonarsi in una filiera regionale, per favorire l’imprenditoria locale e la creazione di nuovi posti di lavoro. Abbiamo già chiarito che non vogliamo cedere le nostre nocciole a multinazionali che poi le trasformano altrove e si appropriano del relativo valore aggiunto. Questo deve essere prodotto in Calabria e deve rimanere a vantaggio della filiera calabrese».

    Nocciola Tonda Calabrese in aziende medio-piccole

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    Noccioleto storico monocaule (foto Antonio Clasadonte, Arsac Calabria)

    In Calabria, ha introdotto Antonio Clasadonte, agronomo divulgatore agricolo dell’Arsac, la coltivazione del nocciolo non ha antiche tradizioni. «Le nocciole furono introdotte nella seconda metà del 1800 dai Filangieri, nobili napoletani, che possedevano estesi latifondi. I primi impianti furono realizzati a Cardinale (Cz), poi la coltivazione si estese ai Comuni limitrofi. Attualmente la Nocciola Tonda Calabrese, ben adattata all’ambiente pedoclimatico dell’areale produttivo, occupa circa 500 ettari concentrati fra Cardinale e Torre Ruggiero in provincia di Catanzaro e Simbario, Spadola e Filogaso in quella di Vibo Valentia. Tranne pochi casi di aziende con noccioleti ampi 10-20 ettari, sono per lo più aziende medio-piccole a coltivarla in impianti specializzati di pochi ettari a conduzione familiare, spesso in regime part-time, poiché gli addetti se ne interessano nel tempo non impegnato in altre attività produttive. La resa media è di 15 q/ha, per una produzione totale di circa 7.500 q».

    Molto apprezzata per il consumo diretto sui mercati locali

    Il frutto della Nocciola Tonda Calabrese (Crea Frutticoltura Caserta 2007)

    La Nocciola Tonda Calabrese ha un frutto rotondeggiante, di media pezzatura e dalle buone qualità organolettiche, ha aggiunto Clasadonte.

    «Questa nocciola è molto apprezzata per il consumo diretto sui mercati locali, malgrado abbia a suo sfavore una bassa resa allo sgusciato (inferiore al 40%) e la presenza di fibre sul seme. Numerosi produttori sono associati al Consorzio per la valorizzazione e tutela della Nocciola di Calabria e hanno puntato sul biologico e sul miglioramento qualitativo. Per valorizzare questa varietà è stata chiesta l’Igp. E la Regione Calabria ha previsto aiuti attraverso la Misura 4 del Psr 2014-2020».

    Nuovi impianti e reimpianti con Misura 4 Psr 2014-2020

    Giovane noccioleto in fase produttiva (foto Antonio Clasadonte, Arsac Calabria)

    La Misura 4, ha illustrato Giuseppe Adduci, direttore di Upa Cosenza, «promuove interventi per realizzare nuovi impianti e reimpianti arborei nel settore della frutta a guscio (nocciolo, mandorlo, castagno, pistacchio, noce), incluso l’ammodernamento degli impianti irrigui, con l’obiettivo di migliorare la redditività e la sostenibilità delle produzioni e garantire alle aziende migliori opportunità di commercializzazione dei prodotti. I beneficiari sono imprenditori agricoli, singoli o associati, operanti nell’intero territorio della regione Calabria».

    Dalla qualità valore aggiunto per il territorio

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    Particolare della fioritura della Nocciola Tonda Calabrese (foto Antonio Clasadonte, Arsac Calabria)

    Le prospettive per la Nocciola Tonda Calabrese, ha poi sostenuto Giuseppe Rotiroti, presidente del Consorzio di valorizzazione e tutela della Nocciola di Calabria, riprendendo le affermazioni della presidente Granata, «non stanno nella produzione per multinazionali che non lasciano nulla sul territorio. Su questo siamo stati chiari da tempo».

    Infatti Rotiroti e il Consorzio che presiede negli anni scorsi hanno fermamente rifiutato la proposta della Ferrero di entrare a far parte del progetto Nocciola Italia. «Abbiamo detto no per più ragioni: la Ferrero chiedeva grandi distese per ottenere grandi quantità, che il territorio vocato non può garantire; inoltre i noccioli di questa varietà tipica calabrese non sono adatti per una produzione troppo intensiva; la Nocciola Tonda Calabrese non è indicata per la trasformazione ma per il consumo fresco; ma, soprattutto, le nostre nocciole sarebbero state trasformate fuori, lasciando ad altri il valore aggiunto prodotto dalla loro lavorazione. Noi invece abbiamo scelto di continuare a coltivare la nostra varietà tipica, abbiamo optato per la qualità e non per la quantità, abbiamo voluto che la lavorazione e la trasformazione avvengano nel territorio vocato, per fargli mantenere la sua identità e il valore aggiunto prodotto, per dare una prospettiva alle aziende agricole locali. Il nostro consorzio ha deciso di puntare sul piccolo imprenditore che intende diventare grande attraverso la qualità del proprio prodotto».

    Nocciola Tonda Calabrese, dalla qualità valore aggiunto per il territorio - Ultima modifica: 2021-11-02T10:26:56+01:00 da Giuseppe Francesco Sportelli

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