Sqnpi come riferimento per la sostenibilità dell’ortofrutta trentina

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Nuovi obiettivi ambientali e sociali per la frutticoltura trentina. Alessandro Dalpiaz, presidente di Apot, presenta il nuovo bilancio di sostenibilità e rafforza l’impegno in favore del territorio accelerando la transizione verso imballaggi interamente sostenibili

Il mondo frutticolo trentino aderente a Apot, oltre 6400 frutticoltori con 8100 ettari di frutteti coltivati, ha voluto celebrare in un modo molto concreto la Giornata mondiale della Terra, presentando la seconda edizione del Bilancio di Sostenibilità 2020 e tracciando gli obiettivi del 2022.

Con una novità importante quella di redigere il bilancio conformemente agli standard indicati dall’organizzazione no profit Global Reporting initiative (GRI), fra i più utilizzati al mondo al fine di poter comparare i risultati raggiunti.

L’ampliamento del protocollo

Alessandro Dalpiaz, direttore di Apot

Ma Apot (Associazione produttori ortofrutticoli trentini) intende completare anche l’adozione del Sistema di qualità nazionale produzione integrata Sqnpi oggi accolto sì, ma in maniera incompleta e solo a livello provinciale. Questo arricchendolo di nuove sezioni rivolte all’ambiente e al sociale. «Ciò - precisa il direttore di APOT, Alessandro Dalpiaz - porterà tale strumento di certificazione ad essere un vero e proprio riferimento di sostenibilità misurata e comparabile».

«Fra gli obiettivi quello di un’ulteriore riduzione dell’uso degli agrofarmaci già registrato negli ultimi 9 anni nel 30% e previsto di un ulteriore 10%». L’applicazione di questa normativa secondo Dalpiaz darà solo benefici e nessuno svantaggio. «Innanzi tutto per i produttori che ormai hanno imparato a produrre in modo sempre più sostenibile, ma anche per dare una risposta concreta alle sollecitazioni a livello italiano che vengono particolarmente dalla GDO, senza dimenticare gli obiettivi della nuova PAC».

Trasparenza e dialogo

«Siamo molto soddisfatti della strategia adottata - ha affermato il presidente di APOT Ennio Magnani aprendo la conferenza stampa -, improntata alla trasparenza e al dialogo, ma anche dei risultati conseguiti che ci confermano la rispondenza delle esigenze sociali e di mercato ed oggi anche gli obiettivi della nuova politica comunitaria contenuti nel nostro progetto di frutticoltura sostenibile».

«Il nostro sostegno a questo progetto c’è stato in passato e ci sarà anche in futuro - ha affermato l’assessore all’Agricoltura della Provincia di Trento Giulia Zanotelli».

Che ha poi evidenziato come da dati oggettivi emerga il grande impegno dei produttori trentini a favore della sostenibilità oltre che economica anche ambientale e sociale.  «Ma per noi -ha proseguito - è fondamentale anche il legame con il turismo, e con l’agriturismo in costante crescita».

La seconda edizione del bilancio di sostenibilità

Dopo la prima edizione del progetto che ha interessato il triennio 2017-2019, Apot ha presentato la seconda edizione del Bilancio di Sostenibilità 2020 e ha tracciato gli obiettivi del prossimo anno. Il bilancio è realizzato nel contesto del progetto “Trentino Frutticolo Sostenibile” promosso da APOT assieme ai Consorzi Melinda e “la Trentina”.

La terza edizione è già programmata per il 2023. Nel piano triennale spiccano l’introduzione nel sistema di un “manager per la sostenibilità”, ritenuto fondamentale per organizzare in maniera ancora più organica ed efficace il lavoro di un’area verso la quale il settore intende orientarsi ancora più decisamente, così come l’obiettivo di salvaguardare le aree boscate di pregio, e dell’apicoltura in costante aumento.

Il SQNPI, sarà arricchito da nuove sezioni rivolte all’ambiente e al sociale, che porteranno tale strumento di certificazione ad essere un vero e proprio riferimento di sostenibilità misurata e dei miglioramenti prodotti, che potrà favorire e sostenere gli obiettivi di riduzione dell’uso di agrofarmaci.

Più biologico e più varietà di melo resistenti

Obiettivi precisi vengono mantenuti infine per quanto riguarda il settore “biologico”, che prevede un ciclo di assestamento dopo il deciso sforzo di crescita fino al 2019, mentre proseguirà il progetto di impianto di varietà resistenti alle patologie del melo in prossimità di aree sensibili, già messi a dimora 180 ettari ed altri 50 sono in progetto. Spicca l’obiettivo di una veloce transizione verso imballaggi totalmente sostenibili già al 2022. «Questo percorso, fatto assieme alla Provincia sta già dando i frutti sperati e ci permetterà di distinguere sempre di più il sistema frutticolo ed agricolo trentino per capacità di rispondere alle richieste sociali e di mercato. Il cammino prosegue, senza incertezze, prendendo in carico anche le osservazioni critiche ma professionali che ci vengono poste- ha concluso Dalpiaz».

Sqnpi come riferimento per la sostenibilità dell’ortofrutta trentina - Ultima modifica: 2021-04-22T15:44:40+02:00 da Lorenzo Tosi

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