Tipologie locali di cavolfiore

cavolfiore
Una ricchezza recuperata per il mercato. Innovazioni varietali strategiche dal lavoro del Crea-Ora di Monsampolo (Ap)

Gli interessanti traguardi raggiunti dalla ricerca attraverso la valorizzazione delle tipologie locali, tradizionalmente coltivate in alcuni aerali di produzione, rappresentano un valore aggiunto che ha permesso al cavolfiore di riacquistare posizioni di interesse nel panorama orticolo nazionale e non solo. Infatti a fronte del calo delle produzioni rispetto agli anni ’90, quando l’Italia è risultata, per diverso tempo, il terzo produttore mondiale di cavolfiore e cavolo broccolo, oggi si assiste ad una interessante ripresa che tuttavia non ha consentito di recuperare le posizioni perdute anche nell’esportazione, lasciando spazio a quei paesi che hanno puntato sul rinnovamento non solo varietale ma dell’intera filiera.

La ripresa delle nostre produzioni va attribuita a diversi fattori tra cui sicuramente il grande lavoro di diversificazione varietale effettuato da enti di ricerca come la struttura del Crea-Ora di Monsampolo del Tronto (Ap), affiancato dallo studio di metodi agronomici a basso impatto ed in particolare di tipo biologico e dalla conservazione del germoplasma.

 

Il colore

La maggior parte delle cultivar allevate nel nostro paese sono a testa bianca ma grazie a questo importante lavoro di miglioramento genetico un interessante spazio di mercato è stato recentemente acquisito, e sembra destinato ad ampliarsi, con l’introduzione dei cavolfiori a testa colorata.

Per tutte le tipologie i ricercatori del Crea-Ora di Monsampolo hanno lavorato per migliorare e renderle maggiormente rispondenti alle esigenze di coltivazione, commercializzazione, trasporto e conservazione operando non solo sul colore ma anche sulla forma e compattezza della infiorescenza, così come sul sapore e sul calendario di produzione.

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Tipologie locali di cavolfiore - Ultima modifica: 2016-10-04T08:00:27+02:00 da Sandra Osti

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