Virus Tomato Brown Rugose, la resistenza è ora realtà

Barosor, il nuovo cuore di bue resistente a ToBRFV frutto della ricerca Syngenta
Pomodoro da mensa: Barosor è la risposta a una minaccia globale. Grazie ad un attento screening guidato da specifici marker la ricerca Syngenta ha infatti sviluppato questa nuova varietà di Cuore di bue

Sul pomodoro incombe una minaccia.

Un’epidemia di portata globale che sta costringendo molti coltivatori ad abbandonare la produzione. La causa è il Tomato brown rugose fruit virus (ToBRFV), una malattia virale che dal 2014, quando fu osservata per la prima volta in Israele, ha raggiunto anche l’Italia causando danni sia al comparto del pomodoro da industria, che alla produzione per il mercato del fresco.

Articolo pubblicato su Terra e Vita 36/2022

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L’agente causale è un Tobamovirus strettamente correlato al virus del mosaico del tabacco (TMV) e del pomodoro (ToMV) e colpisce pomodori e peperoni. Diversamente da altri Tobamovirus, ToBRFV supera la barriera del gene Tm2-2 che garantisce la resistenza del pomodoro a TMV e a ToMV.

Il ToBRFV è altamente trasmissibile ed è difficile da eradicare. Gli agricoltori per prevenirne la diffusione sono costretti ad attuare una rigorosa igiene delle serre e la messa in quarantena delle piante una volta colpite.

Alla ricerca di geni

Syngenta è una delle realtà leader del settore del pomodoro a livello mondiale, con un portafoglio di prodotti specializzati che comprende: biostimolanti, attivatori delle difese, nematocidi, concianti, insetticidi, erbicidi, fungicidi, portinnesti e sementi di varietà esclusive sia da mensa che da industria. Una gamma sostenuta da un impegno di ricerca e sviluppo che coinvolge 5mila persone in tutto il mondo e investimenti da 1,3 miliardi di dollari all’anno.

Per contrastare la diffusione del ToBRFV la realtà con sede in Svizzera ha quindi aumentato il proprio impegno nella ricerca di nuove linee di pomodoro resistente.

A questo fine i ricercatori di Syngenta hanno impiegato specifici marcatori molecolari, in grado di rilevare precise risorse genetiche, per identificare i tratti di resistenza all’interno della vasta libreria di germoplasma dell’azienda. Uno screening che è stato allargato anche a una popolazione di pomodori selvatici per individuare nuove fonti di resistenza. Una ricerca supportata dai più avanzati strumenti digitali che ha permesso all’azienda, in meno di tre anni, di sviluppare un’ampia linea di ibridi resistenti al ToBRFV. Da queste sperimentazioni è nata una nuova varietà di pomodoro Cuore di bue resistente al virus denominata Barosor.

Con i due esperti di Syngenta Vegetables, Ruud Kaagman, responsabile unità globale per le colture di pomodori, e Marcel Prins, responsabile sviluppo germoplasma solanacee, facciamo il punto sugli sviluppi della malattia e la ricerca per contrastarla. Il tema, tra l’altro, è stato al centro del primo simposio internazionale sul Tomato brown rugose fruit virus che si è tenuto a Roma.

Virulenza e diffusione

Ruud Kaagman, responsabile unità globale per le colture di pomodori di Syngenta

«Il Tomato brown rugose fruit virus –afferma Kaagman – è un problema che interessa tutto il settore, con ripercussioni sui coltivatori e sulle aziende sementiere di tutto il mondo». «Questo virus altamente infettivo viene trasmesso meccanicamente (malattia da contatto) all’interno e tra le colture da persone o attrezzature. Può avere un impatto importante sulla qualità e sulla resa».

«Il virus è emerso per la prima volta in Israele nel 2014, rompendo le resistenze preesistenti contro i virus del tipo Tobamo. I maggiori impatti del ToBRFV si sono verificati nei campi e nelle serre in Europa, Medio Oriente e Stati Uniti, con ulteriori segnalazioni in Cina, Canada e Messico. In Italia la malattia è arrivata in Sicilia e i produttori hanno subito perdite significative di raccolto».

Come si manifesta

Marcel Prins, responsabile sviluppo germoplasma solanacee di Syngenta

I sintomi causati da ToBRFV nel pomodoro sono simili a quelli provocati da altri Tobamovirus nelle piante infette. Come spiegato da Prins «i primi segni dell’infezione si notano sulle foglie, sulle quali avviene una decolorazione, un raggrinzimento e dei disegni a mosaico. Seguono le macchie gialle sul pomodoro. Una volta che la malattia fa il suo esordio gli agricoltori sono costretti a interrompere la produzione».

Un’evoluzione guidata dalla scienza

L’analisi dei dati e le tecnologie all’avanguardia hanno svolto un ruolo fondamentale nel processo di identificazione dei tratti di resistenza alla malattia, portando allo sviluppo di una serie di marcatori molecolari che consentono l’individuazione e l’utilizzo efficiente dei geni di resistenza. Un processo che, come spiega Syngenta, non si prospetta come una forzatura biotecnologica, ma piuttosto come un’accelerazione guidata dalla scienza delle tecniche di incrocio convenzionali.

«Ci siamo messi alla ricerca di germoplasma che mostrasse resistenza nei nostri pomodori esistenti e in quelli selvatici –ricorda Prins –, effettuando test in ambienti controllati al chiuso e in serra, oltre che in campo aperto, per valutare il livello di resistenza».

La linea di Syngenta

«Syngenta ha rilasciato per la prima volta una varietà resistente al ToBRFV con resistenza intermedia nel 2021 –spiega Prins –. Nello stesso anno abbiamo lanciato Barosor e Lansor, varietà di pomodoro Cuore di bue proveniente dai Paesi del Mediterraneo. Lansor è già coltivato nei paesi del Medio Oriente e del Mediterraneo e si sta dimostrando produttivo ed efficace».

Come queste nuove varietà riescono a combattere il virus?

«In genere – puntualizza Prins – le resistenze funzionano riconoscendo alcune parti del virus e attivando determinati meccanismi di difesa, aiutando così la pianta a proteggersi dalla malattia». Il ricorso a queste varietà incide certamente sulla produttività e sul reddito aziendale. A riguardo Kaagman evidenzia: «i coltivatori che utilizzano varietà resistenti riscontrano un significativo miglioramento delle rese e anche, direi, un forte sollievo per la possibilità di fare affidamento a una valida barriera di protezione per le loro colture. Il nostro obiettivo è aiutare i coltivatori ad avere successo e ottenere un buon raccolto».

I prossimi step

«Syngenta si sta muovendo velocemente nella diffusione di questa resistenza nelle sue varietà e svilupperà –conclude Kaagman – molte nuove versioni nei prossimi anni, utilizzando fonti genetiche multiple per garantire un alto livello di resistenza durevole».

Articolo pubblicato su Terra e Vita 36/2022

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L’identikit

ToBRFV è stato segnalato per la prima volta in Italia, nella provincia di Ragusa, nel 2018 e nel cuneese nel 2019. In natura attacca pomodoro e peperone mentre sperimentalmente ha infettato anche altre solanacee (Datura stramonium, Nicotiana spp., Solanum nigrum) e amarantacee (Chenopodiastrum murale), potenziali serbatoi naturali.

Su pomodoro la malattia si manifesta sulle foglie essenzialmente con maculature clorotiche, o mosaico verde ben definito. Non mancano casi in cui risultano associati anche restringimenti della lamina fogliare che possono dare origine a fenomeni di filimorfismo parziale, di solito nella parte distale delle foglioline. Sui peduncoli fiorali e sui sepali si possono osservare imbrunimenti o striature necrotiche nei casi più gravi.

A seguito dell’infezione i frutti possono apparire imbruniti e rugosi (da cui il nome) o presentare tacche necrotiche sia quando sono verdi che a maturazione completa. Molto spesso invece, sui frutti in maturazione appaiono aree clorotiche, anche estese, associate o meno a deformazioni. Nel complesso il frutto sembra non maturare regolarmente ed i sintomi evocano quelli causati dal blotching ripening, una nota fisiopatia del pomodoro, diffusa maggiormente in alcune tipologie da mensa.

Benché non considerato ancora organismo da quarantena, la Commissione Europea ha approvato il Regolamento di Esecuzione 2020/1191 che istituisce misure per impedirne l’introduzione e la diffusione.

Virus Tomato Brown Rugose, la resistenza è ora realtà - Ultima modifica: 2022-12-07T17:11:45+01:00 da Laura Saggio

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