Agricoltori attratti dalle tecnologie satellitari

satellitari
L’esperienza di un’azienda nel Piacentino che crede nel precision farming

Il rapporto degli agricoltori con le tecnologie satellitari, che per inciso è destinato ad aumentare progressivamente nel prossimo futuro, è controverso. Al momento attuale si possono individuare tre categorie: chi non le considera, chi le sfrutta soltanto in parte (solitamente minima) e quelli che potremmo definire gli “agro-tecnologici”, che con il Gps fanno di tutto e di più.

I fratelli Repetti di Gossolengo (Pc) sono a metà tra il secondo e terzo gruppo e rappresentano, a ben vedere, una nutrita schiera di imprenditori: quelli che hanno compreso e apprezzano i benefici del satellite, ma che per qualche motivo non hanno ancora fatto il grande passo verso l’agricoltura di precisione. Vale a dire dosaggio variabile e mappe di prescrizione. Il fatto che non abbiano ancora adottato queste pratiche, tuttavia, non significa che le medesime non siano state prese in considerazione. «In realtà le abbiamo valutate e le troviamo interessanti; tuttavia siamo convinti che per sfruttarle appieno occorra un’azienda impostata in un certo modo. Per esempio, che senso ha fare concimazione a dosaggio variabile se poi un ristagno vanifica l’efficienza del concime e, di conseguenza, sballa tutti i dati produttivi e le mappe dell’anno successivo? Per passare a certe tecniche avanzate, io credo, è prima necessario predisporre i terreni e l’azienda in genere». Chi parla è Giovanni Repetti, che con i fratelli Angelo e Stefano, più le rispettive mogli, coltiva 240 ettari di grano e pomodoro in bassa val Trebbia, nel comune di Gossolengo, Podenzano e limitrofi. «Abbiamo un centinaio di ettari di pomodoro un po’ di zucca da industria e poi grano, con rotazione biennale», spiega il diretto interessato.

Tutto col Gps

Per capire quanto sia stretto il rapporto tra Repetti e le nuove tecnologie, lo incontriamo a fine settembre, mentre sta eseguendo lavori di arieggiamento dei campi a pomodoro. «Questa è appunto un’abitudine che ho preso da quando uso il satellite. Sui terreni con precedente di pomodoro, e dove quindi il prossimo anno andrà grano, tendo a fare minima lavorazione, prima con un coltivatore combinato ancore-dischi e poi, se necessario, con un passaggio veloce di erpice rotante. Tuttavia, siccome il pomodoro compatta il suolo, ho preso l’abitudine di passare prima con un arieggiatore mono-ancora, un attrezzo che lavora in profondità migliorando le proprietà drenanti del terreno. Faccio un solco ogni 15 m, in diagonale rispetto al perimetro del campo. Questa operazione non sarebbe possibile senza guida Gps, perché nessuno riuscirebbe a fare solchi paralleli a una tale distanza».

La ripuntatura è soltanto un esempio di applicazione della guida automatica alla cerealicoltura. Con il Gps i Repetti fanno di tutto: si parte dall’aratura, per continuare con la preparazione del terreno, la semina (ovviamente) e poi....

 

 

 

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Agricoltori attratti dalle tecnologie satellitari - Ultima modifica: 2015-10-12T09:35:33+02:00 da Sandra Osti

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