Il futuro della Pac: ambiente, qualità, lavoro

Alla Conferenza di Bruxelles dello scorso 7 luglio sono stati illustrati i risultati della consultazione pubblica e i temi principali della nuova Politica agricola comune

Lo scorso 7 luglio a Bruxelles si è svolta la Conferenza europea sul futuro della Pac: una tappa, programmata da tempo, che fa parte del percorso per costruire la Pac post-2020 (Tabella). Un passo importante dopo che, il 2 febbraio 2017, la Commissione europea aveva lanciato una consultazione pubblica della durata di tre mesi (dal 2 febbraio al 2 maggio 2017) per raccogliere le opinioni dei cittadini europei sulla Pac post 2020.

Nella Conferenza di Bruxelles sono stati illustrati i risultati della consultazione pubblica e i temi principali che riguarderanno la nuova Pac. Una sintesi dei risultati della consultazione è stata pubblicata online.

Con i risultati della conferenza cominciano a delinearsi le parole chiave sul futuro della Pac: ambiente, cambiamenti climatici, qualità degli alimenti, occupazione, innovazione. Queste parole esprimono le aspettative dei cittadini e degli agricoltori europei e hanno una duplice importanza.

In primo luogo, gli esiti della consultazione pubblica delineano gli obiettivi della Pac post-2020, anche se non indicano chiaramente quali strumenti saranno adottati. Ad esempio non chiariscono quale sarà il futuro dei pagamenti diretti, ma chiedono con forza che il sostegno agricolo sia destinato alla protezione delle risorse ambientali, al contrasto ai cambiamenti climatici e alla produzione di cibo sostenibile.

In secondo luogo, gli esiti della consultazione pubblica indicano anche le aspettative dei cittadini europei che si esprimeranno anche nelle scelte di consumo; ad esempio, i cittadini europei chiedono un’agricoltura più sostenibile, privilegiando l’agricoltura biologica e il cibo sostenibile, una zootecnia fortemente orientata al benessere degli animali e una forte attenzione agli effetti dell’agricoltura sulla qualità dell’acqua e sui cambiamenti climatici.

Quindi gli orientamenti della Pac non esprimono solamente il futuro del sostegno pubblico, ma anche il futuro dell’agricoltura, per questo hanno una rilevanza grandissima.

 

Le sfide dell’agricoltura

Il questionario della consultazione pubblica chiedeva di selezionare fino a tre sfide tra sei opzioni che deve affrontare l’agricoltura e la Pac:

  1. livello di vita equo per gli agricoltori;
  2. adattamento alle tendenze delle esigenze di consumo / società;
  3. pressioni sull’ambiente e sulle risorse naturali;
  4. cambiamenti climatici (mitigazione e adattamento);
  5. mancanza di posti di lavoro e crescita nelle zone rurali;
  6. sviluppo territoriale irregolare in tutta l’Ue.

Vediamo cosa è emerso. Le sfide più frequentemente selezionate dagli agricoltori e da altri cittadini differiscono.

Per gli agricoltori, la sfida più frequentemente selezionata è “un livello di vita equo per gli agricoltori” (32%).

Per altri cittadini, la sfida più frequentemente selezionata è “Pressioni sull’ambiente e sulle risorse naturali” (32%), seguita da “Il cambiamento climatico (mitigazione e adattamento)” (23%) e “un livello di vita equo per gli agricoltori” (22%).

Le risposte degli intervistati delle organizzazioni variano in base al settore e il tipo delle organizzazioni, ad esempio “La mancanza di posti di lavoro e la crescita nelle aree rurali” è la sfida più frequentemente selezionata dai sindacati (52%).

 

Phil Hogan, commissario agricolo della Ue
Phil Hogan, commissario agricolo della Ue

Gli strumenti della futura Pac

Il questionario chiedeva di selezionare fino a cinque strumenti tra nove opzioni:

  1. pagamenti disaccoppiati agli agricoltori;
  2. sostegno accoppiato;
  3. sostegno all’ambiente e alle azioni climatiche di sviluppo rurale nell’agricoltura e nelle zone rurali;
  4. sostegno agli investimenti per lo sviluppo rurale nel capitale fisico e umano nell’agricoltura e nelle aree rurali;
  5. misure commerciali;
  6. reti di sicurezza del mercato (ad esempio intervento di mercato);
  7. sistemi di gestione dei rischi;
  8. sostegno per l’integrazione nelle organizzazioni dei produttori;
  9. approcci normativi (come norme e regole).

Gli strumenti opzionati dagli agricoltori e da altri cittadini sono abbastanza simili.

Per gli agricoltori, il “sostegno all’ambiente e azioni climatiche” (18%) è il più frequentemente selezionato, seguito dal “sostegno per il capitale umano e il capitale fisico in agricoltura e nelle zone rurali” (18%) e “pagamenti disaccoppiati” (15%).

Per gli altri cittadini, lo strumento più selezionato il “sostegno all’ambiente e azioni climatiche” (30%), seguito dal “capitale fisico / umano nell’agricoltura e nelle zone rurali” (16%) e “Norme e regole di regolamentazione” (14%).

Le organizzazioni optano maggiormente per il “sostegno agli investimenti nel capitale fisico / umano”.

Le risposte a questa domanda indicano con chiarezza che il futuro sostegno pubblico all’agricoltura sarà orientato all’ambiente e ai cambiamenti climatici; è evidente che questa richiesta viene evidenziata con forza dai cittadini, ma anche dagli agricoltori. Anche le politiche di sostegno agli investimenti sono fortemente selezionate. Invece i pagamenti disaccoppiati non rappresentano uno strumento prioritario e ancora meno i pagamenti accoppiati.

Questi orientamenti indicano che i titoli all’aiuto e i pagamenti diretti non rappresenteranno più l’asse centrale della nuova Pac.

 

Il ruolo dell’agricoltura

Qual è il contributo più importante che gli agricoltori forniscono alla società? Ai rispondenti è stato chiesto di scegliere fino a tre scelte tra otto opzioni:

  1. assicurarsi che il cibo sia sufficiente;
  2. fornitura di prodotti sani, sicuri e diversificati;
  3. protezione dell’ambiente e dei paesaggi;
  4. affrontare il cambiamento climatico;
  5. contributo all’energia rinnovabile;
  6. mantenere l’attività economica e l’occupazione nelle aree rurali;
  7. contribuire alla prestazione commerciale dell’UE;
  8. garantire la salute e il benessere degli animali da allevamento.

L’opzione selezionata dagli agricoltori è diversa dagli altri cittadini.

Per gli agricoltori, la prima scelta è “Fornire prodotti sani, sicuri e diversificati” (28%), seguita da “Assicurarsi che abbastanza cibo è disponibile” (18%), poi “Protezione dell’ambiente e paesaggi” (17%).

Per gli altri cittadini, la prima opzione selezionata è “Protezione dell’ambiente e paesaggi” (28%) seguita da “Fornitura di prodotti sani, sicuri e diversificati” (27%).

Per gli intervistati delle organizzazioni, la prima scelta è “Fornitura di prodotti sani, sicuri e diversificati” (27%), seguita da “Assicurarsi che abbastanza cibo sia disponibile” (19%) e “Mantenere l’attività economica e l’occupazione nelle aree rurali” (19%).

Emerge con chiarezza che “ambiente” e “cibo sano” sono i due ruoli fondamentali dell’agricoltura, mentre minore importanza viene attribuita al ruolo economico dell’agricoltura (quantità degli alimenti e ruolo commerciale).

Cosa non va dell’attuale Pac?

Una domanda riguarda gli aspetti più gravosi e complessi della Pac attuale. La risposta più frequente riguarda il greening, fortemente criticato in tutta l’Ue: le maggiori valutazioni negative riguardano la definizione di prati permanenti e delle aree ecologiche, in particolare la dichiarazione di elementi paesaggistici. Molti intervistati indicano anche la condizionalità come complessa e gravosa.

Altro aspetto gravoso riguarda l’applicazione della Pac, in particolare la complessità delle domande di sovvenzione, soprattutto le continue modifiche alle applicazioni, le regole per l’ammissibilità e il sistema nel suo complesso.

Poi la burocrazia e la quantità di regole, sono state indicate come molto onerose. Per gli agricoltori, questo livello di complessità è esagerato e le sanzioni sono molto punitive e il rischio di errori è molto alto.

Anche i controlli sono un problema per l’elevata quantità di ispezioni e la mancanza di trasparenza che li riguarda.

 

In quale direzione deve andare?

Gli obiettivi della Pac: sintesi delle risposte
Gli obiettivi della Pac:
sintesi delle risposte

Una domanda molto importante chiedeva quali obiettivi per modernizzare la Pac. Le risposte sono state molto interessanti.

Nella figura è riportata una sintesi delle risposte in cui la dimensione delle parole indicano le risposte più frequenti utilizzate dagli intervistati. I seguenti argomenti sono quelli più menzionati:

- Agricoltura biologica: è uno degli obiettivi più importanti menzionati dai partecipanti alla consultazione pubblica. Spesso le risposte riferite all’agricoltura biologica sono molto simili a quelle che si riferiscono a pratiche agricole più sostenibili come l’agricoltura sostenibile, l’agro-forestale, l’agroecologia, la permacultura, ecc.

- Occupazione: i partecipanti indicano l’importanza dei posti di lavoro, dell’occupazione e della creazione di valore aggiunto sia nel settore agricolo che nelle aree rurali.

- Mercato: la Pac è considerata molto importante per contribuire alla stabilità del mercato, al prezzo, all’accesso al mercato, ecc.

- Qualità del prodotto: viene evidenziato che la Pac deve includere anche il consumatore in termini di informazione, sensibilizzando la qualità a un certo prezzo, assicurando chiare norme di etichettatura.

- Suolo, acqua, cambiamenti climatici: i cittadini europei indicano che gli obiettivi ambientali dovrebbero rimanere una parte importante della Pac, inclusa anche la qualità dell’aria, anche se in misura minore.

Notare che il “reddito” è stato pochissimo sottolineato tra gli obiettivi della Pac.

 

Quali azioni per la Pac del futuro?

Gli intervistati sono stati invitati a scegliere un’opzione su ciascuna delle seguenti azioni:

  1. sostenere lo sviluppo dei mercati dei futures;
  2. migliorare la trasparenza nei mercati agricoli;
  3. sostenere l’integrazione degli agricoltori nelle organizzazioni di produttori;
  4. sostegno alla ricerca e all’innovazione;
  5. semplificare le procedure amministrative.

L’unica azione per cui la maggior parte degli intervistati non è d’accordo è “sostenere lo sviluppo dei mercati a termine”; evidentemente questo strumento viene considerato negativo perché è un’espressione della globalizzazione dei mercati.

Il 72% degli intervistati (86% degli agricoltori) è d’accordo con l’azione “Semplificare le procedure amministrative”, a dimostrazione della necessità di una Pac più semplice, visto che oggi ha raggiunto livelli eccessivi di complessità.

La maggioranza degli intervistati (55% degli agricoltori, il 57% degli altri cittadini) è ampiamente d’accordo con l’azione “Migliorare la trasparenza nei mercati agricoli”.

 

I risultati della consultazione pubblica

La consultazione pubblica ha consentito agli agricoltori, ai cittadini, alle organizzazioni e alle altre parti interessate di esprimersi sul futuro della politica agricola comune (vedi Terra e Vita n. 21/2017).

La consultazione pubblica ha esaminato le opinioni strutturate in tre aree principali:

1) l’agricoltura, le zone rurali e la Pac oggi;

2) obiettivi e governance;

3) agricoltura, aree rurali e Pac domani.

Essa comprendeva 28 domande chiuse (scelta multipla), 5 domande aperte e la possibilità di caricare documenti concisi come i documenti di posizione.

Sono pervenuti complessivamente 322.912 contributi da tutti gli Stati membri dell’UE. Inoltre, sono stati presentati complessivamente 1.417 position paper, da parte di persone e organizzazioni che hanno espresso le loro opinioni sul futuro della Pac.

Il Paese da cui provengono la maggior parte delle risposte è la Germania (45,5%), seguita dalla Francia (12,5%); un buon numero di questionari provengono anche dall’Italia (11,9%).

La gran parte delle risposte (97%) è stata presentata da persone fisiche; anche 10.032 organizzazioni hanno risposto alla consultazione pubblica.

La maggior parte dei contributi inviati a livello individuale sono stati inviati da persone che non sono coinvolti nell’agricoltura; solo il 7% delle risposte provengono da soggetti che si considerano coinvolti nell’agricoltura.

 

Clicca qui per andare al sito internet dell'Ue per gli aggiornamenti sul futuro della Pac

Il futuro della Pac: ambiente, qualità, lavoro - Ultima modifica: 2017-07-24T12:06:39+02:00 da Roberta Ponci

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