Multifunzionalità, le opportunità in due bandi del Psr Emilia-Romagna

agricoltura sociale
Con le Misura 6 e 16, la Regione eroga fondi alle imprese agricole che vogliono realizzare impianti per produrre energia da fonti alternative o realizzare progetti di agricoltura sociale

La multifunzionalità è il concetto chiave dell’agricoltura del futuro, dalle colture alternative alle nuove tecnologie, la redditività dell’agricoltore è sostenuta anche dalle attività connesse. Quest’ultimo tema ha assunto grande rilevanza anche agli occhi della Regione Emilia-Romagna, che in quest’ultima programmazione Psr ha scommesso sullo sviluppo di attività e progetti da integrare nelle aziende agricole.

Multifunzionalità, un seminario per spiegare le misure

A tal proposito l'Ordine dei dottori agronomi e dei dottori forestali della provincia di Bologna, in collaborazione con l'Accademia nazionale di agricoltura e l'Associazione dottori in Scienze Agrarie, degli alimenti e ambientali di Bologna, ha promosso il seminario "Lo sviluppo delle attività connesse in agricoltura: quali opportunità dal Psr". Sofia Cei, Responsabile della Regione Emilia-Romagna, ha illustrato due importanti iniziative già avviate negli ultimi anni e riproposte nel corso del 2019, volte a sostenere i progetti di attività connesse.

Il bando sull'agricoltura sociale

Il primo bando riguarda l’Operazione 16.9.02: “Agricoltura sociale in aziende agricole in cooperazione con i Comuni o altri enti pubblici”, attraverso il quale la regione sostiene le aziende agricole nello sviluppo di progetti di cooperazione pubblico/privato, consistenti in un servizio socioassistenziale alla popolazione. Il sostengo consiste in un contributo in conto capitale, calcolato sulla spesa massima ammissibile, pari al 60% delle spese sostenute per:

  • costruzione, ristrutturazione ed ampliamento di fabbricati aziendali agricoli da destinare ad attività sociali/assistenziali per la popolazione realizzate in cooperazione pubblico/privato;
  • acquisto di attrezzature relative all'attività sociale/assistenziale;
  • spese di elaborazione del progetto socio assistenziale nel limite massimo del 5% della spesa complessiva ammissibile relativa agli investimenti;
  • spese generali e tecniche nel limite massimo del 10% della spesa complessiva ammissibile relativa agli investimenti.

Il primo bando, attivato nel 2016, ha visto l’approvazione e lo sviluppo di 15 progetti, per 1,8 milioni di euro di finanziamenti. Il secondo bando, attivato in giugno 2019, ha una dotazione pari a 1,4 milioni di euro, per le domande che saranno presentate entro il termine del 30 settembre 2019.

Il bando sugli impianti per la produzione di energia da fonti alternative

Il secondo bando presentato riguarda l’Operazione 6.4.02: “Diversificazione attività agricole con impianti per la produzione di energia da fonti alternative”, tale attività vuole promuovere lo sviluppo di impianti progettati e sostenibili con l'utilizzo di risorse naturali rinnovabili o di soli sottoprodotti o scarti di produzioni agricole, forestali o agroalimentari. Il sostengo consiste in un contributo in conto capitale, calcolato sulla spesa massima ammissibile, pari al 50% delle spese sostenute per:

  • costruzione, ristrutturazione e miglioramento di beni immobili strettamente necessari a ospitare gli impianti;
  • opere murarie, edili e di scavo per la realizzazione delle reti di distribuzione;
  • acquisto di nuovi impianti, macchinari, attrezzature e forniture per la produzione di energia;
  • spese generali collegate alle spese di cui ai due punti precedenti nel limite massimo del 10%;
  • acquisto di hardware e software inerenti o necessari all'attività.

Il primo bando, attivato durante il corso del 2016, ha visto l’approvazione e lo sviluppo di 53 concessioni, per 3,9 milioni di finanziamenti. Il secondo bando, attivato in giugno 2019, ha una dotazione pari a 6,8 milioni, per le domande che saranno presentate entro il termine del 29 novembre 2019.

Per entrambi i regimi di aiuto la soglia minima per cui è possibile accedere alle risorse è  20.000 euro, superata tale soglia, possono essere presentati progetti di qualsiasi importo di spesa, ma il contributo massimo concedibile sarà calcolato nel rispetto del regime “De minimis”, Reg Ue n. 1407/2013, l’importo complessivo degli aiuti concessi a un’impresa unica non può superare i 200.000 nell’arco di tre esercizi finanziari.

Multifunzionalità, le opportunità in due bandi del Psr Emilia-Romagna - Ultima modifica: 2019-08-06T10:00:39+02:00 da Simone Martarello

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