Psrn: 2,8 miliardi per seminare il futuro dell’agricoltura italiana

Psrn
Il Programma di sviluppo rurale nazionale ha finanziato la gestione del rischio e progetti per aumentare l'efficienza della rete idrica utile all'irrigazione, per il miglioramento genetico delle razze di interesse zootecnico e per il mantenimento della biodiversità animale

Due miliardi e 800 milioni di investimenti per migliorare l'efficienza delle reti idriche, ridurne la dispersione e mettere quindi a disposizione delle campagne più acqua per l'irrigazione, soprattutto nei periodi di siccità. Tutelare e migliorare la biodiversità animale di interesse zootecnico. Proteggere i raccolti, gli animali e le piante, rendendo il settore agricolo italiano più competitivo e resiliente grazie a una grande campagna di incentivazione degli strumenti assicurativi. Stabilizzare il reddito delle aziende agricole in caso di sua diminuzione per crisi di mercato. Queste le fondamenta sulle quali è stato costruito il Programma di Sviluppo Rurale Nazionale (Psrn) 2014-2022.

Cofinanziato dal Fondo Europeo Agricolo per lo Sviluppo Rurale (Feasr), è uno strumento mediante il quale il Ministero dell’Agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste (Masaf) ha sostenuto e sviluppato le potenzialità delle zone rurali in tutto il territorio italiano. L’obiettivo è stato promuovere la competitività delle imprese agricole, tutelare l’ambiente e salvaguardare la biodiversità animale, in linea con le priorità dell’Unione europea.

Questi fondi hanno consentito di assegnare 2,2 miliardi di contributi per gli agricoltori per l’adesione agli strumenti di gestione del rischio; di conseguire 3.230 milioni di metri cubi di risparmio idrico potenziale; di promuovere lo sviluppo di un modello zootecnico sempre più sostenibile e competitivo. Interventi che grazie alla Pac sostengono e sosterranno anche in futuro lo sviluppo rurale del nostro Paese e la modernizzazione del nostro settore agricolo.

Il punto sul Psrn si è fatto durante l'evento di chiusura delle attività di comunicazione svoltosi a Roma alla presenza dei dirigenti del Masaf responsabili delle varie misure e sottomisure sul quale il piano è stato incardinato.

Rivedi l'evento

Investimenti in infrastrutture irrigue

Questo strumento contribuisce alla realizzazione di interventi sulle infrastrutture per l'irrigazione a carattere strategico nazionale. L’obiettivo è quello di migliorare la capacità di accumulo delle acque, ridurre le perdite delle reti e introdurre innovazioni tecnologiche nella gestione delle risorse idriche, compreso il monitoraggio degli usi, rendendo così più efficiente l’uso dell’acqua.

La maggior parte degli interventi ha riguardato investimenti a carico delle infrastrutture esistenti (1020 km) rispetto alle nuove realizzazioni (235 km). In termini di efficientamento delle aree irrigate il Programma ha inciso su una superficie pari a circa 546.000 ettari corrispondente al 18% della superficie attrezzata per l’irrigazione.

Complessivamente si è ottenuto un risparmio idrico potenziale di circa 236 milioni di metri cubi per ogni stagione irrigua, l’equivalente di 94.000 piscine olimpioniche. Una azione che ha comportato anche un vantaggio per l’ambiente visto che l’uso più controllato e razionale della risorsa idrica assicura maggiori riserve d’acqua e una conservazione della biodiversità.

La richiesta per questa sottomisura è andata oltre la capacità di finanziamento del Programma. Pertanto il 20 novembre 2019 il Ministero ha ottenuto dalla Commissione Europea la modifica del Psrn e uno spostamento di risorse pubbliche pari a 97 milioni su questa sottomisura. Finanziati 45 progetti per un importo di 356 milioni di euro. Per quanto concerne lo stato attuativo del Programma, i lavori di tutti i progetti sono avviati e diversi si concluderanno quest’anno con 19 interventi che hanno uno stato di avanzamento dei lavori tra l’80% e il 100%.

Conservazione, uso e sviluppo sostenibile delle risorse genetiche

La sottomisura sulla tutela della biodiversità animale ha  l'obiettivo della salvaguardia e del miglioramento delle razze animali di interesse zootecnico, con una particolare attenzione alle razze autoctone allevate in Italia, con l'intento di accrescere la salute e il benessere degli animali, di ridurre l'impatto ambientale e di migliorare la qualità delle produzioni.

Indirizzata a enti pubblici e privati comprese università e istituti di ricerca, alla sottomisura sono stati assegnati circa 89 milioni di euro. Finanziati, attraverso due procedure di evidenza pubblica, 17 progetti per un totale di 47 beneficiari per un contributo concesso di € 88.606.466,15. La sottomisura ha permesso di realizzare, a oggi, sulle razze coinvolte nei progetti, oltre 280.000 caratterizzazioni fenotipiche, 110.000 caratterizzazioni genetiche ed elaborare 130 nuovi indici genetici.

Progetti, sviluppo di nuovi prodotti, pratiche, processi e tecnologie

Questa sottomisura favorisce la creazione di un sistema di gestione unitario delle informazioni per la biodiversità zootecnica. A tal fine si è promossa la creazione di un partenariato stabile tra gli operatori del settore zootecnico allo scopo di realizzare un sistema informatico Open Data in grado di mettere a disposizione una serie di informazioni utili per il miglioramento del potenziale genetico delle nostre razze e del livello quali-quantitativo delle produzioni zootecniche nazionali.

Per questa sottomisura è stato concesso un contributo complessivo di 93 milioni al progetto Leo (Livestock Environment Opendata – Piattaforma Opendata per la Zootecnia) che ha come obiettivo generale quello di definire protocolli di raccolta dati relativi al benessere animale, agli aspetti sanitari e alla sostenibilità economica ed ambientale del comparto zootecnico e di integrare tutti i dati disponibili in una banca dati (BD) Open Data per un loro utilizzo razionale e consapevole al fine di conservare, valorizzare ed utilizzare la biodiversità del patrimonio zootecnico italiano.

Il progetto Leo ha raggiunto una copertura geografica completa, attraverso il coinvolgimento di oltre 18.000 aziende zootecniche distribuite sull’intero territorio nazionale, raccogliendo informazioni su circa 190 razze allevate in Italia, di cui 150 autoctone o a limitata diffusione. L’accesso alla banca dati si effettua attraverso il sito web del progetto Leo.

Gestione del rischio

In tempi di cambiamenti climatici e di fenomeni atmosferici sempre più violenti proteggersi contro gli eventi avversi è diventato di vitale importanza per gli imprenditori agricoli. Le coperture assicurative sono naturalmente uno strumento sempre più necessario e richiesto. La sottomisura 17.1 rappresenta la voce più consistente del Programma di Sviluppo Rurale Nazionale (Psrn) con l’erogazione di un contributo pubblico sul premio assicurativo a carico delle imprese agricole. L’obiettivo del Psrn è quello di ampliare e migliorare l’offerta di strumenti assicurativi e incrementare il numero di imprese agricole che fanno ricorso a essi attraverso un riequilibrio di tipo territoriale, settoriale e dimensionale.

La sottomisura 17.1 consente di usufruire di questo servizio a costi molto competitivi. Infatti, a fronte di un valore del premio di polizza pari a 100, l’agricolto riceve un contributo massimo di 70. A oggi, per tutte le campagne attivate (2015–2022) sono state ammesse a finanziamento 1.104.826 domande, per un importo di circa 2,1 miliardi di euro di cui il 95% già liquidato.

Per la campagna 2022, ultima annualità finanziata con il Psrn, gli ettari assicurati ammontano a oltre 1,2 milioni, con un valore assicurato di 7,1 miliardi di euro, mentre le aziende che hanno aderito allo strumento si attestano a poco più di 65mila.

Fondi mutualistici

I Fondi di mutualizzazione sono un’opportunità offerta dall’UE per ampliare il ventaglio di strumenti di gestione del rischio a disposizione delle imprese agricole. Possono operare in maniera complementare o alternativa agli altri strumenti di risk-management, in particolare a quello assicurativo. I Fondi di mutualizzazione nascono su base volontaria dalle associazioni di agricoltori e allevatori che decidono di mettere a fattor comune una parte delle proprie risorse allo scopo di condividere i rischi legati a emergenze climatiche e/o sanitarie.

Il costo di adesione alla copertura mutualistica è vantaggioso per le imprese aderenti. Gli agricoltori, infatti, versano al fondo solo la parte privata di tale quota, ovvero il 30% del totale. Il restante 70% è finanziato con risorse pubbliche. Ad oggi l’attività istruttoria vede riconosciuti tutti i Fondi che hanno presentato domanda di riconoscimento, ossia: 5 Fondi di mutualizzazione di cui 3 Fondi di mutualità per le fitopatie e 2 Fondi di mutualità per i rischi climatici e sanitari.

Fondi Ist

L’Income Stabilization Tool (Ist), basato sulla mutualità tra agricoltori, rappresenta un’ulteriore opportunità offerta dall’Ue per completare il ventaglio di strumenti di gestione del rischio a disposizione delle imprese agricole. Lo strumento rientra tra i Fondi di mutualità ma è attivato a copertura delle perdite di reddito aziendale. Anche per tali Fondi il costo di adesione alla copertura mutualistica è vantaggioso per gli agricoltori, potendo beneficiare della stessa tipologia di sostegno della Sottomisura 17.2.

A oggi sono riconosciuti sette Fondi Ist e in particolare tre per il settore del latte bovino, tre per il settore ortofrutta e un Fondo per il settore barbabietola da zucchero, mentre è in via di completamento l’iter istruttorio di ulteriori domande di riconoscimento relative a un Fondo per il settore latte e un Fondo Riso. Nel 2022 risultano aderenti a fondi di mutualizzazione 14.558 imprese agricole mentre 3.360 sono gli aderenti ai Fondi Ist.

Complessivamente il Psrn 2014-2022 ha contribuito e sta contribuendo in maniera importante e concreta ad accompagnare gli agricoltori italiani verso sistemi produttivi più moderni, flessibili e sostenibili da un punto di vista economico, sociale e ambientale. Un cammino che il Masaf intende continuare a perseguire con il nuovo ciclo di programmazione 2023-2027.

Psrn: 2,8 miliardi per seminare il futuro dell’agricoltura italiana - Ultima modifica: 2023-06-08T18:21:35+02:00 da Redazione Terra e Vita

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento
Per favore inserisci il tuo nome