Ancora giù i suini, segnali di vita dal mercato dei vini

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Bene anche le materie grasse, conigli e faraone. Cede qualcosa il Grana Padano, stabili olio evo e Parmigiano Reggiano

1. Caseari, bene le materie grasse

Nel corso di quest’ultima settima si è ulteriormente consolidata la migliore attività per tutte le materie grasse, con un andamento degli scambi buono su tutti i principali mercati. Lo zangolato ha visto ancora aumentare le quotazioni dai 5 ai 10 centesimi su tutte le piazze, dopo il primo segnale anticipato dalla Borsa di Modena. Spiccano i recuperi della crema di latte che chiude le contrattazioni a Milano a 2,42 €/kg, ben 10 centesimi in più rispetto ai valori della scarsa settimana (+4,3% var. cong.; +33% var. tend.).

Per quanto concerne i due grana a denominazione le rilevazioni mettono in luce due andamenti divergenti. Il Grana Padano ha mostrato qualche segnale di sofferenza con un andamento degli scambi che viene definito calmo, con conseguenti erosioni dei corsi sulla maggior parte delle piazze e per tutte le varietà. Per il Parmigiano Reggiano gli scambi si mantengono invece nella norma con una domanda e un’offerta in sostanziale equilibrio e i listini in buona tenuta su tutte le piazze.

2. Avicunicoli, avanzano conigli e faraone

Il mercato avicunicolo in questa settimana conferma i valori acquisiti mantenendo in solida tenuta la maggioranza dei prodotti del comparto. Le richieste da parte dei macellatori hanno seguito un percorso di normalità. Pertanto, le quotazioni di quasi tutti i prodotti sono rimaste inalterate. Analizzando, infatti, quanto riportato dai listini troviamo nei due comparti (vivo e macellato), tutti i prodotti sulle posizioni precedenti tranne i conigli e le faraone che mettono a segno un ennesimo aumento.

Per quanto riguarda i polli, quest’ultima settimana è stata discreta con i consumi risultati nella norma e contestualmente un’offerta di vivo allineata alla domanda, mantenendo il mercato in equilibrio. Anche per entrambe le tipologie di galline si registra una situazione analoga a quella delle settimane passate, con una domanda discreta e un’offerta che appare allineata per le pesanti, mentre l’offerta delle rosse rimane leggermente inferiore rispetto alle richieste rafforzando negli operatori la fiducia sulla tenuta delle quotazioni raggiunte e possibili incrementi nelle prossime settimane.

Per le faraone si conferma la situazione positiva descritta nelle settimane precedenti dal punto di vista dell’offerta che continua ad essere limitata a fronte di una domanda che risulta in rafforzamento grazie alla ripresa dei consumi legata al calo delle temperature. La combinazione di tali fattori consente di incrementare ulteriormente le quotazioni rispetto ai già buoni livelli raggiunti. Congiuntura di segno positivo per le uova, che nonostante gli ultimi incrementi dei valori apportati nelle scorse settimane, registra una buona domanda dando spazio ad un ulteriore aumento dei listini.

3. Bovini, leggeri aumenti per vitelli e vitelloni

Nel corso dell’ultima settimana il mercato del bovino da macello è proseguito senza particolari scostamenti nelle quotazioni su quasi tutte le piazze rispetto alla precedente di calendario. A fronte di una stabilità di domanda ed offerta, i listini hanno evidenziato solo poche variazioni positive che hanno interessato i vitelli e i vitelloni sulle piazze di Modena e Padova. Stabilità assoluta, invece, per le manze e le vacche.

Sul fronte dell’allevamento, lievi flessioni si registrano ancora per i capi dei baliotti, mentre restano stabili su tutte le piazze i valori dei ristalli sia maschi che femmine.

4. Suini, si conferma la tendenza ribassista

La tendenza flessiva del mercato dei suini da macello si conferma anche in quest’ottava di riferimento caratterizzata da un’offerta nazionale ed estera sostenuta ed una domanda debole. Relativamente al mercato all’ingrosso possiamo vedere come, per quanto riguarda i tagli destinati al consumo, la coppa fresca sia l’unico prodotto in calo, mentre gli altri sono tutti stabili. Per quanto riguarda i tagli destinati all’industria, invece, sono confermati sui listini prodotti come le cosce ed il lardo, mentre sono in calo la pancetta, il pancettone e la spalla disossata. I suinetti da allevamento registrano una significativa contrazione sui listini per tutte le pezzature di riferimento con un’offerta robusta ed una domanda stabile.

5. Olio: tiene l'evo, giù gli altri

La prima settimana di ottobre ha contrapposto a una sostanziale tenuta dei listini medi nazionali all’origine dell’olio extravergine di oliva una flessione per le altre qualità.

L’olio vergine si è attestato a 2,69 euro al chilo rispetto ai 2,73 della rilevazione precedente a causa di una flessione riscontrata sulle piazze pugliesi.

Anche per i listini dell’olio lampante si sono registrati quattro centesimi di euro in meno tali da portare la media a 2,36 euro al chilo, calo dovuto sempre all’areale produttivo pugliese.

Anche sul mercato all’ingrosso gli ultimi sette giorni hanno evidenziato un rallentamento e una flessione sia per il raffinato di oliva, che si è attestato a 3,09 euro al chilo, che per quello di sansa, 1,60 euro al chilo. Nelle campagne procedono i lavori di raccolta.

6. Vino, piccoli passi avanti

La prima settimana del mese di ottobre ha evidenziato una lieve tensione positiva sui listini all’origine del vino comune nazionale.

Il prodotto bianco si è fermato in media a 4,26 euro l’ettogrado grazie a un aumento registrato in tutti gli areali più produttivi come la Romagna, la Puglia, l’Abruzzo e il Lazio.

Stessa tendenza, anche se più lieve, per il rosso da tavola che si fissa a 4,38 euro l’ettogrado. Qui ad aumentare sono state principalmente le piazze pugliesi.

Tra le produzioni a indicazione geografica, invece, l’aumento più consistente si è evidenziato per i vini rossi, mentre per i bianchi, seppur presente una tendenza positiva risulta più limitata.

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Ancora giù i suini, segnali di vita dal mercato dei vini - Ultima modifica: 2021-10-12T20:19:24+02:00 da Redazione Terra e Vita

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