Avicunicoli, suini e bovini da macello, tutti accomunati dal segno meno

prezzi dei prodotti agricoli del 3 giugno 2019
Le quotazioni dei prodotti zootecnici, caseari, olio e vino rilevate da Ismea nella settimana dal 27 maggio al 2 giugno

Caseari

Per ciò che riguarda il segmento dei Grana, dopo la pausa di riflessione per il Padano che da oltre un mese ha visto confermare i propri listini sui centri di scambio di Milano, Mantova e Cremona, si rileva un recupero dei valori soprattutto per le stagionature più elevate su tutte le borse merci. Secondo i dati del Consorzio di Tutela del Grana Padano, la produzione del mese di maggio, (circa 493.998 forme) ha mostrato una diminuzione dello 0,4% rispetto al mese di aprile; confrontando questo dato con il medesimo periodo di riferimento del 2018 si evidenzia invece un aumento del 3,8%. Per ciò che concerne il Parmigiano Reggiano Dop, l’andamento degli scambi si mantiene stabile su tutte le borse merci, con i listini confermati per tutte le varietà. Diversamente per le materie grasse sembra essere ripresa la fase flessiva nelle quotazioni, dove tutte le categorie di burro perdono 5 centesimi al chilo su tutte le piazze, ad eccezione di Modena che è riuscita a mantenere confermati i prezzi dello zangolato a 1,65 euro al chilo.

Avicunicoli

L’ultima settimana monitorata ha evidenziato un andamento più rallentato negli scambi sulle principali categorie di animali da cortile. Nello specifico i conigli hanno mostrato un’erosione nei listini rispetto ai precedenti valori, complessivamente del -6,09%, derivante da un calo generalizzato sulle principali piazze italiane. Le faraone hanno evidenziato anch’esse perdite in valore del -0,72%, collocandosi ora al -10,8% rispetto ai prezzi della stessa settimana dello scorso anno. I polli cedono dello 0,15% su base congiunturale, con scambi lenti registrati soprattutto sulle piazze di Padova e Treviso. I prezzi delle uova si mantengono invece stabili su tutte le piazze

Bovini

La ventiduesima settimana dell’anno ha mostrato un incremento dei prezzi delle vacche da macello (+0,70%) trainati dalla piazza di Montichiari in particolare dalla razza Frisona scambiata su quella piazza. I vitelli da macello hanno manifestato una leggera flessione su scala nazionale dello 0,17%, trascinati al ribasso dai cali mostrati sulla piazza di Montichiari per la razza frisona. Le carni bovine mostrano una generale stabilità, ad eccezione delle carni di vitellone che registrano una flessione dello 0,16% generati dalla piazza di Milano.

Suini

La tendenza dei prezzi delle scrofe stabilita nella seduta del 30 maggio risulta stabile rispetto alla settimana scorsa. Relativamente ai suinetti la stessa è tendenzialmente stabile per i 15 kg, in rialzo dai 25 ai 65 kg, mentre stabile risulta per gli 80 e i 100 kg. Per quanto riguarda i suini da macello la tendenza è in calo sia relativa a quelli destinati al circuito tutelato che quelli destinati al circuito non tutelato. La gran parte dei tagli della carne suina sia quelli da industria che quelli da consumo risultano stabili ad eccezione della coppa fresca con osso e della spalla in calo.

Olio

Continua l’andamento flessivo del mercato all’origine dell’olio d’oliva nazionale per le categorie dell’extravergine, vergine e lampante. Per il mercato dell’extravergine si sono osservati dei cali evidenti in tutti i principali centri di scambio siciliani, calabri e pugliesi a causa di un mercato sostanzialmente lento e con domanda poco attiva. I maggiori cali per il vergine si sono avuti sulle piazze pugliesi mentre per il lampante sulle piazze calabre. Anche per il mercato delle DOP e delle IGP si sono osservati alcuni assestamenti a ribasso delle quotazioni imputabili ad una minore richiesta. Speculare al mercato all’origine è il mercato degli oli all’ingrosso sia per i raffinati di oliva sia raffinati di sansa, mentre restano stabili i prezzi medi degli oli di semi.

Vino

L’ultima settimana di maggio si è conclusa con una generale stabilità sia sotto il profilo degli scambi che delle quotazioni per il mercato dei vini italiani. Restano invariati i prezzi medi dei vini comuni e delle IGT sia bianchi sia rossi e rosati a causa di un mercato tendenzialmente calmo con scambi ridotti.

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Avicunicoli, suini e bovini da macello, tutti accomunati dal segno meno - Ultima modifica: 2019-06-04T15:45:14+02:00 da Redazione Terra e Vita

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