Bene bovini da macello e polli, stabili vino e grana

prezzi dei prodotti agricoli del 13 gennaio 2020
Nella seconda settimana del 2020 i prezzi dei prodotti agricoli mostrano vivacità per i bovini da macello e i suinetti. In salita i polli, cala l'extravergine d'oliva, stabili vino e prodotti lattiero-caseari

Lattiero-caseario in stand by

Dopo l’andamento flessivo mostrato fino alla fine dello scorso anno, che ha riguardato in special modo il segmento dei due grana, questa si presenta come una settimana di assoluta riflessione per l’intero comparto, considerando anche che la settimana è stata interrotta da una giornata festiva. La seconda di calendario, infatti, evidenzia sostanzialmente il segno invariato nelle quotazioni sia per il Parmigiano Reggiano che per il Grana Padano. Per entrambi gli scambi vengono ancora definiti nella norma. Perfetta stasi per il segmento delle materie grasse in tutti i maggiori centri di scambio, con lo zangolato inchiodato su 1,15 euro al chilo su tutte le piazze emiliane (-37,8 variazione tendenziale).

Avicunicoli, polli in ripresa

La seconda settimana dell’anno presenta alcune movimentazioni nei prezzi di mercato degne di nota. Per i conigli vivi, l’andamento degli scambi mette in luce un’ulteriore contrazione della domanda con il conseguente esubero di prodotto offerto proveniente soprattutto dall’estero, innescando su tutti i maggiori centri di scambio flessioni nei listini. Infatti vediamo come su tutte le piazze ci sia un decremento congiunturale di prezzo compreso tra il -4,03% e il -4,13%, sia sulla categoria del coniglio leggero che del pesante. Il prezzo delle carni cunicole conferma il segno negativo degli animali vivi, ma in misura minore (-1,53%.) Calano anche i prezzi di scambio delle anatre e delle faraone, che rispettivamente mostrano una variazione del -0,39% e -0,35%. Inizia la ripresa dei polli: la seconda settimana del 2020 mostra una variazione del +0,2%, che segna una inversione di tendenza. Infatti le scorte di animali vivi in allevamento sono inconsistenti e i consumi del prodotto in oggetto manifestano un buon andamento. I piccioni mostrano stabilità, mantenendo il prezzo della settimana precedente.

In salita i bovini da macello

La seconda settimana dell’anno mostra alcune variazioni di prezzo su base congiunturale, seppur ridotte. Le vacche da macello mostrano un apprezzamento del +1,39% nel complesso delle piazze e delle categorie merceologiche rilevate. La maggiore variazione positiva in questo ambito è quella rilevata sui prezzi delle vacche di razza bruna su Vicenza, del +4,95% rispetto ai listini della scorsa settimana. I vitelli da macello all’origine risultano relativamente stabili, con leggeri aggiustamenti al rialzo nel corso della settimana del +0,16%. Anche i vitelloni/manzi da macello mostrano un recupero del +0,25% su base congiunturale. Le carni bovine confermano la ridotta entità delle variazioni rilevate questa settimana, infatti nel complesso di piazze e categorie variano solo del +0,2%. Le carni di bovino adulto nel complesso mostrano un incremento nei valori del +2,15%, trascinate al rialzo essenzialmente dalle piazze di Modena e Milano.

Suinetti su, suini giù

La tendenza dei suinetti nel corso della settimana appare ancora in rialzo per tutte le pezzature dai 7 ai 65 chili, mentre risultano in calo le pezzature più pesanti 80 e 100 chili. Relativamente ai suini da macello l’andamento registrato prosegue sulla scia di quanto già evidenziato nelle scorse settimana. Nello specifico per tutte le categorie di peso del circuito non tutelato si sono concretizzate perdite uniformi pari a 0,036 millesimi, mentre raggiungono i 0,038 millesimi le perdite dei listini delle taglie pregiate del circuito tutelato. Per quanto riguarda i tagli della carne suina stabili risultano essere le cosce di tutte le pezzature per entrambe le produzioni, mentre flettono i corsi del lombo Bologna di 0,30 centesimi (4,10 euro al chilo). Sono stati registrati, allo stesso tempo, in calo la pancetta (4,90 euro al chilo) ed il pancettone (2,77 euro al chilo).

Olio, flette l'extravergine

Nella seconda settimana del 2020 si evidenzia un mercato altalenante, la domanda risulta attiva ma disposta a trattare su prezzi tendenti al ribasso, l ‘offerta cerca di tenere per evitare una nuova tendenza flessiva, ma al momento non sembra esserci riuscita. I listini medi dell’extravergine risultano, infatti, in calo dell’1,5% fissandosi a 3,10 euro al chilo. Le piazze che hanno evidenziato questo andamento sono state quelle calabresi e del nord della Puglia. Il cedimento in queste realtà della penisola si è fatto sentire anche sulle produzioni a denominazione di origine come ala Dop Dauno -3%, e la Dop Lametia -1%. I prezzi medi dell’olio vergine fa registrare di contro un lieve rialzo sulla piazza di Cosenza, stabile il valore raggiunto dal lampante. In calo di circa l’1% i raffinati di oliva e sansa. Tutti in rialzo i prezzi medi degli olii di semi.

Vino stabile

La settimana appena trascorsa non ha evidenziato particolari variazioni nel segmento del vino italiano. La domanda sembra piuttosto stabile e i gusti sembrano orientarsi su produzioni rosse di qualità e gradazione. Di conseguenza non si riportano cambiamenti nelle quotazioni dei vini bianchi comuni che permangono a 3,36 euro l’ettogrado. Qualche passo indietro per i rossi del nord della puglia che stentano ad interessare la domanda. Senza particolari variazioni i listini medi delle indicazioni geografiche sia bianche che rosse

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Bene bovini da macello e polli, stabili vino e grana - Ultima modifica: 2020-01-14T14:56:04+01:00 da Redazione Terra e Vita

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