Burro e zangolato vanno di corsa, giù l’evo. Suini in affanno

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Sempre a due velocità i due grana a denominazione, avanzano i conigli

Caseari, burro e zangolato in recupero

Anche nel corso dell’ultima ottava rilevata il comparto delle materie grasse ha registrato una congiuntura di segno positivo. Nello specifico, i recuperi dello zangolato si sono palesati sia sulle piazze emiliane che lombarde, tutte con quotazioni in recupero di 10 centesimi al chilo, facendo raggiungere i listini medi nazionali a 2,07 €/kg. (+4,54% var. cong.; +69,2% var. tend.). Alla stessa stregua il burro Cee vede incrementare i propri listini di 10 centesimi al chilo sia a Milano che a Mantova. In tenuta anche il mercato della materia prima con i prezzi del latte spot in recupero a Verona (42 €/100 kg), mentre su Lodi risultano in consolidamento i valori della scorsa settimana a 40,25 €/q.

Sul fronte dei due formaggi grana a denominazione l’andamento degli scambi della settimana appare eterogeneo. Per il Parmigiano Reggiano Dop gli scambi sono stati buoni con listini in tenuta sulla maggior parte dei centri di scambio e in leggero recupero a Reggio Emilia per le varietà 24 e 18 mesi. Per l’altra Dop, il Grana Padano, l’andamento degli scambi è risultato più calmo soprattutto per le varietà più stagionate con conseguenti flessioni sia a Milano che Cremona pari a 5 centesimi al chilo.

Avicunicoli, settimana di riflessione

In questa settimana, si nota, un quadro senza novità di rilievo per il comparto degli avicoli. La maggior parte delle categorie si confermano stabili, solo pochissime in leggera avanzata e nessuna in regressione. Si evidenzia che, a giovare dei nuovi rincari sono proprio gli unici due prodotti già gratificati da un buon livello di prezzo: faraone e anatre (rispettivamente +16,2% e +13,3% rispetto al 2020 con circa +1,25% in avanzo rispetto alla scorsa settimana), per tutti gli altri, la stabilità congiunturale non fa che confermare l’ormai consolidata dinamica mostrata nelle ultime settimane.

Riguardo ai polli, nonostante i consumi siano stati migliori rispetto alle attese, il prodotto offerto è risultato più che sufficiente mantenendo stabili i listini su tutti i mercati. Anche le galline non mostrano particolari scostamenti rispetto ai precedenti listini, a fronte di una domanda che si mantiene su livelli discreti. Risultano in buona vista le rosse per le quali l’offerta è risultata leggermente inferiore alla domanda, con prezzi in bilico tra un invariato e una, pur piccola, maggiorazione sulle piazze di Treviso e Verona.

Ancora segnali positivi per i conigli, con consumi su buoni livelli anche nel corso dell’ultima settimana e ciò malgrado il considerevole e recente aumento apportato nelle scorse settimane; questa dinamica della domanda, a fronte di un’offerta di vivo scarsa ha comportato un ulteriore aumento dei corsi. In buona tenuta il mercato delle uova con i listini in consolidamento sui buoni livelli di prezzo raggiunti nelle scorse settimane.

Suini, offerta superiore alla domanda

Ancora una settimana contraddistinta da un volume di scambi molto ridotto per quanto riguarda il mercato dei suini da allevamento. L’offerta non riesce a essere assorbita dal volume modesto di richieste da parte degli ingrassatori provocando l’ennesima contrazione dei listini sia dei lattonzoli che dei magroni, anche se questi ultimi in maniera più contenuta. Riguardo i suini da macello l’intonazione del mercato permane nella congiuntura flessiva, con un’offerta di capi pronti robusta a fronte di una domanda che non mostra segnali di ripresa.

Relativamente al mercato all’ingrosso si conferma l’inclinazione contrattiva che aveva caratterizzato la scorsa ottava per quanto riguarda i tagli destinati al consumo così come quelli destinati all’industria, ad eccezione del taglio pregiato che riesce a consolidare i valori della scorsa settimana.

Olio, extravergine in lieve calo

L’ultima settimana del mese di settembre ha evidenziato un lievissimo calo dei listini medi all’origine dell’olio extravergine di oliva nazionale, che si sono attestati a 4,19 €/kg. Lo scostamento è dovuto ad assestamenti sulle piazze calabresi. Sostanzialmente stabili i valori medi dell’olio vergine e lampante che permangono rispettivamente a 2,75 e 2,46 euro al chilo. Anche sul mercato all’ingrosso la settimana è trascorsa senza variazioni e i listini del raffinato di oliva restano a 3,15 euro al chilo e quelli del raffinato di sansa a 1,62.

Tra gli olii raffinati di semi si riscontra un nuovo lieve calo del prodotto di arachide che fermandosi a 2,09 euro al chilo perde circa quattro centesimi di euro dall’inizio del mese. Stabili gli olii di mais e girasole.

Sui principali mercati esteri monitorati, Spagna e Grecia, il mese di settembre è trascorso senza modifiche rilevanti sui listini osservati.

Vino, mercato senza novità

Il mese di settembre si chiude evidenziando un mercato sostanzialmente stabile senza particolari variazioni. Le contrattazioni, seppur costanti, continuano a rappresentare i bisogni di breve e brevissimo periodo. I listini medi dei vini bianchi comuni permangono a 3,97 euro l’ettogrado, mentre quelli dei rossi si fermano a 4,35 euro l’ettogrado. Situazione analoga per le produzioni ad indicazione geografica che per tutto il mese appena trascorso non hanno evidenziato variazioni rilevanti.

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Burro e zangolato vanno di corsa, giù l’evo. Suini in affanno - Ultima modifica: 2021-10-05T18:28:47+02:00 da Redazione Terra e Vita

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