Cereali foraggeri, riprende la corsa al rialzo

alimentazione zootecnica
A registrare un'impennata consistente sono l'orzo e il grano tenero. Le farine proteiche, invece, tendono al ribasso, anche per una domanda contenuta

Tornano a crescere in chiusura di aprile i prezzi dei principali cereali foraggeri quotati nei listini delle Borse Merci nazionali. I rialzi settimanali sono stati più marcati per l’orzo, sia di origine nazionale sia di provenienza comunitaria, sostenuti da una domanda zootecnica che rimane nel complesso contenuta e dalle incognite che persistono sulla disponibilità del raccolto ucraino e sulle prossime semine in Ucraina e in Canada. I prezzi restano così su livelli elevati. Al contrario, tra le farine proteiche si sono osservati dei ribassi per la soia e il girasole, nonostante l’ulteriore rafforzamento del dollaro nei confronti dell’euro.

Orzo in pole position per i rincari

Segno “più” nell’ultima settimana di aprile per i prezzi dell’orzo ad uso zootecnico, sulla scia dei rialzi osservati per le alternative comunitarie. Le quantità di prodotto nazionale disponibili sono ormai limitate ed una conferma in tal senso giunge dall’assenza di quotazioni nei listini di alcune Borse Merci. A Bologna l’aumento rispetto a sette giorni prima è stato di 5 €/t, con l’orzo pesante salito sui 379-383 €/t (franco arrivo).

Campagna 2022, stime di produzione in aumento

Circa la prossima annata, la produzione dell’Unione Europea di orzo dovrebbe registrare una ripresa del 2,9% rispetto al 2021, riportandosi a ridosso dei 54 milioni di tonnellate, superiore del 2,2% rispetto alla media del quinquennio precedente. La Commissione Europea stima invece un raccolto di poco meno di 1,1 milioni di tonnellate per l’Italia, di fatto invariato rispetto allo scorso anno.

Il grano tenero viaggia sopra i 400 euro il quintale

Identico rialzo per il prezzo massimo del grano tenero foraggero quotato a Bologna, con il prezzo medio che rimane sopra i 400 €/t (franco arrivo).

Sorgo, +58% rispetto al 2021

Sale di 2 €/t anche il prezzo del sorgo, ora attestato sui 372-375 €/t (franco partenza). Le quotazioni attuali mantengono così un’ampia crescita rispetto ad un anno fa, compresa tra il +58% del sorgo e il +68% dell’orzo.

Il dollaro forte abbassa la soia

Nel comparto delle oleaginose, il rafforzamento del dollaro ha di fatto frenato il calo della soia di provenienza estera, rimasta stabile sia a Bologna che a Milano, attestata a ridosso dei 700 €/t (franco arrivo). Su base annua i prezzi attuali si confermano più alti del 25%. Tra le farine proteiche, prezzi in netto ribasso per la farine di soia, in linea con la flessione settimanale osservata alla Borsa di Chicago. A Milano la farina proteica estera è arretrata sui 593-604 €/t (franco arrivo), 15 €/t in meno rispetto alla settimana precedente. A Chicago le quotazioni dei futures hanno chiuso la settimana sui 440 $/t, pari a 460 €/t, cedendo il 4% rispetto a sette giorni prima.

Farina di girasole, l'offerta supera la domanda

Tornando al mercato italiano, calo settimanale anche per la farina di girasole, con un’offerta superiore alla domanda. A Bologna i prezzi sono scesi sui 415-420 €/t (franco arrivo), in calo di 5 €/t rispetto alla settimana precedente, ma superiori del 25% rispetto a un anno fa.

Farina di colza, listini stabili

Si conferma invece la stabilità per i prezzi della farina di colza, fermi nei listini di tutte le principali Borse Merci nazionali e con aumenti di quasi il +40% sulla piazza di Milano.

I prezzi dei cereali foraggeri e delle materie prime zootecniche nella settimana dal 25 al 30 aprile 2022

Cereali foraggeri, riprende la corsa al rialzo - Ultima modifica: 2022-05-02T13:26:56+02:00 da Redazione Terra e Vita

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