Cereali foraggeri e soia, prezzi ancora in aumento per carenza di prodotto

cereali foraggeri
La carenza di prodotto caratterizza ancora l'andamento dei principali listini delle materie prime utilizzate nell'alimentazione zootecnica

Non si arrestano i rialzi dei prezzi delle materie prime destinate all’alimentazione zootecnica. Nuovi robusti aumenti hanno interessato infatti sia i cereali foraggeri che i semi di soia quotati nei listini delle Borse Merci italiane. Sui rincari ha continuato a pesare soprattutto la limitata disponibilità di prodotto presente attualmente sul mercato. Sui mercati esteri la settimana ha messo in evidenza invece il calo dei semi di soia, dettato anche dalle stime dell’Usda (il Dipartimento dell’Agricoltura degli Stati Uniti) che hanno rivisto al rialzo le scorte mondiali.

Soia, vola quella italiana, affonda quella estera ogm

L’ulteriore rialzo settimanale ha condotto i prezzi dei semi di soia nazionali a raggiungere la soglia dei 600 €/t. Dall’inizio dell’annata, nell’arco di poco più di un mese, le quotazioni sono cresciute di 80 €/t, attestandosi su un livello più alto del 55% rispetto allo scorso anno. In linea con i ribassi registrati dalle quotazioni internazionali, i prezzi dei semi di soia esteri ogm hanno accusato un deciso ripiegamento. Alla Borsa Merci di Bologna i valori si sono riportati per la prima volta da inizio luglio sotto i 500 €/t (495-497 €/t, franco arrivo). Il confronto con la scorsa annata rimane comunque positivo (+24,9%).

Come anticipato, sulle principali piazze internazionali la settimana ha evidenziato diffusi ribassi. Alla Borsa di Chicago le quotazioni futures hanno chiuso la settimana sui 12,17 dollari per bushel, pari a 386 €/t, in calo del 2% rispetto alla settimana precedente, risentendo della revisione al rialzo delle scorte mondiali apportata dall’Usda. Gli stock sono passati infatti dai 98,8 milioni di tonnellate preventivati a settembre ai 104,5 milioni previsti ora, ai massimi dall’annata 2018/19.

Nonostante i segnali di rallentamento in avvio di settimana, i semi di colza hanno messo a segno un’ulteriore crescita al Matif di Parigi. Le quotazioni future hanno chiuso la settimana sui 670 €/t e mantengono uno scarto positivo di oltre il 70% rispetto ad un anno fa. In generale, il comparto dei semi oleosi e degli oli vegetali continua a ricevere sostegno delle elevate quotazioni dei mercati energetici.

Foraggeri, sorgo a passo spedito

Si confermano in rialzo anche i listini dei cereali foraggeri, spinti dall’offerta limitata. Il grano tenero foraggero quotato alla Granaria di Milano si è portato su un prezzo medio di 274 €/t (franco arrivo), in aumento di 12 €/t rispetto alla settimana precedente. La crescita rispetto alla scorsa annata ha ormai raggiunto il +40% mentre rispetto a due anni fa il rincaro tocca addirittura il +60%. Il segno “più” domina ancora i listini dell’orzo, con rialzi settimanali sia per il prodotto di origine nazionale (+9 €/t) che di provenienza estera (+10 €/t). Anche per l’orzo la crescita rispetto ad un anno fa rimane sostenuta, di poco inferiore al 50% per il prodotto nazionale. È sempre il sorgo, però, che mette a segno il rincaro maggiore su base annua. I prezzi rilevati dalla Borsa Merci di Bologna sfiorano i 280 €/t (franco partenza, +8 €/t), pari ad una crescita del +62% rispetto a dodici mesi fa.

I prezzi dei cereali e delle materie prime foraggere
nella settimana dall'11
al 15 ottobre 2021

Cereali foraggeri e soia, prezzi ancora in aumento per carenza di prodotto - Ultima modifica: 2021-10-18T11:08:16+02:00 da Redazione Terra e Vita

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