Cereali, in Italia mercati al ralenti nel periodo natalizio

dati delle tendenze del mercato dei cereali del 19 dicembre 2019
L'analisi del mercato nazionale dei cereali fatta da Stefano Serra evidenzia il persistere di un momento di staticità di scambi con quotazioni invariate

Frumento tenero

Italia terra e vita

Sosta natalizia che non vede attività di rilievo se non l’esecuzione dei contratti in essere. Operatori orientati ad attendere la riapertura post Epifania per rifare il punto anche se all’orizzonte non si attendono significativi cambiamenti di tendenza. Quotazioni che in regime di chiusura delle borse merci restano simbolicamente invariate da Nord a Sud: il “tipo Bologna” vale arrivo un 226 €/t con i panificabili superiori attorno ai 213 €/t e i “misti” prezzati sui 205 €/t. Comunitari, panificabili e di forza, e origine Mar Nero sempre tenuti; gli “spring” Usa, extra borse merci, risentono della volatilità del cambio.

Europa Terra e Vita

Si è continuato a scambiare e quotare in un contesto globale (mondiale) che vede tenuta dei prezzi con tendenza al generale rafforzamento per la maggiore competitività dell’origine Europa in alternativa al default delle origini Australi. Dopo le piogge occorse in Francia, con qualche danno alle semine, ora il clima torna nella media ma le temperature sono rigide e permane il rischio gelate. Gli eco Usa e le aste Nord Africane danno tono al mercato che si rafforza sia sul pronto che sul termine. Sull’Euronext il marzo vale 188 €/t (+2) con il maggio a 189 €/t, mentre il 76-11-220 Fob Costanza sale a 195 €/t (+1) e lo “spot” Fob Rouen a 188 €/t (+2).

Mercato mondiale Terra e Vita

Il rinnovo dell’accordo di libero cambio (Nafta) tra Usa, Canada e Messico, è visto come rafforzativo per l’origine Usa (borse a termine più “toniche”) a discapito dell’origine Canada. Resta l’incognita delle produzioni Australiane e Argentine che, causa produzioni in sensibile calo, coprirebbero meno i fabbisogni mondiali dando tono ai mercati all’area Mar Nero ed Europa. Tornano le aste Nordafricane, ma anche i severi controlli “origine Fob” (rischio rifiuto) per i carichi con destinazione Egitto; evidente volatilità dei prezzi per l’incertezza delle esecuzioni. Prezzi: l’Argentino “pane” a 205 $/t (+2), il Dns Pacifico a 277 $/t (+4), l’Aussie Soft White a 250 $/t (+1) e il Russo a 218 $/t (+1).

 

Frumento duro

Italia terra e vita

Stasi generalizzata con limitatissimo livello di scambi stante un buon livello di copertura degli utilizzatori e la presenza di rivendite di prodotto “any origin” con buone specifiche merceologiche e molitorie. Nessun segnale di cambiamento per l’origine Italia che ormai si concentra sulla tipologia “Fino”, stante la limitata disponibilità di “mercantili”. Il clima al momento è ottimale per il raccolto 2020 e ciò stabilizza ulteriormente i mercati sui valori attuali. Prezzi virtuali in assenza di riscontro dalle borse merci (chiuse). Il “Fino Nord” arrivo Bologna vale 270 €/t, il “Fino Centro” sui 275 €/t e il “Fino Sud” Foggia quota un 290 €/t reso; mercantili a sconto di 10-20 €/t.

Europa terra e vita

Negli ultimi giorni, sulle piazze Comunitarie, non si sono viste progressioni o regressioni di prezzo significative. La domanda è discontinua e legata agli umori dei compratori “Intra-Ue” (Italia) e del Nord Africa (Tunisia in attesa di rivedere Algeria e Marocco); scambi rarefatti e occasionali anche se la sensazione è di quotazioni meno deboli rispetto le ultime due settimane. Stato agro-climatico del nuovo raccolto con qualche perplessità in Centro Europa (piogge e gelo), mentre nelle aree tradizionali del Sud (Spagna e Grecia) i progressi sono positivi. Prezzi: il Cif Italia del “fino” francese sui 265 €/t (inv) e lo spagnolo sui 285 €/t.

Mercato mondiale arance

In un contesto di limitata richiesta (Festività e Algeria al momento “out”) a tenere banco sono pochi scambi di partite con qualità “generica” a destino bacino del Mediterraneo; interesse anche per le posizioni da febbraio a giugno ad anticipare la graduale minore disponibilità di prodotto in Europa e Turchia sulla seconda parte di campagna. Laghi chiusi e attività di imbarco (regolare) dalle coste est e Ovest del Nord America e dal Golfo del Messico. Prezzi: Canadesi: il 1/2 Cwad 15% proteina sui 325-335 $/t (-5) Cif Italia, i “gradi” 3 proteici a sconto di 25-30 $/t.

Mais

Italia terra e vita

La competitività rispetto ai cereali a paglia si mantiene, ma l’effetto è contenuto dalla assenza di scambi di rilievo e da una domanda che ha coperture (quasi totali) fino metà del nuovo anno. Gli echi Europei e Internazionali sono a sostegno di una tenuta (o ripresa?) con il nuovo anno causa riformulazioni delle diete zootecniche, ma al momento i prezzi restano immutati: il mais “con caratteristiche” reso Nord attorno ai 175 e 178 €/t, il “generico” a sconto di un 5 €/t, Comunitari e origine Ucraina in ripresa di un 2-3 €/t.

Europa Terra e Vita

A turbare una situazione già in evoluzione, per l’attesa di un maggiore utilizzo nella mangimistica a scapito di Tenero e Orzi, arriva l’eco delle tasse all’export Argentino. Nonostante gli operatori mantengano cautela (causa la qualità non sempre ottimale dei lotti offerti, soprattutto Francesi), torna la domanda di Comunitario dalla penisola Iberica. Si conferma l’attività sui porti mentre gli scambi locali sono poco rilevanti. Su Euronext il gennaio vale 168 €/t (+5), il marzo 172 €/t (+4), con l’origine Francia “spot” Fob Bordeaux a 170 €/t (+2).

Mondiale Terra e Vita

La conferma dell’accordo Usa-Canada-Messico e la prospettiva di maggiore scambio dell’origine americana verso il Messico e il Centro America, si riflette positivamente sul Cbot che consolida il più 4% dell’ultima settimana. L’introduzione di limitazioni (dazi) all’export in Argentina dà tono al mercato e più spazio commerciale ad Usa e Ucraina; imbarchi dal Brasile sempre sostenuti. Prezzi Fob ($/t): l’Argentino a 177 (+3), il Brasiliano a 187 (+2), l’Usa a 178 (+3) e l’Ucraino a 173 (+1).

Oleaginose e cereali foraggeri

Italia terra e vita

Cereali foraggeri: borse merci locali chiuse e scambi inesistenti a confermare i prezzi (nominali) della scorsa settimana per orzi e grano tenero che rispettivamente quotano arrivo sui 177-180 €/t e poco meno di 20 €/t; il sorgo resta attorno ai 184 €/t reso. Oleaginose: la conferma di accordi Usa-Cina sono garanzia di tenuta/rialzo dei prezzi, ma in assenza di riscontri ufficiali la soia nostrana reso Ager Bologna e Granaria Milano resta a 355-360 €/t; con l’estera prossima a 370 €/t.

Europa terra e vita

Cereali foraggeri: l’orzo si muove tra una domanda locale statica (ma attesa più dinamica sul gen-mar 2020 a scapito dei teneri) e un export supportivo: l’origine francese Fob Rouen a 169 €/t (+1). Teneri meno richiesti con qualche nuovo interesse dalla Spagna: l’origine UK Fob a 185 €/t. Oleaginose: l’onda rialzista derivante dall’accordo Usa-Cina e l’attesa minore disponibilità di “palma”, sostengono il prezzo della colza Ue: l’origine francese reso Rouen a 408 €/t (+4); il girasole “alto oleico” reso Bordeaux a 420 €/t.

Mondiale Terra e Vita

Cereali foraggeri: orzo sempre ben tenuto per il minore volume dichiarato esportabile dall’Australia (per maggiore consumo interno); scambi nella media di periodo: l’orzo Ucraino Fob a 186 $/t (+1) e l’australiano a 219 $/t (+2). Teneri decisamente più tesi con fenomeni speculativi: il Soft Red Winter Fob a 253 $/t (+3) e il Russo a 210 $/t (+4). Oleaginose: l’effetto dell’accordo Usa-Cina mantiene tonica la soia sul Cbot con regresso delle origini Sudamericane. Prezzi Fob: la Usa Golfo 368 $/t (+1), l’Argentina 370 $/t (-3) e la Brasiliana 376 $/t (-4).

Cereali, in Italia mercati al ralenti nel periodo natalizio - Ultima modifica: 2020-01-02T14:37:28+01:00 da Redazione Terra e Vita

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