Cereali, in Italia listini in calo. Tiene solo il grano duro

grano duro
La domanda rallenta influenzando le quotazioni dei principali cereali. Solo il grano duro prova a tenere le posizioni

Grano tenero, domanda fiacca

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Il panorama commerciale è appesantito sia dalla minore domanda (tipica del periodo) che dalla disponibilità allargata alle origini extra nazionali con maggiore offerta sia di panificabili che di grani di forza. L’origine nazionale “tiene” meglio per i grani superiori e di forza (meno 1-2 €/t) mentre per i “misti” il calo è maggiore (-2-6 €/t). Pochi scambi e domanda attendista in regime di prezzi calanti. Per contro si risveglia l’offerta sia sul pronto che sul nuovo anno. Milano e Bologna allineano le quotazioni delle classi minori con il misto rosso sui 325-330 arrivo mentre per i grani di forza “tipo Bologna” la forbice resta ampia con quotazioni tra i 370 €/t ed i 390 €/t reso destino. Comunitari e “spring” più deboli per la minore domanda.cereali


Grano duro, lo stallo continua

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Ulteriore settimana di transizione e attesa in regime di limitato livello di scambi per la poca offerta. Il panorama di mercato non cambia con dubbi su coperture e disponibilità a soddisfare la domanda locale fino a nuovo raccolto. Per contro utilizzi nella media e l’incertezza sui volumi di export-prodotti di campagna suggeriscono cautela. A mantenere statiche le quotazioni in questa fase di stallo, l’interesse da parte degli esportatori a fronte di possibili vendite sul Nord Africa. Le semine 2022 restano previste in aumento sul 2020, ma preoccupa il rallentamento dovuto al clima piovoso nel Centro-Sud. Il “Fino” fermo sui 540 €/t al Nord con il Sud a 570 €/t.


Mais, ancora un ritocco verso il basso

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Non si ferma la discesa dei prezzi, con cali tra i 2 €/t di Milano e i 5 €/t di Bologna che ritrovano l’allineamento in un contesto di mercato caratterizzato dalla staticità negli scambi. A fronte di minore richiesta si registra un’adeguata offerta “any origin” sia sul pronto (nonostante il problema logistica su ruota) che sul breve termine. Il panorama commerciale sconta l’attesa pressione dalle origini Ue/Ucraina e il minore supporto dagli altri cereali. Il mais “con caratteristiche” vale 285 €/t reso con il generico a -5 €/t e i comunitari ed esteri a premio di 5-8 €/t.


Oleaginose e cereali foraggeri, manca il supporto di grano e mais

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Oleaginose: il contesto commerciale del settore resta depressivo per il dissolversi del supporto da grano e mais. Orzi invariati sui 304 €/t ma poco scambiati. Sorgo in flessione a 296 €/t (-2) e grano che regredisce e quota sui 320 €/t come un “misto”.

Cereali foraggeri: si registra una riduzione dello spread tra soia nazionale a 605-610 €/t (-4-7) e l’estera arrivo a 530 €/t (più 6-10).

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Cereali, in Italia listini in calo. Tiene solo il grano duro - Ultima modifica: 2021-12-17T14:58:48+01:00 da Simone Martarello

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